In Italia i mondi di sotto sono tanto prosperi da meritare visite e biglietti. Luoghi di culto dove penetrare nelle proprie profondità: a Milano la cripta di S. Giovanni in Conca, basilica paleocristiana; le catacombe, testimonianza di quando il cristianesimo era culto underground, a Palermo (Porta d’Ossuna e S. Michele) e Roma, tra San Callisto, San Sebastiano e Priscilla, dove non è infrequente imbattersi in un prete che invita a un collettivo Pater noster prima di insinuarsi tra martiri e pontefici coraggiosi. Nella capitale è imperdibile la basilica di San Clemente a due passi dal Colosseo, con i suoi due livelli sotterranei: sotto l’edificio del XII secolo si trova una villa patrizia del III secolo in cui scoprire, tra affreschi e un’iscrizione in volgare dell’anno mille, i luoghi del primo culto cristiano; ancor più giù un Mitreo, luogo di culto della divinità d’importazione persiana Mitra, molto in voga tra i romani dopo l’anno 0, poi estinto in seguito al decreto Teodosiano del 391 che mise al bando tutti i riti pagani. Ci sono anche sotterranei che testimoniano il genio architettonico che aleggia inesorabile nella penisola: a quaranta metri di profondità del centro storico di Napoli sorge l'antico acquedotto del Carmignano, visitabile attraverso le cisterne che i Greci avevano impermeabilizzato e il labirinto dei cunicoli che connettevano 4000 pozzi. Tra i Sassi della magnifica Matera si trova un acquedotto scavato nella roccia: canali, vasche di decantazione e cisterne tanto grandi da essere appellate “cattedrali d'acqua”. Da citare la Cisterna monumentale di Amelia, altro superbo esempio d’ingegneria idraulica romana, mentre a Siena la mancanza di fiumi spinse la popolazione a costruire i “bottini”, gallerie di raccolta delle acque piovane provenienti dalle colline circostanti e convogliate presso le fonti medievali, quasi tutte visitabili nei loro 25 km di estensione. Ci sono poi i rifugi: se i già citati sotterranei napoletani furono utilizzati per ripararsi dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, a Trieste è visitabile la Kleine Berlin, il più esteso complesso di gallerie antiaeree costruite ad hoc, diviso tra zone per tedeschi e italiani. E a Torino, tra le Regie ghiacciaie di Porta Palazzo e le antiche cripte del centro storico, i cunicoli militari settecenteschi - celebre quello in cui morì Pietro Micca nell'assedio del 1706. Citazione a parte per Orvieto: nelle sue viscere sorge una città gemella, oltre mille cavità che si intersecano e si accavallano sotto il tessuto urbano. Tracce dell'etrusca Velzna, della medievale Urbs Vetus, della città rinascimentale e di quella moderna: cisterne monumentali, l’area archeologica nei sotterranei della Chiesa di Sant'Andrea e la Grotta dei tronchi fossili datata 350 mila anni. Fascinazioni del sottosuolo, metafora di inconscio cognitivo ed emozionale: frequenti i sogni in cui ci si avventura in meandri, cantine o garage; i territori inferiori si fanno attraversare dalle arterie asservite al funzionamento del mondo sovrastante, limitano il dimenticabile, difendono dal perturbabile di su. Perfetti per un turismo introspettivo.
28 agosto 2014