Donald Trump firmerà la legge di bilancio frutto di un accordo tra repubblicani e democratici, evitando così il ricorso ad un ulteriore shutdown, anche se lo stanziamento di 1,375 miliardi di dollari per la difesa del confine con il Messico è ben lontano dalla sua richiesta di 5,7 miliardi; il presidente non ha però alcuna intenzione di rinunciare alla costruzione del muro promesso in campagna elettorale, e dichiarerà l’emergenza nazionale, un espediente che gli consentirà di aggirare i limiti di spesa imposti dal Congresso con l’utilizzo dei fondi del genio militare normalmente destinati alle calamità nazionali. Dura la reazione dei democratici all’annuncio di questa decisione: Nancy Pelosi ha definito l’iniziativa di Trump un atto illegale e un abuso di potere, un ultimo disperato tentativo di bypassare il Congresso per ostinarsi a costruire un muro costoso e inutile che né il popolo americano, né i suoi rappresentanti, né il Messico vogliono pagare. Pelosi ha contestato che si tratti di un’emergenza nazionale, ricordando ‒ nell’anniversario della strage del liceo di Parkland – come la diffusione delle armi da fuoco negli Stati Uniti sia in realtà una vera e sottovalutata emergenza nazionale. La scelta di Trump, che ha colto di sorpresa anche alcuni dei suoi sostenitori, nonostante fosse stata più volte ipotizzata, è tuttavia probabilmente destinata a scatenare una battaglia legale sulla legittimità della decisione, visti anche i dati ufficiali relativi all’immigrazione illegale dal Messico degli ultimi due anni che non sembrano supportare la necessità di provvedimenti straordinari.

Crediti immagine: DoD photo by Staff Sgt. Dan Heaton, U.S. Air Force (https://www.nationalguard.mil/)

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