Continuano le manovre della Settima flotta della Marina degli Stati Uniti nelle acque contese con la Cina. Iniziative che si inseriscono in un clima generale di tensione tra le due potenze, che ha avuto un’accelerazione nelle ultime settimane con il fallimento dei negoziati commerciali e il caso Huawei. La competizione tra Cina e Stati Uniti assume però anche valenze militari e ha come scenario prevalente il Mar Cinese Meridionale, soprattutto in alcune aree che Pechino considera acque territoriali, mentre Washington vuole che vi sia garantita la completa libertà di navigazione. Nel mese di maggio ci sono state tre incursioni della Settima flotta nelle zone contese. Mercoledì 22 il cacciatorpediniere Preble e il tanker Walter S. Diehl hanno navigato attraverso lo stretto di Taiwan, un’area estremamente sensibile per il nazionalismo cinese, che non accetta lo status quo nell’isola, che considera parte integrante della nazione. Il ministro degli Esteri cinese Lu Kang ha espresso la sua irritazione e la sua preoccupazione, mentre il comandante Clay Doss, portavoce della Settima flotta, ha confermato «l’impegno degli Stati Uniti per una regione Indo-pacifica libera e aperta». Gli Stati Uniti stanno anche conducendo per la prima volta manovre militari congiunte nel Pacifico con Giappone, Australia e Corea del Sud; un’iniziativa che mira a contenere l’influenza cinese nell’area. In questo contesto, si inserisce la vista di Donald Trump in Giappone, che si svolgerà fra sabato 25 e martedì 28 maggio. Il presidente degli Stati Uniti sarà il primo leader in visita in Giappone ospite del nuovo imperatore Naruhito; nel corso della visita Trump, insieme al premier Abe, salirà a bordo sulla portaelicotteri Izumo Kaga, che sarà convertita nella prima portaerei giapponese attiva dal secondo dopoguerra ad oggi. La nave ospiterà i caccia a decollo corto e atterraggio verticale F-35B di fabbricazione statunitense. Anche questo rappresenta un segnale in qualche modo rivolto a Pechino.

Immagine: Il cacciatorpediniere Arleigh Burke che opera nel Pacifico occidentale (3 maggio 2017). Crediti: U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 2nd Class Nathan K. Serpico