Le elezioni regionali che si sono svolte in Abruzzo domenica 10 febbraio hanno premiato nettamente la coalizione di centrodestra: Marco Marsilio, esponente di Fratelli d’Italia e sostenuto anche da Lega e Forza Italia si è aggiudicato oltre il 48% dei voti, mentre la Lega, attestandosi quasi al 28%, diventa il primo partito. Molto distanziato, con il 31%, Giovanni Legnini, candidato di alcune liste civiche e del PD, che con l’11% è il terzo partito, mentre Sara Marcozzi candidata del Movimento 5 stelle ha avuto il 19% dei voti, risultato che ha particolarmente deluso le aspettative in considerazione del fatto che alle politiche del 2018 il suo partito era il primo della regione con quasi il 40%; il confronto con le politiche del 2018 sottolinea anche il grande balzo in avanti del centrodestra, che allora aveva avuto il 35%, e il buon recupero del centrosinistra, rispetto al 17% dell’anno scorso, a cui ha contribuito anche l’apporto di Liberi e uguali che nel 2018 correva da solo. L’affluenza alle urne è stata del 53,12%, con un significativo calo rispetto alle regionali del 2014 quando aveva votato il 61,55% degli aventi diritto.

Le consultazioni regionali in Abruzzo, primo test elettorale dopo le politiche del 2018, sembrano dunque mostrare come formula vincente l’alleanza di centrodestra Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia, un modello che potrebbe fornire ulteriori conferme nelle prossime regionali in Sardegna, Basilicata e Piemonte e poi alle europee.

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