Per quanto secondo molti non sia opportuno giudicare un libro dalla copertina, è proprio il modo in cui intendiamo cominciare.

«Doctor Needham has opened up a whole new world of inquiry to us».

Times Literary Supplement (Quarta di copertina di Joseph Needham, Science and Civilization in China, Volume VII, The Social Background, Part II, General Conclusions and Reflections, 2004)

Lo studio della Scienza cinese, la convinzione stessa che la Cina abbia vissuto e partecipato alla costruzione di quanto noi oggi concepiamo come Scienza hanno una genesi relativamente tarda. Non sempre, difatti, si è attribuito il giusto peso alle scoperte scientifiche e alle innovazioni tecnologiche prodottesi in terra cinese. Potremmo anzi affermare il contrario: per un lunghissimo tempo, lo stereotipo, creato dalla supponenza dell’Occidente, di un Oriente totalmente immobile e inerte nel divenire dei secoli, ha contraddistinto il pensiero di quasi tutti tutte le donne e gli uomini europei e statunitensi, tanto nei più alti meandri intellettuali quanto nel comune pulsare vitale.

Primo ad opporsi a questo paradigma interpretativo, fu uno scienziato britannico, Joseph Needham, che con la propria colossale opera avrebbe per sempre ridiscusso quest’aura di superiorità occidentale nella nascita della Scienza. Science and Civilization in China, frutto di decenni di studi, viaggi e letture, racchiude una prima e cruciale perlustrazione di questi lontani e oscuri paesaggi culturali. Tutto ciò vide gli albori a partire da un interrogativo insoluto, da cui il gruppo di studiosi che affiancava lo scienziato britannico mosse i primi passi:

«Why did modern Science originate in Europe alone» and why did it not «arise in China after so many centuries of technical leadership?»

(Joseph Needham, Science and Civilization in China, Volume Settimo, The Social Background, Parte Seconda, General Conclusions and Reflections (2004): Foreword, Pagine XLIV – XLV)

In altri termini, come è mai possibile che, nonostante il livello eccezionale raggiunto nei campi dell’innovazione tecnica e dell’indagine scientifica, all’interno di quello che gli esperti chiamano periodo Song (960 – 1279), non si giunse mai in Cina all’elaborazione della Scienza moderna?

Per riuscire a rispondere a questa domanda, occorre gettare luce sull’opera che più di ogni altra ha contribuito a riscrivere la Storia della Scienza Cinese, e più in generale la Storia della Scienza nella sua dimensione globale. Se ne traccerà una breve descrizione contenutistica, evidenziandone al contempo la cornice intellettuale nella quale andò ad inserirsi, le fratture in essa introdotte e i vincoli legati alla patina impolverata del tempo. In primis, però, risulta necessario ripercorrere brevemente la biografia del suo autore. Dalla sua penna tutto è cominciato.

Nel 1937, tre ricercatori cinesi fecero il proprio ingresso nel laboratorio di Biochimica di Cambridge. A quel tempo, Joseph Needham, esperto di fama internazionale nei settori dell’Embriologia e della Biochimica, conduceva qui le proprie attività di ricerca. Nato nel 1900, fervente cristiano e convinto socialista, aveva completato i propri studi a Cambridge negli anni Venti, affermandosi all’interno del mondo accademico nel decennio successivo. Non appena incrociato il proprio sentiero con quello dei tre studiosi, la sua vita giunse però ad un punto di svolta. Tra essi si distingueva Lǔ Guìzhēn (魯桂珍), figlia di un farmacista di Nanchino, che sarebbe divenuta la sua principale collaboratrice. Il dialogo con alcuni testimoni privilegiati rese evidente, agli occhi del professore britannico, quanto distorta ed errata fosse l’immagine della Cina tramandata dalla tradizione europea. Fu in questo momento che gli balenò l’idea di realizzare un’opera dedicata alla Scienza cinese, volta a fugare le nebbie misteriose e inesatte che la ricoprivano dinanzi alle pupille occidentali. Nel 1942, la Royal Society decise di affidare a Needham, che ne era divenuto membro nel medesimo anno, il compito di rappresentare il Regno Unito all’interno del Bureau for Sino-British Scientific Liaison. Accompagnato dalla moglie Dorothy, studiosa anch’ella di Biochimica, si recò nel 1943 in Cina, soggiornando nelle aree del paese non toccate dal conflitto fino al 1946 e potendo dunque conoscerne la lingua e la cultura. La possibilità di realizzare un’opera come quella che aveva ipotizzato diveniva sempre più limpida man mano che accumulava, assieme ai propri assistenti, testi scientifici e altro materiale inerente ai propri interessi.

