Un altro avvicendamento nella squadra di Trump: al consueto annuncio via tweet del presidente ha fatto seguito il 7 aprile la lettera di dimissioni di Kirstjen Nielsen, segretaria alla Sicurezza nazionale, incarico assimilabile a quello di ministro degli Interni, che sarà sostituita ad interim da Kevin McAleenan, l’attuale commissario per la Difesa delle dogane e del confine. Nielsen era stata nominata nel 2017, subentrando a John Kelly, divenuto capo di Gabinetto alla Casa Bianca; nonostante la consonanza sull’approccio generale al tema dell’immigrazione e l’attuazione di provvedimenti controversi come la separazione dei bambini degli immigrati clandestini dai genitori, Nielsen ha spesso avuto con Trump un rapporto difficile ed è stata considerata in questo campo inefficace, soprattutto in concomitanza con l’intenzione del presidente di assumere una linea ancora più dura in proposito. Nelle scorse settimane il presidente aveva sottolineato l’aumento dell’immigrazione dal confine meridionale e aveva chiesto di chiudere il confine e di respingere i richiedenti asilo, anche al fine di ricompattare il proprio elettorato su un tema particolarmente sensibile, in vista delle presidenziali del 2020; tali provvedimenti tuttavia erano stati ritenuti inappropriati da Nielsen e in contrasto con le leggi federali e gli obblighi internazionali. L’incontro richiesto da Nielsen ‒ che doveva essere chiarificatore sulla linea da seguire e sul modo di procedere – si è invece concluso, sembra piuttosto burrascosamente, con l’uscita di scena di un altro membro dello staff presidenziale.