Dalla Primavera di Botticelli alle stanze della Casa Bianca, dall’arte islamica alla Lupa capitolina che allatta Romolo e Remo ai graffiti di strada brasiliani: la piattaforma di Google votata all’arte, partita poco più di un anno fa con 17 musei, in un tempo relativamente breve ha moltiplicato esponenzialmente il numero delle risorse visitabili, qualificandosi come uno strumento unico per compiere tour virtuali tra i musei più importanti del mondo.
Con Google Art Project è ora possibile visitare ben 151 musei – con il coinvolgimento di 40 paesi – e sono oltre 30.000 le opere visibili in alta risoluzione; per 46 musei (ma altri seguiranno tra breve) è anche possibile ‘girare’ per le sale sfruttando le viste tridimensionali della tecnologia Street View. Sono stati inoltre apportati miglioramenti di vario tipo: oltre ad approfondimenti e notizie dettagliate sulle singole opere, si possono fare ricerche per artista, per museo, per periodo, per tipologia. Con la funzione La mia galleria è inoltre possibile non solo selezionare le opere predilette – e zoomare su loro dettagli – creando una sorta di playlist artistica personalizzata, ma anche condividerle e commentarle sui social network; una opzione divertente, ma anche una grande opportunità di lavorare insieme per gli studiosi di tutto il mondo.
L’Italia che aveva inizialmente partecipato con la Galleria degli Uffizi di Firenze, ha ora aperto le porte virtuali dei Musei capitolini di Roma; ma la vera sfida di questa seconda fase del progetto è stata quella di riuscire a coinvolgere realtà artistiche al di fuori del mondo occidentale: ed ecco che si sono aggiunti alla lista la National gallery of modern art di Delhi, il Museu de Arte moderna di San Paolo, il Museum of Islamic art di Doha in Qatar, e altri ancora.

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