Le forze ucraine dall’inizio della guerra hanno messo in piedi una resistenza da molti non prevista, Mosca compresa. Organizzare e coordinare le proprie forze in campo non è affatto semplice soprattutto se si dispone di un esercito con scarsa o addirittura nulla esperienza sul campo di battaglia. Combattere una guerra nel 2022 è complesso e le armi e le tecnologie innovative utilizzate necessitano di personale in grado di saperle operare e sfruttarle al meglio. L’addestramento militare, fondamentale sin dai tempi antichi, consente il coordinamento, forgia lo spirito e prepara tecnicamente le truppe alle diverse situazioni che possono crearsi sul campo di battaglia. Per comprenderne l’importanza basti pensare che gli Stati Uniti nel 2020 hanno speso 269 miliardi di dollari, circa il 40% del budget stanziato per la difesa, in addestramento, pianificazione delle operazioni e mantenimento dell’equipaggiamento.
Washington conosce il valore di una forza militare addestrata ed efficace ed è per questo che negli scorsi anni, insieme agli alleati atlantici, si è spesa per aiutare l’Ucraina a dotarsi di tale preparazione già dalla seconda metà degli anni Novanta. Nel 1994 Kiev ha aderito al Partenariato per la pace e tra il 1997 e il 1999 sono stati fatti diversi passi in avanti per concretizzare una forte relazione, cooperazione e consulenza militare tra l’Ucraina e l’Alleanza atlantica. L’importanza della relazione tra NATO e Ucraina è tale che le spese per il programma di cooperazione con l’Ucraina nel settore della riforma della difesa sono più ampie di quelle previste per ogni altro Paese partner.
Nell’ambito di questa ristrutturazione delle forze armate ucraine ha giocato un grande ruolo l’addestramento delle truppe, attività che ha ritrovato vigore nel 2015, l’anno successivo alla rivoluzione di Maidan e all’annessione della Crimea da parte della Russia. La missione aveva lo scopo di rinforzare la struttura e il comando delle forze armate, fornire loro equipaggiamento moderno e migliorare le capacità di combattimento nonché le capacità di lavorare unitamente alle forze armate della NATO partecipando all’Iniziativa di interoperabilità del partenariato (PII, Partnership Interoperability Initiative). Nonostante gli sforzi condotti durante gli anni Novanta dalla NATO, le forze armate di Kiev prima del 2015 erano in pessimo stato, così come il loro equipaggiamento. L’eredità e la dottrina militare sovietica vivevano ancora tra i ranghi ucraini e ne limitavano capacità e potenzialità. La riforma della difesa e la preparazione delle truppe ucraine da parte dell’Occidente hanno giocato un ruolo importante nella resistenza all’invasione russa.
Dall'inizio della missione nel 2015 fino a gennaio 2022, gli Stati Uniti hanno speso 126 milioni di dollari per addestrare oltre 23.000 militari ucraini. È quanto afferma il generale di brigata statunitense Joseph Hilbert, aggiungendo che a gennaio, in previsione di una possibile invasione russa, il ruolo degli americani era passato dall’«addestramento pratico» alla consulenza strategica e alla preparazione per «operazioni di combattimento su larga scala». Le attività di addestramento sono state svolte prevalentemente nella base militare di Yavoriv situata nell’Ovest dell’Ucraina, ma in seguito allo scoppio della guerra, gli istruttori occidentali, specialmente statunitensi e inglesi, sono stati tutti evacuati dal Paese, o quasi. Il SAS (Special Air Service), corpo speciale britannico, avrebbe infatti aiutato le forze armate ucraine e le milizie cittadine a organizzare la difesa di Kiev e a utilizzare i lanciamissili anticarro spalleggiabili NLAW (Next generation Light Anti-tank Weapon), di fabbricazione inglese, fondamentali nel contrastare l’avanzata motorizzata russa. È plausibile che siano tuttora attive altre missioni di questo tipo da parte di altri Paesi occidentali ma non ci sono fonti attendibili o conferme a riguardo.
