24 marzo 2022

La trasferta europea di Joe Biden

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden oggi giovedì 24 marzo partecipa a Bruxelles al vertice della NATO e alla prima giornata del Consiglio europeo. Domani sarà in Polonia dove incontrerà il presidente Andrzej Duda per fare il punto in merito all’evoluzione del conflitto in corso e all’emergenza profughi. C’è grande attesa per i risultati di questo confronto su più tavoli fra alleati che non sempre, in queste difficili settimane, sono riusciti a esprimere una completa sinergia, perché gli interessi per molti aspetti non coincidono. Se però la Russia si aspettava una lacerazione dirompente questa non è avvenuta, le azioni sono state concordate, gli equilibri trovati e le finalità convergenti.

Uno degli obiettivi che si pone il presidente degli Stati Uniti in questa trasferta europea è proprio mandare un messaggio forte a Vladimir Putin, ribadendo l’unità dell’Occidente e una condivisa e tenace opposizione all’aggressività della Russia, varando, se necessario, ulteriori sanzioni. Tra i provvedimenti in cantiere anche misure contro circa trecento deputati della Duma. Ma non viene messa affatto in secondo piano la necessità di avvertire in modo concorde la Cina circa i rischi estremi che un aperto sostegno a Mosca comporterebbe; un punto all’ordine del giorno del Consiglio europeo, anche in vista del vertice tra l’Unione Europea e la Cina previsto per il 1° aprile, in cui la questione della guerra in Ucraina sarà il tema principale. Gli Stati Uniti hanno annunciato proprio alla vigilia della trasferta di Biden, nuove sanzioni contro dirigenti cinesi accusati di repressione dei diritti umani, con particolare riferimento alla situazione degli Uiguri nello Xinjiang. Questa presa di posizione arriva in un momento delicato, di confronto fra le due superpotenze e potrebbe essere finalizzata soprattutto a rinsaldare il blocco occidentale, in modo che abbia una posizione unitaria sia verso Mosca e sia verso Pechino.

Nelle ore che precedono il vertice, le aspettative di Washington sembrano trovare riscontri nelle parole dei leader europei. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha infatti sottolineato nella lettera d’invito rivolta ai capi di Stato e di governo l’importanza dell’unità fra alleati e la possibilità di varare ulteriori sanzioni contro la Russia; ha inoltre invitato il presidente ucraino Zelenskij a intervenire al vertice europeo. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito l’importanza dell’Alleanza atlantica mettendo anche in evidenza che «Il tentativo di Putin di dividerci si è rivelato un fallimento spettacolare». Il punto dove la convergenza non è completa riguarda i rifornimenti di gas e petrolio dalla Russia, a cui alcuni Paesi europei non sono nella condizione di rinunciare senza creare gravi difficoltà all’economia e alla qualità della vita dei loro cittadini. Peraltro, la Russia ha annunciato che non accetterà più pagamenti in euro e in dollari per il suo gas venduto in Europa: i contratti verranno comunque rispettati ma i «Paesi ostili» dovranno acquistare in rubli. Il ministro dell’Economia della Germania, Robert Habeck, ha espresso la sua forte contrarietà, definendo questa pretesa russa una violazione degli accordi commerciali; anche la risposta europea a questa iniziativa russa sarà discussa al vertice del 24 e del 25 marzo.

I nodi che verranno discussi durante questi giorni tra gli alleati occidentali sono molti e importanti; l’impressione generale è che, anche in seguito all’evoluzione sul terreno delle operazioni militari, ci si stia adeguando all’idea che il conflitto non si risolverà nel breve periodo ed è necessario inquadrare le proprie azioni in una prospettiva più lunga. Le speranze di arrivare almeno a una tregua e a un cessate il fuoco in tempi brevi non sono del tutto spente ma sembrano in questo momento ostacolate da numerosi fattori che rendono difficile la strada del dialogo e della trattativa.

 

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Immagine: Joe Biden (8 agosto 2019). Crediti: Gage Skidmore [Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)], attraverso www.flickr.com