06 marzo 2017

Le paure degli italiani, il terremoto scala la classifica

C'è chi teme il terrorismo, gli immigrati o la povertà, ma dopo un 2016 funestato da disastri naturali è la paura di dover affrontare un terremoto a crescere maggiormente tra gli italiani. Le immagini di interi paesi cancellati dalle scosse del Centro Italia sono rimaste particolarmente impresse nelle menti degli italiani, che in più di un caso su tre si dichiarano angosciati dal rischio di un sisma. Così nella 'graduatoria delle paure', stilata ogni anno dal rapporto La sicurezza e l'insicurezza sociale in Italia e in Europa della Fondazione Unipolis, Demos Osservatorio di Pavia, la percentuale di chi teme per sé e per i propri cari di rimanere vittima di disastri naturali, tra cui anche frane e alluvioni, è cresciuta di ben 13 punti rispetto ai rilevamenti dello scorso anno, passando dal 25 al 38%. Dato che ben si sposa con la paura più diffusa tra gli italiani, quella legata alla distruzione dell'ambiente e della natura, rilevata nel 58% degli intervistati. Ma a preoccupare gli italiani non ci sono solo gli eventi naturali, e rispetto alla prima edizione di 10 anni fa, sono diverse le paure che hanno rapidamente scalato posizioni in classifica. È il caso, ad esempio, della paura per gli attacchi terroristici, che oggi viene percepita dal 44% delle persone, e della globalizzazione, che ne spaventa il 38%. Ci sono poi le paure legate alla condizione sociale ed economica, come quella di "non avere la pensione" (38%) o la "perdita del lavoro e la disoccupazione" (37%). Molto diffusi anche alcuni timori più generici, quello per il futuro dei figli, ad esempio, che accomuna il 50% degli intervistati, mentre l'instabilità politica ne preoccupa addirittura il 56%. Accanto alle preoccupazioni più fondate, non mancano alcune percezioni spesso del tutto immotivate, o che comunque non vengono confermate da dati reali. Ad esempio, senza che vi sia una corrispondenza con i dati reali, circa il 78% degli intervistati pensa che rispetto a 5 anni fa la criminalità sia aumentata, che gli immigrati rappresentino un pericolo per l'ordine pubblico (39%) o un’insidia per il mondo del lavoro (36%). Percentuali che nell'arco di un anno sono cresciute di ben 5 punti.