Il 31 agosto 2023 la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella sua visita a Caivano, il comune campano nel quale due cugine di 10 e 12 anni erano state ripetutamente stuprate, ha dichiarato: “Questo territorio sarà radicalmente bonificato. E vi assicuro che voi vedrete presto i frutti di questa visita del governo oggi su questo territorio”. Pochi giorni dopo, il 5 settembre, la Presidente ha annunciato su Twitter: “Oggi è iniziata l'operazione di bonifica del Parco Verde di Caivano. La maxi operazione iniziata questa mattina all’alba – per la quale ringrazio tutte le Forze dell'Ordine coinvolte – è solo l’inizio di quel lungo percorso che il Governo si è impegnato a portare avanti per ripristinare legalità e sicurezza e per far sentire forte la presenza dello Stato ai cittadini. E gettare così le basi per la ricostruzione sociale e la rinascita del territorio. Contro la criminalità procederemo sempre spediti e senza esitazioni. Affinché in Italia non ci siano più zone franche”, mentre il 7 settembre, in riferimento alle decisioni del Consiglio dei ministri, ha promesso "una maggiore presenza delle forze ordine, al netto della bonifica del territorio".
Pochi giorni prima, il 25 agosto 2023, secondo l’Adnkronos (fonte della maggior parte delle citazioni di questa nota), l’avvocato di una delle vittime della violenza aveva fatto pubblicamente una richiesta: “La magistratura deve tutelare le vittime, i bimbi vanno reinseriti in contesti normali e occorre una bonifica totale delle periferie d'Italia".
Dopo le dichiarazioni di Giorgia Meloni, il concetto di bonifica è stato prontamente ripreso da diversi esponenti di “Fratelli d’Italia”. Lucio Malan, capogruppo al Senato, lo stesso 5 settembre, ha commentato: “L’operazione di bonifica di oggi conferma che il Governo Meloni mantiene gli impegni”; il 7 settembre, Marco Cerreto, deputato campano, ha dichiarato: "Dalle parole ai fatti, nessuna zona franca e bonifica capillare dei territori in cui la criminalità trova ambienti più favorevoli”; il 9 settembre il presidente del VI Municipio di Roma, Nicola Franco ha detto: “Durante le operazioni di bonifica ho trovato e consegnato ai carabinieri un machete e un coltello nascosti in un divano su cui abbiamo poi scoperto che faceva prostituire donne e anche ragazzine”.
Rampelli, precursore
C’era stato, però, un precursore: il Vice-presidente della Camera, Fabio Rampelli, in un’intervista al “Tempo” del 21 giugno 2021, aveva così risposto al giornalista che gli chiedeva come si sarebbe potuto affrontare una situazione di degrado che stava descrivendo: “Aumentando la presenza delle Forze dell’Ordine. Arrestando chi compie reati, a partire da spacciatori e trans, dichiarando il numero chiuso per gli immigrati a Roma perché ormai la situazione è fuori dal controllo dello Stato. Bonificando senza buonismi la zona”.
Non ho trovato usi della famiglia lessicale di bonificare al di fuori della cerchia di “Fratelli d’Italia”, se non come assunzione polemica dell’espressione della Presidente del Consiglio. Nel giorno del blitz delle forze dell’ordine a Caivano, il 5 settembre, Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria del “Partito democratico”, ha immediatamente commentato il fatto in questo modo: “Oggi siamo stati svegliati dai flash di agenzia che dicevano che la “bonifica” di Caivano, evocata dalla presidente del Consiglio, è iniziata: sono entrati 400 uomini. Quello che ci si chiede è cosa lasceranno quando saranno usciti”. Roberto Saviano, su Twitter, si era espresso in modo analogo, sempre il 5 settembre: “Il governo ha promesso una bonifica e invece 400 uomini, tra poliziotti, carabinieri e Guardia di Finanza, hanno trovato appartamenti vuoti e sequestrato una quantità di denaro che per una piazza di spaccio sono solo pochi spiccioli”.
La bonifica del sindaco di Roma
Tra gli esponenti di opposizione, solo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, sembra essersi accodato all’uso meloniano: “Come Roma Capitale stiamo dando un grande contributo per affiancare a sicurezza e legalità anche il decoro. C’è un grande intervento di Ama per ripulire questa zona di degrado e di criminalità. Sono stati trovati molti segni di queste attività illegali. È un’azione di bonifica fondamentale che è il presupposto per il rafforzamento della legalità e della qualità di vita dei tanti cittadini onesti che soffrono per questa situazione”. In questa dichiarazione, del 7 settembre 2023, non è del tutto chiaro se bonifica si riferisca solo alla risistemazione del verde pubblico, o anche ad azioni di ordine pubblico.
