L’incontro di mercoledì 13 settembre tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un si è svolto in due fasi: dopo un primo confronto in presenza delle delegazioni il dialogo è proseguito con un colloquio diretto faccia a faccia, in un clima di cordialità e di manifesto spirito di collaborazione. Il vertice si è svolto nel centro spaziale russo di Vostochny, nella regione dell’Amur, nell’Estremo Oriente russo; l’area è vicina a Vladivostok, dove è in corso il Forum economico orientale (EEF, Eastern Economic Forum), in cui è intervenuto anche Putin il 12 settembre, dedicato allo sviluppo della Russia orientale e ai rapporti con i vicini asiatici. La scelta del luogo è dovuta principalmente però alla vicinanza con il confine tra Russia e Corea del Nord; Kim Jong-un si è recato infatti all’appuntamento, come è sua abitudine, ereditata dal padre e dal nonno, con il suo treno privato, denominato Taeyangho, lento ma super protetto.
Prima di iniziare i lavori del vertice, Vladimir Putin e Kim Jong-un hanno ispezionato la struttura di lancio del razzo spaziale Soyuz 2. L’ultimo lancio, ad agosto, che avrebbe dovuto segnare il ritorno della Russia nelle missioni sulla Luna, è stato però un fallimento poiché la sonda si è schiantata sul suolo lunare. Durante l’incontro Kim ha reso omaggio all’«eroico esercito russo» e si è detto sicuro della vittoria finale di Mosca nel suo conflitto con l’Ucraina.
Ma la finalità del vertice non consiste soltanto nel dimostrare che i due Paesi non sono isolati; al di là dell’aspetto propagandistico, sono sul tappetto obiettivi estremamente pratici. Dalla Corea del Nord potrebbero arrivare alla Russia droni e munizioni per artiglieria da impiegare nel conflitto ucraino: nonostante permangano dubbi sulla qualità dell’arsenale coreano, Mosca ha bisogno di una grande quantità di munizioni per continuare a mettere pressione sull’esercito ucraino.
Kim Jong-un aspira, a sua volta, a potenziare e migliorare il proprio apparato missilistico rendendolo capace di trasportare anche testate nucleari. Su queste basi, non è stato difficile trovare un accordo. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov ha peraltro confermato che la cooperazione tra la Russia e la Corea del Nord continuerà nel settore della sicurezza e in ambito militare anche se questo non deve essere visto come una minaccia dagli altri Paesi.
L’incontro fra i due leader è stato invece seguito con preoccupazione sia in Asia sia a livello globale. La Corea del Nord, poco prima del vertice, ha lanciato due missili balistici a breve gittata nel Mar del Giappone, suscitando la protesta di Tokyo e di Seoul. Il capo dell’intelligence militare ucraino, Kyrylo Budanov, ha invece affermato che la Corea del Nord già da un mese e mezzo fornisce armi alla Russia, in particolare proiettili da 122 e 152 millimetri e missili Grad. Russia e Corea del Nord ricaveranno benefici pratici dalla loro collaborazione, ma gli Stati Uniti e i loro alleati cercheranno di far pesare ad entrambi questa amicizia pericolosa.
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