Nella prima parte di questa ricerca, grazie allo scraping dei post Instagram degli abitanti-utenti dei quartieri liminali al Grande Raccordo Anulare (GRA), è stato possibile rilevare delle prime istanze di percezione del territorio e di autorappresentazione in cui è stato inevitabile registrare il trend della vocazione commerciale e di consumo di molti quartieri e il grande peso specifico dell’assenza dei luoghi di aggregazione sociale e culturale.

Focus dell’analisi diventano ora invece i contenuti verbali dei post, sfruttando in particolare il massiccio uso su Instagram degli hashtag. Gli hashtag, ricoprono sia una funzione concettuale, per evidenziare le parole di particolare centralità per descrivere la foto, sia di indicizzazione, perché permettono al proprio post di essere visualizzato anche da estranei che seguono espressamente il tema dell’hashtag o vengono targhettizzati dall’algoritmo della piattaforma come tali. Nella maggioranza dei casi, queste due funzioni sono compresenti nella scelta da parte dell’utente di quali parole evidenziare come hashtag e quali no. In diversi casi, inoltre, gli hashtag vengono usati per esprimere le proprie emozioni relative al legame tra sé e il contenuto o il contesto della foto.

Essi, dunque, emergono come i più potenti metadati che possano essere usati per analizzare i contenuti di un determinato insieme di post, esplorando sia il contenuto dell’immagine (gli hashtag spesso descrivono l’immagine) che i concetti e i significati associati dall’utente alle immagini.

Le tecniche utilizzate per l’analisi degli hashtag, oltre a prendere in considerazione il mero conteggio dei tag più presenti, danno particolare rilevanza alle connessioni: con la network degree, ad esempio, la misura fondamentale di un hashtag non è più quella della frequenza ma il degree, che calcola il numero di connessioni con diversi hashtag che si dipana da ciascuno. La co-occurrence analysis, invece, ha permesso di evidenziare le relazioni tra un vocabolo (che può essere o non essere un hashtag) e altri lemmi del dataset al fine di individuare le parole più strettamente connesse.

Per rappresentare graficamente le connessioni tra gli hashtag si sono elaborati dei grafici che permettono di cogliere gli intrecci prodotti dalle connessioni.

La Network Analysis degli hashtag

L’analisi dei cluster si è rivelata particolarmente significativa. Normalmente, analisi di questo tipo producono un numero elevato di cluster, nell’ordine delle decine, di cui solamente alcuni di dimensioni tali da essere meritevoli di indagine approfondita. Invece, in questo caso, il calcolo della modularità restituisce un quadro molto più omogeneo, composto esclusivamente da 6 cluster. Di essi, 5 sono di proporzioni simili, mentre il sesto è sensibilmente meno consistente degli altri.

Dall’analisi puntuale dei singoli cluster appare come il carattere identificativo di essi sia in maniera decisiva e preponderante l’appartenenza geografica. Infatti, ciò che caratterizza in maniera univoca i cluster in 5 casi su 6 è un insieme di luoghi e toponimi fortemente caratterizzati dal punto di vista geografico. I quattro cluster più significativi fanno riferimento ai 4 assi geografici di Roma: Roma Est (Cluster 5), Roma Ovest (Cluster 3), Roma Sud (Cluster 0) e Roma Nord (Cluster 4). Anche il Cluster 1, quello proporzionalmente meno rilevante e di dimensioni più contenute, ha una chiara caratterizzazione geografica, sebbene più specifica, facendo riferimento ai quartieri e alle zone che si sviluppano nella bisettrice segnata da due arterie importanti che tagliano l’area sud-est di Roma: l’Appia e la Tuscolana. L’unico cluster tematico è il Cluster 2, che non possiede nessuna caratterizzazione geografica ma una riferita a quelli che sono stati la vita ed i servizi offerti durante la pandemia, con hashtag che sono stati usati sia da abitanti che da esercizi commerciali come #work, #delivery, #smartworking. Se leggiamo unitariamente il numero esiguo di cluster con quanto appena detto, il dato geografico emerge con ancor più forza: esso appare tanto intenso da avere quasi monopolizzato la formazione dei cluster.

