Portare la moglie in spalla, come suggerisce Massimiliano Marchesi, preparatore atletico del Bologna Fc o correre sul tapis roulant invece della corsetta mattutina per le vie di Bologna come ha confessato all’Ansa l’ex premier Romano Prodi o ancora lezioni di yoga in videoconferenza. Fioccano in questi giorni di emergenza sanitaria i consigli per mantenersi in forma a casa, dopo che l’attività sportiva all’aperto è stata vietata, per ora, fino al 13 aprile.

Il pensiero corre subito agli anni Ottanta, quando con l’arrivo delle videolezioni, rigorosamente in VHS, dell’attrice Jane Fonda molti gridarono allo scandalo perché il salotto di casa non è una palestra. Tuttavia, gli esercizi di aerobica dell’attrice americana conquistarono il pubblico e aprirono la strada al fitness da tubo catodico. Così semplici e genuini (chi ha mai veramente creduto di avere un fisico come quello di Jane Fonda allenandosi tra le pareti domestiche?), oggi quei movimenti si scontrano con l’ansia da fitness di questi giorni segnati dall’emergenza Coronavirus che ha ridefinito anche gli spazi dei nostri appartamenti e le abitudini di tutti, sportivi compresi. Le passeggiate al parco e quelle in bicicletta sono state terreno di scontro quando a suon di ordinanze, prima in ordine sparso i Comuni e le Regioni e poi il governo, man mano sono state bandite perché la gente non ha rispettato lo spirito della norma sull’attività motoria affollando i parchi e non mantenendo le distanze di sicurezza. «Ma se un incosciente non recupera un minimo di coscienza nemmeno in situazioni come quella che stiamo attraversando è un imbecille pericoloso», ha scritto nel suo ultimo articolo su la Repubblica Gianni Mura. «Basta alle passeggiate di cazzeggio», ha tuonato alcuni giorni fa durante il bollettino quotidiano il commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus in Emilia-Romagna Sergio Venturi, già assessore alle Politiche per la salute, per dire che era arrivato il momento di dire basta alle passeggiate.

Quella del Coronavirus è un’emergenza inedita che con la chiusura di impianti sportivi e parchi ha costretto anche gli atleti. I primi a dare una risposta e un esempio sono stati i preparatori atletici delle principali squadre di calcio. Sconosciuti al grande pubblico, in questi giorni i preparatori hanno rilasciato interviste per spiegare e raccontare come cambia la preparazione dei giocatori in attesa della ripresa campionato. Ecco allora raccomandazioni sull’alimentazione, programmi di lavoro aggiornati giorno per giorno e, se necessario, personalizzati. Consigli, come quello di stare attenti a non prendere peso, che valgono per tutti. Ai calciatori del Torino, ad esempio, è stato consegnato un vademecum ben preciso che prevede, tra le altre cose, di andare a letto entro le 23. L’Udinese ha regalato ai giocatori che fino ad oggi ne erano sprovvisti pesi, tappetini, cyclette e altre attrezzature per gli esercizi a casa. In tempi di social, poi, inevitabile che alcuni condividano qualche esercizio sul web.

Ed è su Internet che si consumano calorie in questi giorni. Ci sono palestre che hanno portato su YouTube o nelle stories di Instagram esercizi per mantenersi in forma. Accanto ai club e ai campioni amati dal pubblico, c’è poi il movimento sportivo che non si è lasciato l’occasione di conciliare la responsabilità dell’#iorestoacasa con la possibilità di continuare a muoversi. Così la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti) ha lanciato la campagna “La palestra è la nostra casa”, grazie ai video tutorial realizzati da operatori ed istruttori UISP dei Comitati territoriali, regionali e dei Settori di attività. Fra giovedì 12 e mercoledì 18 marzo le lezioni di ginnastica a distanza del comitato territoriale di Imola e Faenza della UISP, della società SportUp e del complesso sportivo “Enrico Gualandi” di Imola hanno registrato 25.160 visualizzazioni complessive, con una media di poco superiore alle 3.594 visualizzazioni per ciascuno dei sette video pubblicati. Esercizi per le braccia, le anche, i piedi e gli addominali, ginnastica per la terza età e hatha yoga gli argomenti delle prime sette lezioni. Per Dino Battilani, presidente del comitato territoriale di Imola e Faenza della UISP, e Paola Lanzon, presidente di SportUp, questi numeri «dimostrano il desiderio forte di mantenere un contatto e un rapporto fra le persone, e una voglia altrettanto forte di condividere assieme la nostra passione comune per l’attività fisica e il benessere».

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