Lori Lightfoot è il nuovo sindaco di Chicago; sulla stampa internazionale viene sottolineato che per la prima volta una delle grandi città americane ha un sindaco donna, di colore e apertamente omosessuale. Sicuramente la sua vittoria rappresenta un cambiamento importante in termini di diritti civili e mostra come nell’elettorato americano alcuni pregiudizi pesino molto meno che in passato. Il successo di Lori Lightfoot assume però nello scenario complessivo anche un altro significato, inscritto nella singolare biografia della candidata: gli elettori sembrano aver premiato soprattutto la sua estraneità alle élites politiche. In effetti la sua avversaria nel ballottaggio finale, in una corsa a cui hanno partecipato quattordici candidati, era Toni Preckwinkle, donna e afroamericana anche lei, ma ‒ a differenza della outsider Lightfoot, avvocato e magistrato di formazione, che si presentava come indipendente ‒ ben inserita nei vertici del Partito democratico. Lori Lightfoot è diventata molto popolare quando l’ex sindaco Rahm Emanuel la nominò a supervisionare l’operato della polizia allo scopo di prevenire i frequenti abusi e le discriminazioni a sfondo razziale, dopo lo scandalo suscitato dall’uccisione dell’adolescente afroamericano Laquan McDonald da parte del poliziotto bianco Jason Van Dyke. La ferma denuncia degli abusi della polizia, la difesa dei diritti della comunità nera e l’immagine di intransigente difesa della legalità contro la corruzione e gli abusi dei potenti hanno fatto di questa outsider una candidata convincente e vincente. La vittoria di Lightfoot corrisponde alla tendenza prevalente dell’elettorato democratico a premiare candidati di sinistra o outsider e a bocciare i moderati e gli esponenti dell’establishment. La situazione che dovrà affrontare Lightfoot è densa di problemi: Chicago è una città dove la popolazione diminuisce, il bilancio comunale è in forte deficit, le tensioni fra le comunità sono persistenti e il tasso di omicidi è superiore a quello di New York e Los Angeles. In queste condizioni non sarà facile per la nuova sindaca continuare a far brillare quella luce che, con lo slogan “Let it shine”, ripreso dalla canzone gospel This little light of mine, ha illuminato la sua campagna elettorale.

Immagine: Manifesto elettorale di Lori Lightfoot, Chicago, Illinois (12 marzo 2019). Crediti:Steve Hamann / Shutterstock.com