I tempi non erano però ancora maturi: tra il 1946 e il 1948, dopo esser tornato in Europa, lavorò a Parigi assieme a studiosi quali Lucien Febvre e Julian Huxley, all’interno di un progetto lanciato dall’UNESCO. Qui egli poté rafforzare la propria convinzione della Scienza come attività umana universale, parte integrante della Storia e della cultura di tutte le civiltà e le società, superando quella patina di eurocentrica superiorità, allora quasi universalmente diffusa, che scorgeva nella Scienza un’anima e un corpo unicamente europei. Il pensiero scientifico sgorgava ed era sgorgato da tutte le civiltà umane: questa era la convinzione che incardinava la partecipazione dello Scienziato britannico, al pari di quella dello Storico francese e di tutti gli altri studiosi chiamati in causa, all’ambizioso progetto di una Storia Scientifica e Culturale dell’Umanità. Divenuto in quel contesto Direttore della Sezione di Scienze Naturali dell’UNESCO, abbandonò l’incarico nel 1948, tornando a Cambridge e avendo così la possibilità di dedicarsi a tempo pieno ai propri interessi di ricerca.

Coadiuvato da numerosi assistenti, Needham si dedicò assiduamente alla stesura della propria opera, sino agli ultimi istanti vitali. Concepita inizialmente come un unico tomo, presto essa venne frammentata in molteplici volumi, a loro volta composti da più parti, vista l’enorme mole di materiale raccolto nel contesto cinese, affiancato da una ricca bibliografia antropologica e storica. La prima pubblicazione avvenne nel 1954, seguita da molte altre. Quando lo Scienziato britannico morì, nel 1995, consolidatasi ormai la struttura dell’opera, mancavano ancora vari libri al suo completamento. Il testimone venne lentamente passato ai suoi collaboratori, membri di quello che si sarebbe poi chiamato Needham Research Institute, che ancora oggi lavorano al completamento del capolavoro del proprio maestro. In questo edificio, costruito nel 1991 e appunto sede del Science and Civilization in China Project, trova alloggio la East Asian History of Science Library dell’Università di Cambridge, consultata ogni anno da studiosi di tutto il mondo: fra queste pagine e questi scaffali l’eredità di Joseph Needham eternamente rifiorisce.

Per saperne di più

David Saul LANDES, La Ricchezza e la Povertà delle Nazioni. Perché Alcune sono così Ricche e Altre così Povere, Milano, Garzanti Editore (2002; Edizione Originale: New York City, W. W. Norton & Company, 1998).

Joseph NEEDHAM, Scienza e Civiltà in Cina, Volume Primo, Lineamenti Introduttivi, Torino, Giulio Einaudi Editore (1981; Edizione Originale: Cambridge, Cambridge University Press, 1954).

Joseph NEEDHAM, Science and Civilization in China, Volume Settimo, The Social Background, Parte Seconda, General Conclusions and Reflections, Cambridge, Cambridge University Press (2004).

Per un approfondimento sulla Biografia di Joseph Needham si rimanda a:

Francesca BRAY – Karine CHEMLA – Georges MÉTAILIÉ, La Scienza in Cina. Introduzione Generale (2001):

Cambridge Digital Library, University of Cambridge, vita di Joseph Needham:

Needham Research Institute, biografia di Joseph Needham:

Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, voce Joseph Needham (1949):

Image by Jin Lan - Public Domain.

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