«Massima attenzione alla Lombardia». Queste le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel giorno in cui, in base a tante dichiarazioni raccolte, la situazione del sistema sanitario della Lombardia, critica ormai da settimane, sembra vicina al limite massimo delle sue capacità. Con 767 pazienti in terapia intensiva su un numero di 5.500 ricoverati e 10.043 casi attivi, è infatti quello il fronte più difficile della lotta del nostro Paese al contagio da Coronavirus. Contagio che intanto si espande anche alle regioni del Centro e del Sud.Immagine 0

Se, secondo il bollettino diffuso alle 18 di oggi dalla Protezione civile, sono 24.747 i casi registrati dall’inizio dell’epidemia su tutto il territorio nazionale, 2.853 più di ieri, 20.603 le persone attualmente positive, i decessi sono 1.809. I casi registrati nella sola Lombardia sono 13.272. Seguono l’Emilia-Romagna con 3.093 casi, il Veneto con 2.172, le Marche con 1.133, il Piemonte con 1.111 casi, la Toscana con 781, la Liguria con 559, il Lazio con 436, il Friuli-Venezia Giulia con 342, la Campania con 333, 378 nella Provincia autonoma di Trento, 204 nella Provincia autonoma di Bolzano, 230 in Puglia, 188 in Sicilia, 143 in Umbria, 137 in Abruzzo, 68 in Calabria, 77 in Sardegna, 57 in Valle d’Aosta, 17 in Molise, 11 in Basilicata.Immagine 1

Si aggrava, nel mondo, la situazione dell’Iran, dove si contano 12.729 contagi. E sempre più numerosi sono i casi in Europa, dove progressivamente si prende coscienza della pericolosità del virus e si introducono i primi stringenti provvedimenti di chiusura. In Spagna si registrano 6.391 casi, 4.585 in Germania, 4.481 in Francia, 1.359 in Svizzera, 961 in Svezia, 959 nei Paesi Bassi, 836 in Danimarca, 1.090 in Norvegia, 689 in Belgio, 655 in Austria e così via. Crescono anche i casi negli Stati Uniti, che ad oggi sono 2.952.Immagine 2

Immagine di copertina: Effetto Coronavirus, piazza della Rotonda deserta a Roma (10 marzo 2020). Crediti: Em Campos / Shutterstock.com

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