17 marzo 2023

Il confronto tecnologico USA-Cina passa anche attraverso l’olandese ASML

 

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si combatte anche in Europa. L’ultimo sviluppo di questa competizione è infatti legato all’azienda olandese ASML (Advanced Semiconductor Materials Lithography), specializzata nella produzione di macchinari per la fabbricazione dei chip più avanzati sul mercato globale, a cui il governo dei Paesi Bassi ha imposto un parziale divieto di esportazione verso la Cina. ASML non potrà vendere al gigante asiatico le ultime versioni dei macchinari a litografia DUV (Deep UltraViolet) e gli ancora più innovativi EUV (Extreme UltraViolet), necessari per ottenere semiconduttori di dimensioni estremamente ridotte, ovvero quelli che si applicano a dispositivi di uso quotidiano, come gli smartphone, fino a strumenti più complessi, che potrebbero determinare i futuri sviluppi dell’innovazione in ambito digitale e dell’intelligenza artificiale, così come in campo militare. Gli Stati Uniti hanno quindi deciso di utilizzare il proprio peso politico per contrastare l’ascesa tecnologica del competitor cinese, facendo leva su un attore fondamentale per la supply chain (catena cliente-fornitore) globale come ASML. 

 

La compagnia olandese, con base a Veldhoven, è l’unica al mondo che produce i macchinari necessari per fabbricare i microchip inferiori a 7 nanometri, esercitando un sostanziale monopolio a livello internazionale in questa peculiare nicchia di mercato. Non sarebbe eccessivo definire ASML come “l’azienda più importante di cui non avete mai sentito parlare” considerando il suo ruolo cruciale nello sviluppo dell’era digitale e il relativo anonimato di cui il gruppo ha goduto fino a poco tempo fa. Le tensioni commerciali tra Washington e Pechino hanno però cambiato questa dinamica, elevando la tecnologia relativa ai microchip a terreno di scontro globale. La decisione imposta dal governo olandese ad ASML arriva del resto su indicazione “diretta” degli Stati Uniti: a gennaio 2023, il primo ministro Mark Rutte è stato ricevuto alla Casa Bianca dal presidente Joe Biden, occasione nella quale è stato discusso il tema della sospensione delle esportazioni di strumenti critici alla Cina. L’incontro non ha portato ufficialmente ad un impegno delle autorità olandesi sulla questione, ma a inizio marzo la ministra del Commercio dei Paesi Bassi, Liesje Schreinemacher, ha annunciato in una lettera al Parlamento che è in programma entro l’estate l’introduzione di nuove restrizioni all’esportazione di tecnologia sui semiconduttori, per proteggere la sicurezza nazionale. Non sono infatti mancati i sospetti su attività di spionaggio industriale portate avanti da Pechino attraverso attacchi informatici e la presenza di agenti tra gli ingegneri e gli studenti cinesi che lavorano nelle aziende e nei centri di ricerca olandesi.

L’amministrazione Biden non è stata la prima a preoccuparsi per gli affari di ASML con la Cina: già con la presidenza di Donald Trump si era avuto un primo approccio verso il governo dell’Aja e l’azienda di Veldhoven, nel 2018, all’inizio dello scontro commerciale tra Washington e Pechino. Ulteriori contatti erano seguiti nel 2019, quando i funzionari USA avevano sollevato dubbi sull’utilizzo da parte cinese dei macchinari per la produzione di chip a fini militari. A seguito di queste indicazioni, ASML aveva dovuto sospendere le esportazioni alla Cina per un periodo di tempo non definito, a causa del mancato prolungamento dell’autorizzazione in materia da parte dell’esecutivo olandese. 

 

In base ai dati comunicati da ASML, la quota di fatturato legato alla Cina ammonterebbe a circa il 9% del totale. L’imposizione di uno stop alla vendita verso il gigante asiatico potrebbe dunque venire compensata con una certa facilità dall’azienda olandese, che in un comunicato stampa ha già provveduto a ridimensionare l’impatto della decisione del governo Rutte.  Per rendere un’idea del volume di affari di ASML, gli ordini ancora inevasi della compagnia sono pari a 40 miliardi di euro, e i tempi di consegna per uno solo dei macchinari prodotti, per un valore unitario di 150 milioni di euro, sono di circa 18 mesi. Del resto, nel solo 2022 ASML ha registrato vendite nette superiori ai 21 miliardi di euro, con un’aspettativa di crescita per quest’anno di oltre il 25%. Gli scenari futuri inducono dunque a un certo ottimismo dalle parti di Veldhoven, nonostante il peso della battaglia politica condotta tra Washington, Pechino e L’Aja.

 

La Cina ha risposto a stretto giro alla scelta del governo dei Paesi Bassi, definendola come un’interferenza nei normali scambi commerciali e accusando gli Stati Uniti di forzare altre nazioni a prendere misure «contrarie alla concorrenza leale». Resta il fatto che la limitazione delle esportazioni dei più avanzati macchinari di ASML costituisce un vulnus non indifferente per l’industria dei microchip cinese, che rischia di perdere terreno rispetto ai competitor internazionali. In prospettiva futura, Pechino punta all’autosufficienza nel comparto dei chip avanzati, ma le capacità tecnologiche di partner stranieri come ASML sono fondamentali per raggiungere tale obiettivo. Non stupisce dunque la determinazione degli Stati Uniti nell’ostacolare con ogni mezzo la corsa della Cina, considerata un rivale sistemico. La Casa Bianca può fregiarsi di una vittoria, forse momentanea, che potrebbe però avere ripercussioni significative anche in futuro, qualora Pechino non riuscisse a sviluppare un’alternativa autonoma ai servizi offerti da ASML.

 

Resta infine da valutare l’impatto di questa vicenda sugli interessi europei: l’azienda di Veldhoven è uno dei pochi “campioni” industriali di cui il continente può fregiarsi, ma le scelte del governo olandese sembrano rispondere agli interessi di Washington piuttosto che a quelli di Bruxelles. Se l’Unione Europea vorrà sviluppare e mantenere la propria autonomia strategica, dovrà necessariamente imparare a impiegare le proprie risorse perseguendo una visione chiara e coerente, senza condizionamenti esterni che precludano tale obiettivo.

 

Immagine: La sede di ASML a Veldhoven, Paesi Bassi (26 dicembre 2018). Crediti: JPstock / Shutterstock.com

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