Stroncato da un attacco cardiaco, è morto oggi Lucio Dalla. Avrebbe compiuto 69 anni tra pochi giorni, il 4 marzo. Il cantautore bolognese si trovava a Montreux, in Svizzera per una serie di concerti, una lunga tournée partita il 27 febbraio e che in seguito avrebbe toccato Lugano, Parigi, Dusseldorf e molte altre città.
E invece stamattina muore improvvisamente una delle leggende del cantautorato italiano, si interrompe bruscamente una carriera da protagonista lungo un arco di cinquant’anni: tanti ne sono passati dal suo primo contratto da musicista, nel 1962, quando Dalla si esibiva nei locali suonando il clarinetto.
Scompare oggi un interprete illustre della canzone italiana, che durante tutta la sua produzione musicale è stato capace di spaziare con disinvoltura dalla sperimentazione beat alla canzone d’autore, dall’avanguardia musicale fino alla lirica, dall’elettronica alla musica classica.
Sembra che i primi a riportare la notizia sino stati i frati della Basilica di San Francesco d’Assisi, che hanno pubblicato sul profilo Twitter della rivista San Francesco patrono d’Italia un lungo messaggio di cordoglio e un racconto scritto dallo stesso Dalla, protagonista un francescano.
E in questi minuti su Twitter e su Facebook sta andando in onda una vera e propria commemorazione pubblica, con utenti da ogni parte d’Italia che rendono omaggio al cantautore scomparso con saluti commossi o pubblicando le sue storiche e indimenticabili canzoni. Perché Lucio Dalla era uno dei cantanti più amati dagli italiani, capace di affascinare ascoltatori di ogni generazione con la sua poetica raffinata e la sua musica memorabile.
Che da oggi mancherà a tutti noi.

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