È ancora in corso la visita del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Kiev. Durante la visita, dal forte contenuto simbolico e che rivela una compattezza di approccio e di intenti che rare volte si era vista in passato tra i principali Paesi dell’Unione Europea, si discuteranno i tanti dossier che la guerra ha portato sul tavolo: quello relativo al sostegno militare, che Kiev chiede con insistenza, ma anche i temi legati ai possibili e auspicabili sviluppi diplomatici, al ruolo che in questo scenario potrà giocare la Turchia, oltre a quello della ricostruzione del Paese e del suo finanziamento.
Molte sono le dichiarazioni dei tre capi di Stato e di governo a margine della visita alle zone distrutte dal conflitto a Irpin′. Parole di sostegno e incoraggiamento per il popolo ucraino; «un messaggio di sostegno – secondo quanto affermato dal presidente Macron – perché le prossime settimane saranno molto difficili». E anche un invito a guardare con fiducia al futuro e alla ricostruzione del Paese. «Molto di ciò che mi hanno detto riguarda la ricostruzione – ha affermato Mario Draghi –. Parole di dolore, di speranza ma anche di ciò che vorranno fare in futuro».
Il culmine della visita è rappresentato dall’incontro del pomeriggio di giovedì dei tre leader con il presidente ucraino Zelenskij.