23 maggio 2023

Elezioni in Grecia, netta vittoria dei conservatori di Nuova democrazia

 

Quella che in base ai sondaggi sembrava profilarsi come un’elezione combattuta si è rivelata invece un trionfo per il partito di governo greco Nuova democrazia (ND, Nea Dimokratia), che alle parlamentari tenute il 21 maggio ha sostanzialmente doppiato Syriza, il contendente più accreditato. Con quasi il 41% dei consensi, il premier uscente Kyriakos Mitsotakis potrebbe però essere distante una manciata di seggi dall’avere la maggioranza semplice nell’Assemblea nazionale ellenica, uno scenario che costringerebbe Nuova democrazia a cercare un alleato per la formazione del nuovo governo. Nella serata di domenica, Mitsotakis ha ribadito la volontà di costituire un esecutivo monocolore, già enunciata in campagna elettorale, e ha quindi espresso l’intenzione di cercare un’affermazione più piena nella seconda tornata di voto, che in base al nuovo sistema elettorale greco prevede un premio di maggioranza alle forze che riescono a raggiungere circa il 38% delle preferenze. Il secondo turno delle elezioni dovrebbe tenersi il 25 giugno, secondo la stampa ellenica, in anticipo di una settimana rispetto a quanto originariamente preventivato: tra poco più di un mese, Nuova democrazia andrà quindi alla ricerca di un successo che permetta all’attuale esecutivo monocolore di proseguire il proprio lavoro.

L’ex primo ministro Alexis Tsipras esce invece come il grande sconfitto. Accreditata dai sondaggi a pochi punti di distanza da Nuova democrazia, Syriza si è trovata invece a prendere la metà esatta dei voti rispetto alla formazione di centrodestra. Un esito molto negativo per Tsipras, che nelle settimane scorse paventava la costituzione di un governo progressista con il Movimento socialista panellenico (PASOK, Panellinio Sosialistiko Kinima) o addirittura di una grande coalizione. Nel Parlamento di Atene siederanno i rappresentanti di soli cinque partiti: oltre a Nuova democrazia e Syriza (20% circa), sugli scranni dell’Assemblea nazionale ci saranno i deputati di PASOK (11,4%), Partito comunista ellenico (KKE, Kommounistiko Komma Elladas; 7,2%) e Soluzione greca (4,4%). Non è invece riuscito a superare la soglia di sbarramento del 3% il Movimento per la democrazia in Europa 2025 (DiEM25, Democracy in Europe Movement 2025), formazione di sinistra fondata e guidata da Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze del governo Tsipras e noto commentatore della politica europea, con toni fortemente polemici verso le autorità di Bruxelles e la direzione socioeconomica scelta dall’Unione Europea.

 

Parlando nella serata di domenica, quando lo spoglio dei voti aveva già fotografato il trionfo di Nuova democrazia, il premier Mitsotakis ha osservato come il messaggio degli elettori sia stato chiaro e in favore di un governo monocolore, «con un orizzonte di quattro anni». Una maggioranza forte, dunque, che non debba cedere a compromessi con le altre forze politiche e che possa proseguire l’opera avviata dopo la vittoria del 2019. Mitsotakis ha poi parlato di una vittoria della «speranza» contro il «pessimismo», rimarcando ancora una volta la volontà di imprimere una svolta economica al Paese. L’esperienza di governo di Nuova democrazia si è del resto contraddistinta proprio per l’obiettivo di stabilizzare le finanze pubbliche e rilanciare la produttività, in un contesto di ostacoli e vincoli esterni determinati dalla devastante crisi avvenuta a cavallo del primo e secondo decennio del secolo. La piattaforma promossa da Mitsotakis e dal suo partito sembra essere stata premiata con convinzione dagli elettori, nonostante i buoni dati economici registrati negli ultimi anni siano stati in parte annullati dagli effetti dell’alta inflazione. Di contro, il risultato deludente delle forze di opposizione, in primis Syriza (-11% rispetto al 2019), sembra confermare il giudizio non particolarmente positivo dei cittadini riguardo l’esperienza del governo Tsipras, a distanza ormai di quattro anni dall’avvicendamento con Mitsotakis alla guida del Paese. Il PASOK ha invece ottenuto una percentuale di voti in linea con i sondaggi, migliorando la performance delle precedenti elezioni, ma non avrà modo di partecipare all’attività dell’esecutivo, come il suo leader Nikos Androulakis auspicava in caso di stallo politico.

Dalle urne è infine arrivata una risposta chiara alla domanda che molti commentatori politici si ponevano alla vigilia del voto, ovvero quanto l’incidente ferroviario di Tempe e lo scandalo di spionaggio politico orchestrato dall’intelligence nazionale avrebbero inciso sull’immagine di Mitsotakis e del suo governo: gli elettori non sembrano aver dato particolare peso ai due temi, almeno non tanto da decidere per un drastico cambiamento della leadership nazionale. La stabilità economica e le prospettive di crescita hanno dunque avuto la meglio su altri temi, almeno in questa tornata. Salvo sorprese, difficilmente il 25 giugno ci saranno cambiamenti in questa tendenza, consegnando con tutta probabilità a Nuova democrazia la possibilità di formare una nuova maggioranza monocolore.

 

Immagine: Kyriakos Mitsotakis tiene un discorso durante una campagna elettorale, Salonicco, Grecia (18 maggio 2023). Crediti: Giannis Papanikos / Shutterstock.com

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