Ad ogni modo, le missioni dei Paesi occidentali per fornire un adeguata preparazione alle forze ucraine stanno proseguendo fuori dal Paese. Le truppe ucraine si recano ora nei campi di addestramento installati in Polonia e in Germania, dove ricevono la preparazione necessaria all’utilizzo degli armamenti in arrivo. Queste attività sono indispensabili in quanto inviare attrezzature militari moderne senza avere personale in grado di utilizzarle non soltanto risulta inutile, ma è potenzialmente pericoloso per gli stessi soldati ucraini. Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e Germania recentemente hanno deciso di inviare all’Ucraina dei cannoni Howitzer M777 da 155 mm e altri pezzi di artiglieria. L’Howitzer, un cannone potente e versatile con una gittata di circa 10 km, da decenni è la spina dorsale dell’artiglieria di molti Paesi NATO, in particolare di quella statunitense. Tuttavia, questi cannoni moderni e potenti sono inutili senza artiglieri addestrati ad adoperarli. Per questo Germania, Nuova Zelanda e Stati Uniti hanno ritenuto opportuno inviare istruttori per istituire dei corsi accelerati per artiglieri nei numerosi campi di addestramento in Polonia, a ridosso del confine ucraino. Il 28 aprile, il portavoce del Pentagono John Kirby ha annunciato che la fase iniziale dell’addestramento all’utilizzo dei cannoni americani per circa 50 soldati ucraini è stata già completata. Seppure 50 artiglieri possano sembrare pochi, Kirby ha affermato che questi torneranno in Ucraina con il compito di addestrare a loro volta altri colleghi, moltiplicando così l’effetto di tale attività.
Paesi di tutto il mondo stanno offrendo la propria expertise per l’addestramento degli ucraini in diversi ambiti. La Turchia, per esempio, oltre ad aver fornito gli ormai famigerati droni d’attacco Bayraktar TB2, ha firmato, nel settembre 2021, un accordo con il ministro della Difesa ucraino Oleksij Reznikov per la formazione di tecnici e operatori in grado di utilizzare tali velivoli senza pilota. Il ministro della Difesa della Colombia, Diego Molano, il 24 maggio ha annunciato che invierà un team di ingegneri militari al confine con l’Ucraina al fine di fornire alle truppe di Kiev una preparazione nelle attività di sminamento, essendo la Colombia uno dei Paesi più minati al mondo. Inoltre, a febbraio 2022, l’alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Josep Borrell annunciava che l’Unione Europea avrebbe aiutato l’Ucraina con l’invio di esperti di cybersicurezza nel Paese per preparare i militari di Kiev a contrastare gli attacchi degli hacker russi. Non è chiaro, tuttavia, se tale missione, largamente promossa dalla Lituania, sia stata infine avviata essendo stata annunciata pochi giorni prima dello scoppio della guerra.
Oltre alle truppe regolari, ogni esercito moderno che si rispetti dispone di forze speciali, personale d’élite con un addestramento e un equipaggiamento superiori a quello dei reparti ordinari e specializzato a compiere operazioni di infiltrazione, di sabotaggio e di intelligence. L’esercito russo ha una lunga tradizione in questo ambito grazie ai reparti Specnaz, truppe d’élite che dagli anni della guerra fredda ad oggi sono state impiegate in operazioni non convenzionali in tutto il mondo guadagnandosi una nomea quasi leggendaria. L’Ucraina ha mantenuto anch’essa dei reparti Specnaz, ereditati dal periodo sovietico, ma in numero ben più limitato rispetto ai russi. Per questo motivo, in un’intervista con la CNN, il maggiore generale Mike Repass, ex capo del Comando per le operazioni speciali degli Stati Uniti (USSOCOM, United States Special Operations Command) in Europa, ha affermato la necessità di creare nuove unità speciali dell’esercito ucraino. Secondo il generale, gli alleati dovrebbero creare forze separate all’interno dei ranghi ucraini, con un massimo di cinque brigate per un totale di 40.000 persone, organizzare il loro addestramento ed equipaggiarle con armi moderne. L’obiettivo è preparare una forza d’élite numerosa, non soltanto per contrastare l’invasione russa, ma in grado di mettere in atto azioni offensive volte a riconquistare i territori persi in questi mesi e, quindi, secondo il generale Repass, vincere la guerra.
Non è possibile sapere se davvero lo sforzo per creare una forza speciale congiuntamente all’addestramento delle truppe ucraine al combattimento e all’utilizzo di armi moderne sia sufficiente a vincere la guerra. È tuttavia evidente come le missioni di addestramento dell’esercito ucraino condotte dagli istruttori dei Paesi NATO dal 2015 ad oggi hanno dato all’Ucraina la preparazione necessaria a resistere alle forze russe e poter continuare a sperare in una controffensiva; come ha riferito un ufficiale ucraino: «il più grande errore che hanno fatto i russi è stato darci otto anni per prepararci a questo».
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