Prima delle dichiarazioni di Giorgia Meloni, bonifica era stata usata quasi esclusivamente in senso proprio, in relazione al prosciugamento e al risanamento di zone paludose, alla ripulitura di aree intaccate da incendi, alla rimozione dell’amianto.
La diffusione dell’uso di Giorgia Meloni nel senso particolare di ‘azioni di polizia per ripulire un territorio dalle attività della criminalità’ non è sfuggita a molti lettori di giornali e post sui social: su Twitter c’è chi si è rivolto direttamente ai militanti di “Fratelli d’Italia”: “Quanto vi piace la parola bonifica” o chi ha lamentato che “Utilizzare il termine «bonifica» quando si tratta di vite umane che non ce la fanno più a stare nella morsa della camorra… Boh” o chi ha collegato la parola bonifica alle campagne del fascismo per rendere coltivabili le aree paludose: “«La bonifica». Rimasta ai tempi dell’agro pontino”.
Interpretazioni
Su questa linea si è posto anche Marco Perduca, in un post del 7 settembre sull’Huffington Post, dove ha ricordato il significato che di bonifica dà il vocabolario Treccani (“complesso di lavori e opere necessari per prosciugare e risanare, a fini produttivi e igienici, terreni che continuamente o periodicamente sono soggetti alla sommersione o all’invasione delle acque ristagnanti”) e ha messo in dubbio l’efficacia comunicativa della metafora. In realtà credo che sarebbe stato più pertinente richiamare altre accezioni della parola. Citando nuovamente il vocabolario Treccani: “insieme di opere intese a liberare da mine terrestri, proiettili o bombe inesplose, campi minati o comunque zone che sono state teatro di operazioni di guerra”, e anche “complesso di operazioni che mirano alla neutralizzazione dell’azione degli aggressivi chimici (o di altre cause di grave inquinamento) mediante risanamento di terreni, di locali, di case, di persone colpite dagli aggressivi o dalle materie inquinanti”.
A me pare che l’uso meloniano sia legato, semanticamente, proprio a questi valori e non a quello idraulico: il facile richiamo ai precedenti mussoliniani, che potrebbe essere polemicamente fruttuoso per gli oppositori di Giorgia Meloni, è proprio fuori luogo.
Le 105 parole (o locuzioni) già trattate da Michele A. Cortelazzo:
menevadismo, contratto di governo, manina, palle, sovranismo, cambiamento, pacchia, mangiatoia, umanità, pigranza, buonista, revenge porn, radical chic, salvo intese, professoroni, rosiconi, gufo, sbruffoncella, rosicare, interlocuzione, rottamazione, ruspa, vaffa, sardine, Italia viva, Germanicum, spallata, non mollare, pieni poteri, zona protetta, ciuffetto, chiudere, riaprire, riapertura, Decreto Rilancio, congiunto, Stati generali, democrazia negoziale, Paesi frugali, zecca, negazionista, Zaiastan, dittatura sanitaria, sanitocrazia, sforzo produttivo, sinistra petalosa, ristoro, DPCM, derenzizzare, costruttori, draghetti, cacciavite, cambio di passo, sostegno, Nuovo Rinascimento, scostamento di bilancio, recovery, resilienza, diarchia, green pass, gilet arancioni, metadone di Stato, calendismo, mettere a terra, patetico, ragioniamoci sopra, patriota, patriottismo, operazione scoiattolo , donna, Fantacitorio, operazione speciale, polo della serietà, polo del buonsenso, mettere le mani nelle tasche dei contribuenti, disunirsi, coerenza, balneari, area Draghi, campo largo, ius scholae, occhi di tigre, front runner, blocco navale, bipopulismo, ragazza, sovranità alimentare, carico residuale, postura, pescivendola, underdog, Qatargate, occupabili, giornaloni, autonomia differenziata, cacicco, mettersi alla stanga, globo terracqueo, sostituzione etnica, giustizia climatica, qualcuno, vento della destra, combattente, pizzo di Stato, vittimizzazione secondaria, radicalismo dolce
Immagine: Foto della campagna di Eraclea da cui si nota l'impronta della bonifica
Crediti immagine: Shapur at Italian Wikipedia, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons