Intervista a Danilo di Tommaso

La fiamma olimpica prosegue la sua corsa. Le renne l'hanno osservata attraversare la tundra, si è immersa nelle gelide acque del fiume Amur, ha percorso un tragitto di 17,400 km in treno stabilendo il record assoluto di percorrenza di una torcia su rotaia. Insieme ai tedofori ha assistito all'alba sul ponte Zolotoy a Vladivostok, ha scalato il vulcano Kamchatka, è scesa 150 metri in profondità per visitare il Regno di Permafrost dove le temperature si aggirano intorno a -50. Si è imbarcata su una rompighiaccio e ha raggiunto il Polo Nord, saltellando da un estremo all'altro della Russia è salita a bordo - spenta - della navicella spaziale Soyuz-FG. Quattro salti nello spazio, secondo record quale prima torcia olimpica extramondo e poi di nuovo terra accolta come fosse Gagarin. A poco più di due mesi dalla cerimonia di apertura, che darà il via alle Olimpiadi Invernali di Sochi e pace alla instancabile fiamma olimpica, abbiamo chiesto a Danilo di Tommaso, capo ufficio stampa del CONI, qualche anticipazione sui prossimi Giochi.

In che cosa consiste il suo lavoro?

Sono responsabile della comunicazione e dei rapporti con i media per CONI e CONI Servizi, presiedo agli accrediti olimpici, organizzo la comunicazione della squadra olimpica nel corso del quadriennio e mi occupo delle attività correlate alla comunicazione del CONI. Rivesto questo incarico dal gennaio del 2004. Provengo da Tuttosport, poi 10 anni capo ufficio stampa della Federnuoto.

È già stato a Sochi?

Sì 3 volte, hanno fatto ottimi lavori costruendo tutto da zero, sono in linea con i tempi previsti. Le problematiche potrebbero venire dalla viabilità, dal numero di strade e dal traffico che è molto elevato. Saranno costretti a chiudere alcune vie e creare strade preferenziali per evitare la congestione. Le distanze non sono drammatiche, Sochi è una città di mare, per andare in montagna bisogna fare 48 chilometri, c'è un treno veloce e ci si muoverà molto meglio che non a Vancouver dove complessivamente in 20 giorni percorsi la distanza di ben 6 mila chilometri in auto.

Quante persone comporranno la Squadra azzurra?

Circa 105 persone, le Federazioni coinvolte sono due, Sport Invernali e Sport Ghiaccio. L'atleta più rappresentativo, che il Presidente Malagò ha nominato quale portabandiera per la delegazione italiana, è Armin Zöggeler. Se dovesse vincere una medaglia a Sochi sarebbe la sua sesta volta consecutiva ed entrerebbe nella storia di tutte le Olimpiadi, sia invernali sia estive. Ora condivide il record con altri, ma con una nuova vittoria diventerebbe leggenda e sarebbe difficilmente battibile. Andando a ritroso, vinse a Vancouver, Torino, Sault Lake City, Nagano e Lillehammer, sale sul podio olimpico dal '94: due ori, un argento e due bronzi. Una persona di altissimo valore, atleta eccellente, maresciallo dei Carabinieri, professionista esemplare, un personaggio molto positivo. Il 18 dicembre saremo ricevuti da Napolitano il quale consegnerà a Zöggeler la bandiera per la sfilata della cerimonia di apertura del 7 febbraio a Sochi. Con l'occasione verrà consegnata anche la bandiera ad Andrea Chiarotti, capitano della squadra di Hockey per le Paralimpiadi.

Come è composta una delegazione olimpica?

I numeri sono molto tecnici, il totale dei componenti dello staff è in funzione del numero degli atleti, nella misura del 55%. Se gli atleti sono 100, ci saranno 55 accompagnatori, sono parametri decisi dal CIO. Può capitare il caso di una disciplina che gareggia solo due giorni, in quel caso lo staff relativo parte a gare concluse per lasciare il posto alla disciplina che arriva poiché gareggia nei giorni successivi, c'è il ricambio. Nonostante ciò, formalmente e contemporaneamente non ci possono essere quote superiori al 55%, è un modello matematico, se ne chiedi uno in più ti dà errore. Per staff si intende la missione italiana: allenatori, tecnici, dirigenti, massaggiatori, fisioterapisti e tutto ciò che costituisce una squadra al di fuori degli atleti e che deve poter entrare al villaggio olimpico.

Quanta stampa italiana parteciperà ai giochi invernali?

Il nostro ufficio si occupa di giornali, agenzie stampa italiane e fotografi, siamo poco più di 50. La distribuzione poteva essere anche leggermente superiore, ma la crisi tocca anche la partecipazione ai giochi.

In che cosa consiste il vostro lavoro durante le Olimpiadi?

Abbiamo un ufficio al centro stampa, il Main Press Center, che serve anche da punto di coordinamento e riferimento degli inviati e siamo responsabili dei biglietti per l'accesso di particolari eventi, poiché presenziare alcune gare con il solo accredito non è sufficiente, ci vuole appunto un biglietto supplementare. Posso già anticipare quali saranno: sicuramente le cerimonie, d'apertura e chiusura, le finali del pattinaggio di figura, la partita Russia - Stati Uniti di Hockey maschile e tutte le semi finali e finali di Hockey su ghiaccio. Sono i cosiddetti Prime Events dei giochi invernali. Il CIO distribuisce ai vari comitati olimpici che a loro volta assegnano alla stampa accreditata sulla base di alcuni criteri, quali ad esempio la tradizione storica, la diffusione delle testate che ciascuno rappresenta. Alle Olimpiadi siamo 3 giornalisti e un amministrativo. Ci occupiamo della rassegna stampa del CONI, delle interviste, assistiamo gli atleti che appartenendo alla famiglia olimpica fanno capo al nostro ufficio stampa, manteniamo i contatti con il CIO, con gli uffici stampa. Abbiamo un sito dedicato alla squadra Olimpica, la cui apertura è prevista per la fine del prossimo gennaio, www.sochi2014.coni.it che stiamo preparando e nel quale caricheremo in tempo reale tutti gli aggiornamenti e le notizie sulle nostre gare. Avremo un vantaggio di 3 ore rispetto al fuso orario in Italia, il lavoro dei giornalisti sarà avvantaggiato rispetto a Vancouver dove c'era una perdita di fuso di 9 ore.

Qualche anticipazione su Casa Italia?

Abbiamo un piccolo presidio in montagna, a Rosa Khutor, che servirà per risolvere le attività degli sport invernali e stiamo definendo per una Casa Italia all'interno del Parco Olimpico. La situazione logistica di Sochi era particolare, a differenza di altre città è stata costruita ad hoc per queste Olimpiadi e non presentava molte location all'altezza per una Casa fuori dal Parco. Gli stessi Stati Uniti e Canada, due paesi leader negli sport invernali, avranno anch'essi la loro Casa all'interno del Parco Olimpico dove probabilmente dovremo esserci anche noi. È una novità avere molte Case nello stesso luogo. La Casa è un luogo di ritrovo per i comitati olimpici si incontrano le squadre, i giornalisti, gli sponsor, le delegazioni e nella quale ci sono tutte le attività di comunicazione e le celebrazioni delle medaglie. Bisogna considerare che a Sochi la Medal Plaza, dove si assegnano tutte le medaglie, è nel Parco Olimpico che sarà il fulcro della maggior parte delle attività olimpiche. Dopo la cerimonia delle medaglie, trasferire gli atleti nelle Case risulterà molto agevole. E ci auguriamo tutti che questo accada con frequenza.