Lei è Roberta Nicolai, un direttore artistico disabituato al convenzionale, a tutto ciò che è stato già detto, già visto, già rappresentato. E il suo mestiere lo fa bene, a giudicare da questa decima edizione di “Teatri di vetro – Festival delle arti sceniche contemporanee”, promosso dall’associazione Triangolo Scaleno Teatro, realizzato con il sostegno del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, con il contributo di Roma Capitale in collaborazione con la SIAE. Via al debutto il 14 settembre, con palcoscenici diffusi e calcati fino al 22 ottobre: Teatro Vascello, M.A.C.R.O., Fondazione Volume!, Carrozzerie n.o.t, Centrale Preneste, nelle librerie Giufà, Koob e Tuba, per poi proseguire in vari centri culturali della Regione Lazio (Civita Castellana, Calcata, Bolsena, Trevignano Romano e Tuscania). Un’orgia di contemporaneità e di futuribile attraverso i linguaggi multidisciplinari di teatro, danza, musica, arti visive e incontri trasversali. “Festeggiamo oggi il nostro difetto di massa – il claim della Nicolai - il rilascio, la diminuzione, la fragilità. Con l’augurio che questa perdita si rinnovi sera dopo sera. A riprova che qualcosa ancora succede, che uno scambio con il resto dell’universo può ancora accadere”.

Oggi punto di riferimento nel panorama teatrale nazionale, luogo stabile di confronto e di sperimentazione sui linguaggi del contemporaneo, il festival promette un’edizione mozzafiato, a cominciare dal titolo, “Difetto di massa”: “È un’espressione scientifica – spiega Nicolai - che definisce come in un sistema non chiuso la massa totale sia inferiore rispetto alla somma delle masse dei componenti; la massa persa è equivalente all’energia scambiata con il resto dell’universo”.

I 45 spettacoli con quattrodici debutti nazionali oltrepassano i confini disciplinari, dialogano con il fumetto e la letteratura, utilizzano fonti letterarie e visive traducendole in opere originali che si muovono tra l’artigianalità tradizionale della scena e le recenti tecnologie. “L’obiettivo – spiega Nicolai – è l’inclusione delle forme del contesto artistico, la riflessione sul presente, sugli spazi e i modi della convivenza, sulle deformità di una realtà sempre meno comprensibile”.

Imperdibili, tra gli altri, Film – Macchina della vista e dell'udito di Opera, site specific per Fondazione Volume!, performance supportata da un impianto tecnologico sperimentale che avvolge un olio su tela lungo 30 metri coniugando artigianalità artistica e robotica; il nuovo lavoro di Teatro Sotterraneo che parte da Il giro del mondo in 80 giorni per approdare ad analizzare i meccanismi televisivi del quiz interattivo; il fumetto Scarabocchi di Maicol&Mirco nella trasposizione teatrale di Teatro Rebis.

Le dipendenze dall’alcol, dai social, dai media, sono campo d’indagine per le formazioni under 35, MF con _Beviamoci Su__NO Game e Frigoproduzioni con Socialmente, mentre, per quanto riguarda la danza, da tenere d’occhio il debutto nazionale de Gli orbi, (da I sette peccati capitali di Bosch) “orbi perché non ci vediamo più, perché mancanti, assenti, privi dell’energico spirito vitale, personaggi che hanno sulle spalle l’infame carico dell’umanoide contemporaneo”. Il corpo, devastato dalla vita e da una società dai valori appannati e inconsistenti, è al centro della ricerca del pluripremiato coreografo Enzo Cosimi che prosegue la sua indagine sulla bellezza con Corpus hominis coinvolgendo questa volta omosessuali anziani.

Per quanto riguarda la musica, lasceranno a bocca aperta le sperimentazioni elettroniche: nuovi dischi e nuove etichette discografiche in prima assoluta. L’album di Enklav Soundsystem, ad esempio, spazia tra un’anima di fondo più calda e ossatura techno e industrial, un’elettronica di interzona dove il confine tra accessibilità da dancefloor e la sperimentazione si fa sottile.

Infine, pienone assicurato per la performance in prima nazionale “si serve il numero...” - ufficio per la dieta dell'immaginazione dei S’odinonsuonare: nasce da un'analisi critica della burocrazia come nuovo rituale contemporaneo e restituisce una diversa improvvisazione sonora per ogni singolo spettatore.