Il vero, attuale, ‘fardello’ dell’uomo bianco – in paradossale continuità con il tradizionale colonialismo – è, secondo William Easterly, Professore di Economia all’Università di New York ed esperto di sviluppo, il rinnovato paternalismo verso i popoli ‘bambini’, che trova nella pratica reale degli aiuti al Terzo Mondo e nel dirigismo dello sviluppo la sua concretizzazione. Nel suo ultimo libro The tyranny of experts: Economist, dictator, and the forgotten rights of the poor, Easterly analizza i risultati degli interventi umanitari e di sostegno allo sviluppo perseguiti dall’Occidente in diversi Paesi con effetti reali spesso minimi o addirittura negativi; sul banco degli imputati la visione tecnocratica della crescita portata avanti dalle grandi organizzazioni internazionali, convinte di possedere la giusta formula, capace di risolvere, in tutte le situazioni, l’intricato nodo della crescita, senza tenere conto delle realtà locali e delle situazioni contingenti. Ma soprattutto sottovalutando il fattore decisivo dei diritti civili ed economici dei singoli individui; secondo Easterly l’illusione tecnocratica ritiene che i poveri abbiano bisogno di esperti mentre in realtà essi hanno bisogno di diritti e di libertà economica. Il nesso tra dirigismo e appoggio ai regimi tirannici non è casuale: molte agenzie umanitarie condividono la convinzione che esista una scorciatoia tecnocratica per lo sviluppo, legittimando di fatto i governi autoritari. In una sorta di scambio perverso, i regimi perseguono le soluzioni proposte dai filantropi occidentali e ne esaltano il ruolo. Fiducioso nel mercato e nella capacità degli individui di trovare nella pratica soluzioni, senza ricette universali, Easterly vede la migliore culla dello sviluppo economico nella libertà dei popoli e degli individui.

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