12 novembre 2019

30 anni dopo la svolta della Bolognina

La mattina di domenica 12 novembre 1989 era prevista a Bologna, in una sala comunale in via Tibaldi 17, nel quartiere della Bolognina, la riunione di un gruppo di partigiani per celebrare il 45° anniversario della battaglia di porta Lame, avvenuta il 7 novembre 1944, un episodio tra i più importanti della Resistenza italiana. Il segretario del Partito comunista italiano (PCI) Achille Occhetto partecipò a sorpresa all’incontro, che si svolgeva pochi giorni dopo la caduta del muro di Berlino. Il discorso di Occhetto, destinato a entrare nella storia della sinistra italiana, durò solo sette minuti. L’annuncio, con ogni evidenza condizionato dalla nuova congiuntura internazionale, era che bisognava inventare «nuove strade per unificare le forze di progresso». Erano presenti soltanto due giornalisti, a cui non sfuggì il carattere storico della breve dichiarazione. Uno di loro chiese a Occhetto se le sue parole lasciassero presagire che il PCI avrebbe potuto anche cambiare nome; il segretario del PCI rispose: «Lasciano presagire tutto». Iniziava così la svolta della Bolognina, che portò alla fine del PCI e alla nascita del Partito democratico della sinistra (PDS). Una trasformazione era nell’aria e la discussione su un eventuale cambiamento di nome della maggiore forza della sinistra italiana era già cominciata da qualche anno, incontrando notevoli resistenze. Molti, soprattutto tra coloro che dentro al partito si opposero alla svolta, accusarono Occhetto di aver deciso da solo di proporre pubblicamente la svolta e di aver preso alla sprovvista tutti. Si aprì comunque una stagione sofferta, con un dibattito che appassionò migliaia di militanti, con rotture che investirono i rapporti umani e interruppero percorsi decennali di appartenenza. Alla fine, nel febbraio del 1991, nel XX e ultimo Congresso del PCI, svoltosi a Rimini, la maggioranza dei delegati ratificarono il cambiamento, sciogliendo il PCI e dando vita al Partito democratico della sinistra, mentre una minoranza faceva nascere l’esperienza del movimento di Rifondazione comunista. A distanza di 30 anni, l’enfasi emotiva e ideale che accompagnò la svolta della Bolognina appare lontana, poiché la geografia politica del Paese, non solo a sinistra, è radicalmente cambiata; rimane però l’eco di una grande battaglia di idee e di valori che attraversò quel periodo, coinvolgendo milioni di persone; la stagione del disincanto, dell’indifferenza e della rabbia qualunquista era ancora lontana. 

 

Immagine: In occasione delle celebrazioni per il 45º anniversario della battaglia di porta Lame Achille Occhetto annuncia a sorpresa la cosiddetta "svolta della Bolognina" (Bologna, 1989). Crediti: Umberto Gaggioli. © Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna. Fonte, Via Tibaldi 17, Bolognina, 1989: la svolta segnata da Occhetto su bologna.repubblica.it, 10 novembre 2009, attraverso it.wikipedia.org.