Ricostruire l’intero genoma dell’uomo di Neandertal a partire da un solo alluce. È questo lo straordinario risultato ottenuto grazie a un frammento osseo rinvenuto nel 2010 in una caverna dei monti Altai, in Siberia. L’analisi del frammento ha permesso agli scienziati di sequenziare a un livello di alta qualità il genoma completo di una donna neandertaliana, vissuta circa 50.000 anni fa, svelando la storia della parentela dei Neandertal con gli esseri umani attuali e con altri gruppi oggi estinti, come i denisoviani. “È un traguardo tecnico incredibile”, afferma Sarah A. Tishkoff, esperta di evoluzione presso la University of Pennsylvania, “soltanto vent’anni fa non avrei creduto che sarebbe mai stato possibile.” L’accuratezza del genoma estratto può infatti essere equiparata, per qualità, a quella che gli scienziati otterrebbero da un essere vivente. Una vera e propria ‘enciclopedia genetica’ che getta una luce nuova sull’evoluzione dei Neandertal e sulla loro vita sociale: in particolar modo, sembra che i Neandertal fossero maggiormente promiscui e inclini all’accoppiamento con specie diverse, più di quanto precedentemente ipotizzato anche grazie allo studio che, meno di un mese fa, presentava i risultati del sequenziamento di un segmento di genoma appartenente a un fossile vecchio di 400.000 anni. Inoltre, il confronto tra il DNA dei Neandertal e quello degli uomini attuali potrebbe aiutare gli scienziati a spiegare finalmente la particolare linea di evoluzione che ha decretato, negli ultimi 100.000 anni, l’esponenziale sviluppo della popolazione, della cultura e della tecnologia, insomma di tutti quei fenomeni che sarebbero poi sfociati nell’avvento degli esseri umani moderni.