Il presidente cinese Xi Jinping si è recato ieri, 10 marzo, in visita ufficiale a Wuhan, epicentro dell’epidemia di Covid-19. Era, la sua, un’ispezione di prevenzione e controllo, ma è stata soprattutto un segnale di normalizzazione della situazione nell’area del Paese più duramente colpita dal contagio. Il momento peggiore dell’epidemia sembra essere ormai alle spalle, e la Cina inizia a organizzarsi per un rapido ritorno alla normalità.
Mentre l’epidemia si espande in tutto il globo, infatti, la Cina, che pure rimane il Paese più colpito dal virus, con 80.956 casi e 3.151 morti su un totale globale di oltre 121.000 casi e 4.368 vittime, ha registrato ieri solo 19 nuovi contagi: 17 nella provincia di Hubei, uno a Pechino e un altro nel Guangdong. Le persone guarite risultano essere 61.665.
In questo contesto, la visita di Xi Jinping assume un valore simbolico importante, di speranza per la popolazione e di forza per la politica del governo di Pechino, che è riuscita a vincere la sfida con il Covid-19 grazie a una linea di intervento ferma ed efficiente; un segnale di solidità rivolto anche all’intera comunità internazionale.
Xi Jinping, accompagnato da una figura chiave dell’ideologia e della comunicazione come Wang Huning, per prima cosa si è recato nell’ospedale di Huoshenshan, soprattutto per elogiare gli operatori sanitari, «le persone più ammirevoli della nuova era». Sempre con la mascherina sul volto e rispettando distanze e precauzioni, Xi Jinping si è rivolto ai dirigenti locali, alla popolazione, agli stessi malati, sottolineando come la gente di Wuhan con i suoi comportamenti corretti ha dimostrato la forza morale della Cina, l’unità e l’attaccamento di tutti alla famiglia e alla nazione.
Xi Jinping ha sancito soprattutto l’avvio di un processo di ritorno alla normalità. Con prudenza e gradualità, legate alle diverse aree, ma anche alla salute delle singole persone, sono stati consentiti gli spostamenti all’interno dell’Hubei. Si tratta di una delle regioni più importanti del Paese, sia dal punto di vista produttivo sia da quello commerciale, e Xi Jinping auspica che si rimetta presto in cammino; la possibilità che il virus si diffonda nel resto del mondo provocando recessione e crisi dei commerci preoccupa però molto la dirigenza cinese.
Intanto, con considerevole rapidità, la Cina si sta trasformando da epicentro della crisi a nazione in grado di aiutare le realtà colpite dall’epidemia; in Italia arriveranno dalla Cina oltre 2 milioni di mascherine, di cui 100.000 ad alta tecnologia, 20.000 tute protettive, 50.000 tamponi; Pechino invierà anche respiratori polmonari e metterà a disposizione delle nostre autorità sanitarie un’equipe di medici specializzati che si sono confrontati con l’emergenza Covid-19.
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