La complessa vicenda del pallone spia ha alimentato la tensione fra Cina e Stati Uniti e bloccato sul nascere i timidi tentativi di dialogo in corso; la prima conseguenza è stata l’annullamento da parte del segretario di Stato statunitense Antony Blinken della visita diplomatica a Pechino, annunciato venerdì 3 febbraio, due giorni prima della data prevista per la sua partenza. Del resto, lo scontro diplomatico era in corso ormai da giorni. Dopo l’avvistamento del dispositivo, il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti aveva denunciato nel corso di una conferenza stampa che «l’intento di questo pallone è chiaramente la sorveglianza». A queste accuse, il ministero degli Affari esteri cinese aveva replicato affermando che si trattava di un pallone meteorologico finito fuori rotta, senza nessuna finalità di spionaggio. La decisione di abbattere il pallone è stata presa subito, ma il presidente Joe Biden ha aspettato alcuni giorni, dopo il primo avvistamento, prima di dare l’ordine di abbattimento in modo da evitare che i resti del pallone potessero recare danni alle persone e alle cose. Il pallone, che era stato scoperto mentre sorvolava il Montana, nelle vicinanze del confine canadese, si è poi spostato verso sud-est, fino a raggiungere l’Atlantico, a largo della Carolina del Sud, e sabato 4 febbraio è stato colpito con un missile AIM-9X lanciato da un F-22 partito dalla base dell’Air Force di Langley, in Virginia. I sommozzatori della Marina si sono subito attivati per recuperare i rottami del pallone che saranno portati in un laboratorio dell’FBI a Quantico, in Virginia, per essere analizzati.
La Cina ha reagito duramente all’abbattimento e il ministero degli Esteri ha definito «l’uso della forza da parte degli Stati Uniti» una reazione eccessiva e «una seria violazione delle pratiche internazionali». La maggior parte degli esperti non crede alla versione cinese; l’impiego dei palloni spia è in parte in disuso per le possibilità di osservazione offerte dai satelliti, ma a causa dei minori costi resta un’opzione possibile. Rimane certo l’impressione che i cinesi abbiano fatto una mossa inopportuna avviando un’azione di spionaggio ad alto rischio di essere intercettata in un momento così delicato delle relazioni internazionali. In ogni caso, il capo del servizio meteorologico nazionale, Zhuang Guotai, è stato rimosso dal suo incarico, con una decisione che dovrebbe avvalorare la versione di un pallone finito fuori controllo durante una missione con scopi meteorologici. D’altro canto, la decisione degli Stati Uniti di non agire sottotraccia, come spesso avviene nei casi di spionaggio, non era così scontata; in risposta indiretta alle critiche che venivano dall’opposizione per non aver abbattuto subito il pallone spia, un alto funzionario della Difesa degli Stati Uniti ha rilevato che ci sono stati tre casi durante l’amministrazione Trump e uno all’inizio della presidenza di Joe Biden in cui palloni di sorveglianza cinesi hanno sorvolato, sia pur per un tempo breve, gli Stati Uniti continentali. In quei casi si è preferito non rendere pubblica la violazione dello spazio aereo. Questa volta è andata invece diversamente e le conseguenze non saranno poche: non si prevede bel tempo nelle prossime settimane nelle relazioni fra le due superpotenze. Inoltre, molti osservatori sottolineano come questa vicenda abbia influenzato fortemente l’opinione pubblica americana: i cittadini si sono sentiti osservati e minacciati e, quindi, portati a pensare che il pericolo cinese non sia lontano e che non riguardi altre aree o complessi processi macroeconomici ma voli sopra le loro teste.