È stata, quella odierna, una nuova giornata di combattimenti sul suolo ucraino. L’attacco forse più violento si è registrato già nelle prime ore della giornata, quando un missile ha colpito l’International Center for Peacekeeping and Security di Yavoriv, nel Nord-Ovest del Paese, a pochi chilometri dal confine polacco.
Obiettivo dell’attacco russo era una base militare e centro di addestramento che ospita anche personale straniero. Si teme che il bilancio delle vittime, fermo ora a 35, possa aumentare nelle prossime ore, così come quello dei feriti, ad ora 134, tra i quali, secondo quanto riporta il quotidiano olandese De Telegraaf, anche alcuni cittadini olandesi affiliati alla milizia straniera in Ucraina.
Di fronte a tale violenza si è levata nuovamente oggi anche la voce del pontefice: «In nome di Dio vi chiedo: fermate questo massacro!» è stato l’appello lanciato da papa Francesco all’Angelus. «Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri».
Ed è questa la speranza alimentata dalla notizia dell’imminente quarto round di negoziati fra Mosca e Kiev, che, secondo quanto annunciato da fonti ucraine, potrebbe tenersi già domani e dopodomani e portare a primi «risultati concreti».