L’analisi della rete degli hashtag, dunque, ci restituisce un quadro in cui le zone a cavallo o al di fuori dal GRA ‒ sebbene tradizionalmente e amministrativamente distinte da quelle interne al GRA in quanto parte del cosiddetto Agro Romano e distribuite su un territorio molto ampio ‒ mantengono un legame identitario molto forte con la città di Roma ed in particolare con le sue iconiche suddivisioni cardinali. Analizzando queste suddivisioni nel dettaglio, emergono due elementi di ulteriore interesse.

Il primo è che il significato identitario assunto da questo legame territoriale è evidenziato anche dal fatto che a comparire, nel subset degli hashtag più significativi di ogni cluster, non sono solamente quartieri, luoghi e aree siti effettivamente fuori dal GRA, ma anche quartieri romani della “città interna” situati sullo stesso asse e tipicamente centrali nell’immaginario legato a queste suddivisioni o direttrici che percorrono tali aree lungo il loro sviluppo.

Il secondo elemento di interesse è l’elemento identitario collettivo. Infatti, un conto è uno stretto legame tra zone, quartieri e località connesse, che indicano una stretta connessione mentale tra gli elementi. Altro conto invece è l’attribuzione esplicita di una identità collettiva ad esse. Da questo punto di vista, emerge una distinzione fondamentale tra le quattro zone. Difatti, nei Cluster 5, 0 e 4 compaiono tra gli hashtag più rilevanti in assoluto (per degree) rispettivamente #RomaEst, #RomaSud e #RomaNord. Questo fatto suggerisce come, per l’appunto, alla connessione mentale operata tra i diversi luoghi corrisponda l’attribuzione ad essi di un’identità toponimica collettiva. Fatto, invece, che non accade per i quartieri a ovest di Roma, dove esiste solamente una dimensione connettiva di stretta correlazione tra i luoghi senza una medesima identificazione collettiva sotto un toponimo “Roma Ovest”. L’hashtag #RomaOvest compare ma è assolutamente secondario. Rispetto al tema del legame tra zone strettamente connesse e toponimi collettivi, è anche interessante osservare come per quanto riguarda #RomaSud, l’insieme di zone e quartieri esterni al GRA sottostanti a questo toponimo siano soprattutto quelli che si sviluppano lungo l’asse sud-ovest di Roma. Le località nell’ambito sud-est, quello i cui confini sono segnati dall’Appia e dalla Tuscolana, rimangono in un cluster a sé stante, marcando così una possibile peculiarità e specificità.

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Focus: #Romanord, #Romaest, #Romasud

Co-occorrenze Roma nord

In questa sezione dell’analisi si è scelto di focalizzare l’attenzione sulle co-occorrenze tra le parole, esplorando le associazioni tra gli hashtag #romanord, #romaest e #romasud.

Il Grafico 8 mostra due cluster nettamente distinti: il primo a sinistra è colorato di blu, sembra avere un carattere nettamente geografico e mostra una serie di quartieri e luoghi di interesse che restituiscono i confini di quella che secondo gli utenti viene percepita come la zona di “Roma Nord”: si tratta di un’area piuttosto vasta che a tratti sembra pure sconfinare (es. #viterbo) in altri Comuni. L’altro cluster si riferisce invece a tutte le attività commerciali e non che sono associate a questa area, come abbiamo avuto modo di osservare, sono attività legate principalmente all’infanzia o, sembra, alla formazione di figure professionali per l’educazione dei ragazzi (#scienzedellaformazioneprimaria).

Co-occorrenze Roma Sud

Le operazioni appena descritte sono state ripetute per esplorare le connessioni relative all’hashtag #romasud. Ancora una volta la dimensione geografica sembra avere un ruolo preponderante: tra le prime posizioni troviamo invariabilmente altri quartieri di Roma come Spinaceto e Torrino, ampie zone come l’EUR, ma anche hashtag a carattere “gastronomico” come #iomangioitaliano, #iomangiostagionale, #alvearechedicesi, #forkpower (hashtag spesso connesso alle attività di “Alveare che dice sì”), #iostoconiproduttori, #italiaintavola e #food. Seguono altri quartieri come Tor de’ Cenci, Garbatella e Centocelle, ma anche frazioni come Ostia.

