Gli Stati Uniti potrebbero sospendere la vendita di armi all’Arabia Saudita, come reazione all’uccisione del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, scomparso il 2 ottobre nel consolato saudita di Istanbul. Il deputato democratico James McGovern ha proposto un disegno di legge per interrompere le transazioni e gli aiuti militari rivolti all’Arabia Saudita. Un’iniziativa sostenuta per ora da venti membri del Congresso, appartenenti tanto al Partito democratico quanto al Partito repubblicano. Nonostante l’ondata emotiva provocata nell’opinione pubblica statunitense dall’omicidio Khashoggi, paragonato in un editoriale del New York Times al delitto Matteotti, per le analogie sul coinvolgimento delle autorità costituite, non è detto che la mozione abbia successo. Molti interessi legano Washington a Riyad; uno di questi è proprio la vendita delle armi. Ma ci sono anche considerazioni geopolitiche, legate alle risorse energetiche e al ruolo di contrappeso che l’Arabia Saudita svolge in tutto il Medio Oriente in contrapposizione all’Iran. Di fronte però all’evidenza delle responsabilità saudite, in un primo momento denunciate dalla Turchia, poi ammesse da Riyad, cercando di escludere le responsabilità dei vertici, lo stesso Donald Trump ha usato toni molto più critici. Il principe ereditario Mohammad bin Salman parlando alla Future Investment Initiative ha ostentato sicurezza, ma la sua posizione si è sicuramente indebolita. L’eco del caso Khashoggi, che inevitabilmente lo coinvolge, non è destinato a spegnersi in breve tempo, anche per le modalità efferate e per la sacralità di una sede diplomatica che è stata violata; inoltre l’immagine di Mohammad bin Salman, che aveva tentato di proporsi alla comunità internazionale come un innovatore e un riformista, è legata fortemente anche alla guerra in Yemen che la coalizione a guida saudita non riesce a vincere, mentre è altissimo il numero delle vittime civili e avanza la catastrofe umanitaria, provocata dalla denutrizione e dal colera.

Crediti immagine: da The White House from Washington, DC (President Trump's Trip Abroad) [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

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