Al congresso annuale del Labour party in corso a Liverpool Jeremy Corbyn sembra prendere in considerazione, con cautela, la possibilità di un secondo referendum sulla Brexit: nonostante il partito non abbia mai formalmente respinto l’ipotesi di un secondo voto popolare, è sempre stato dichiarato esplicitamente – posizione ribadita da Corbyn anche in questa occasione – che l’opzione preferita è quella di arrivare invece a nuove elezioni politiche generali che consentirebbero a un governo a guida laburista di negoziare adeguatamente i futuri rapporti della Gran Bretagna con l’Europa. La situazione politica attuale però, di totale stallo delle trattative sulle condizioni della Brexit, con Theresa May in difficoltà e il piano Chequers sull’unione doganale respinto dall’Unione Europea, lascia intravedere scenari diversi. Il leader laburista ha precisato che non intende promuovere un secondo referendum ma che prenderà atto delle decisioni a cui si giungerà in questi giorni nel corso del dibattito interno del partito: una posizione molto cauta, dettata però anche dal desiderio di non alienarsi il sostegno di quella parte di elettorato operaio che nel 2016 ha votato con convinzione per l’uscita, fondamentale per vincere eventuali nuove elezioni.

Crediti immagine: da Chatham House, London [CC BY 2.0  (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], attraverso Wikimedia Commons