Anche per Roma Sud è stato creato un grafico delle co-occorrenze statisticamente significative. In questo caso, i cluster evidenziati sono 6. Un dato interessante che emerge a colpo d’occhio è che gli hashtag e le parole collegate alla dimensione geografica sono mediamente più grandi delle altre. Tra questi spiccano i già citati quartieri Tor de’ Cenci, Mezzocammino, Villaggio Azzurro che a loro volta si intersecano con l’area dell’EUR, ma anche con Monteverde, Ostia e la zona della via Appia che costituisce un cluster abbastanza coeso visibile in basso a sinistra con termini collegati (appiolatino, appiantica, appianuova).

Un’altra caratteristica di questo network rispetto a quello precedente è l’intersezione tra hashtag prettamente geografici e altri termini relativi alle attività (commerciali e non) associati in generale all’area di Roma Sud. Oltre ai già citati vocaboli relativi all’ambito alimentare e gastronomico (notiamo qui anche quelli che fanno riferimento alle prenotazioni e alle consegne a domicilio, una pratica certamente incrementata nell’ultimo anno a causa dell’emergenza sanitaria), si ravvisano termini relativi ad altri esercizi commerciali, tra cui sembra emergere un servizio di toelettatura per animali domestici nel cluster dedicato all’EUR.

Co-occorrenze Roma Est

L’ultimo approfondimento è dedicato alle co-occorrenze collegate all’hashtag #romaest. Ancora una volta è possibile osservare come la qualità dei termini maggiormente associati all’hashtag di riferimento sia principalmente geografica. Tor Sapienza, Torre Angela, Torrenova e Tor Bella Monaca figurano tra le prime posizioni delle co-occorrenze. Anche Centocelle (#centocelle, #centocelleroma) sembra avere una forte correlazione con la zona analizzata, sebbene lo stesso hashtag fosse anche presente nel network di Roma Sud. Anche in questo caso si vede come la zona di Roma Est racchiuda, secondo gli utenti di Instagram, una varietà di zone e quartieri, tra cui figurano Tufello, Colle Prenestino, San Basilio e Talenti.

Il quadro è completato, ancora una volta, da una serie di hashtag relativi alle attività maggiormente legate alla zona: si spazia da negozi di abbigliamento a centri estetici e negozi per la vendita al dettaglio di caffè (#housecoffe). Il grafico evidenzia invece come, analogamente a Roma Nord, ci sia un cluster principalmente dedicato alla realtà geografica, in basso e colorato di blu. Interessante notare come in questo gruppo si concentrino anche i nodi più rilevanti dell’intero network. A livello di contenuto, si può osservare come gli utenti della piattaforma associno all’hashtag #romaest non solo quartieri e zone, ma anche vie (via Prenestina, via Giuturna, via Atlante, via di Torrenova) e la linea C della metropolitana di Roma (#metroc).

Conclusioni

Senza dubbio la costante di questo studio riguarda la componente geografica: il permanere delle bisettrici tradizionali che connotano Roma a livello cardinale ci racconta un certo grado di collegamento e di dialogo tra aree della città estremamente differenti nello spazio e nei loro connotati di cui tuttavia è possibile cogliere un grado di identità comune. Dall’altra parte è bene pure considerare che questo tipo di omogeneità permette anche di riflettere su un possibile “appiattimento” delle peculiarità dei singoli quartieri che si trovano lungo il percorso del Raccordo che, perlomeno nelle dinamiche di rappresentazione che è possibile cogliere mediante un social come Instagram, sembrano spesso non emergere in maniera particolareggiata e definita. Infatti, anche nell’analisi delle co-occorrenze non geografiche, sono scarsi gli elementi che spiccano come plausibilmente identitari, a parte alcune eccezioni.

Questo spunto potrebbe essere interessante nella riflessione che tocca l’abitare e i modi di vita dei quartieri periurbani e delle nuove periferie di Roma, luoghi che pur accogliendo un bacino sempre più rilevante della popolazione della capitale – e spesso di età molto giovane – faticano a offrire ai propri abitanti modelli di partecipazione e di comunità reali, costruendo la propria identità e vocazione attorno ai modelli di impresa commerciale, di intrattenimento e di consumo come è stato rilevato nella prima parte di questo studio.

Crediti immagine: Maria Marzano

Argomenti

#hashtag#Ostia#Roma