A Mosca si è svolta il 19 e 20 marzo la seconda Conferenza parlamentare Russia-Africa che ha coinvolto circa quaranta Paesi; l’incontro ha avuto anche un ruolo di preparazione del secondo vertice Russia-Africa che si terrà a San Pietroburgo il 27 e 28 luglio. Che l’interesse della Russia verso l’Africa sia in crescita è stato dimostrato anche dall’attivismo del ministro degli Esteri Sergej Lavrov, che ha visitato nel corso di due diverse missioni, tra gennaio e febbraio, prima Sudafrica, Botswana, eSwatini, Eritrea e Angola e poi Mali, Mauritania e Sudan. E sono previste prima del vertice di luglio nuove missioni nel continente. Alla conferenza di Mosca durante la sessione plenaria Russia-Africa in un mondo multipolare è intervenuto anche il presidente Vladimir Putin che ha annunciato la cancellazione di debiti delle nazioni africane per oltre 20 miliardi di dollari. Inoltre, la Russia ha preso l’impegno di inviare gratuitamente cereali per i Paesi dell’Africa in difficoltà qualora l’accordo sul grano ucraino non dovesse essere rinnovato; la Black Sea grain initiative è stata di recente prorogata fino a maggio 2023 ma potrebbe non essere ulteriormente rinnovata qualora permanessero le sanzioni occidentali nel settore agricolo contro la Russia; Mosca si impegna però affinché questo non ricada sui Paesi africani, dove comunque il peso delle esportazioni russe era già nettamente superiore a quello dell’Ucraina.
Putin ha anche parlato del possibile sviluppo delle relazioni economiche: «Il fatturato commerciale reciproco sta crescendo di anno in anno, raggiungendo quasi 18 miliardi di dollari alla fine dello scorso anno». Agli aspetti pratici utili a consolidare i legami, si uniscono altri temi, di valenza politica e psicologica; nella serata del 19 una sessione della conferenza è stata dedicata al neocolonialismo dell’Occidente e a come evitare che «la storia si ripeta». La Russia gioca una parte importante della sua partita in Africa sulla forte diffidenza che il passato coloniale e un atteggiamento dell’Europa e degli Stati Uniti vissuto come paternalistico ispirano in molte nazioni africane; la memoria del ruolo che l’Unione Sovietica ha svolto a favore dei movimenti anticoloniali può essere oggi rivisitata come un’eredità in positivo. I diffusi sentimenti antifrancesi nell’Africa occidentale e gli accordi di cooperazione con la Russia nel campo della sicurezza e della difesa di Paesi come Mali, Burkina Faso e Sudan testimoniamo di questo orientamento. Gli accordi raggiunti con Pechino in seguito alla visita di Xi Jinping mostrano, secondo molti osservatori, come i rapporti fra i due Paesi siano assai sbilanciati e disegnino un ruolo della Russia come partner minore nello scenario globale che si sta delineando; le relazioni con il gigante asiatico e con l’Africa evidenziate dalla presenza di tante delegazioni a Mosca dimostrano però come l’isolamento internazionale di Mosca sia piuttosto relativo; anche le accuse della Corte penale internazionale non sembrano incidere fortemente sulle relazioni internazionali.
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