Non mi illudo certo che, nel pensare ai contenuti del suo discorso di fine anno, il Presidente Sergio Mattarella si sia ispirato alla puntata precedente di questa rubrica, nella quale avevo documentato il recupero da parte di Giorgia Meloni della parola patriota, fino a poco tempo fa scarsissimamente usata nel nostro lessico politico. Certamente, però, l’uso meloniano mi è balzato immediatamente alla mente quando il Presidente, dopo aver espresso gratitudine a quanti (sindaci, presidenti di regione, comunità territoriali) hanno lavorato in concreto per affrontare l'emergenza sanitaria, ha detto di aver scorto nella loro attività «il volto reale di una Repubblica unita e solidale. È il patriottismo concretamente espresso nella vita della Repubblica»; segue un ulteriore concetto, certamente abbinato a quanto precede: «La Costituzione affida al Capo dello Stato il compito di rappresentare l’unità nazionale».

Uno dei punti centrali del discorso

Questo richiamo al patriottismo (che è quasi una definizione di patriottismo) non è sfuggito ai commentatori (giornalisti, figure istituzionali, politici). Vi hanno visto uno dei punti centrali del discorso. Una nota ufficiale della Presidenza del Consiglio suona così: «Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ringrazia il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per l’invito all’unità nazionale, alla solidarietà, al patriottismo». Maria Elena Boschi, la sera stessa del 31 dicembre, su Twitter riferisce il concetto allo stesso Presidente: «Grazie presidente #Mattarella per il coraggio che ci ha trasmesso stasera e per questi 7 anni. È stato un’ancora per la #repubblica, l’ha tenuta unita e coesa, è stato per tutti un punto di riferimento. Emblema del vero patriottismo, noi italiani la porteremo sempre nel cuore».

Qualcuno ha parlato di «schiaffo»

L'interpretazione presidenziale di patriottismo è stata sottolineata anche nei commenti nei social di diversi altri esponenti del centrosinistra, mentre i politici di centrodestra hanno preferito concentrarsi su altri temi. Molti battitori liberi (cioè non esponenti di partito) sono stati meno diplomatici e sui social hanno parlato di «schiaffo» a Giorgia Meloni. In effetti, è difficile immaginare che il Presidente non si fosse accorto dell'uso che Giorgia Meloni ha fatto di patriota, tanto più che la leader di Fratelli d’Italia aveva ultimamente usato la parola proprio in relazione all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Mattarella ha dato, così, la sua interpretazione autentica del concetto rappresentato da patriottismo, con un intervento di alto tono istituzionale che, consapevolmente o meno, si contrappone alle reazioni «di pancia» di cui sono stati protagonisti molti utenti dei social. Anche da parte di esponenti politici non sono mancate le frecciate e le controfrecciate polemiche, che hanno riguardato il significato della parola patriota e l’individuazione dei suoi possibili referenti. Ne è un esempio questo scambio tra «Italia viva» e la stessa Meloni, che rivela l'uso di parte che correva il rischio di coinvolgere la famiglia lessicale di patriota. Il 20 dicembre «Italia viva» ha usato patriota in un tweet che sintetizzava una dichiarazione di Renzi, in riferimento proprio a Mattarella («Cara #Meloni, noi i patrioti li eleggiamo, come abbiamo fatto con Sergio #Mattarella. Probabilmente abbiamo un concetto di patriottismo differente e questa cosa di certo non mi preoccupa»); a tamburo battente Giorgia Meloni aveva risposto così: «È vero, abbiamo un concetto completamente diverso di patriottismo. Al contrario vostro, noi difendiamo gli interessi dell’Italia e - soprattutto - non avremo mai come modello di società l’Arabia Saudita».

Sulla linea di Ciampi, aggiungendo solidarietà e unità

Mattarella ha dunque inteso salvaguardare il concetto di patriottismo dalla polemica politica, proponendone una definizione «alta», inclusiva, legata allo spirito di solidarietà ed esplicitamente abbinata al concetto di unità nazionale, intrinseco al ruolo del Presidente della Repubblica.

Nella sequenza di messaggi di fine anno dei Presidenti della Repubblica, solo un altro Presidente ha usato patriottismo (oltre che patria), e l'ha fatto ripetutamente: Carlo Azeglio Ciampi (i cui discorsi sono quelli che presentano, in generale, le maggiori similarità con quelli di Mattarella). Anche Ciampi, che nel 2004 aveva poi osservato: «ovunque, dalle Alpi alla Sicilia, sento presente e crescente un forte patriottismo» (e lo stesso conetto era stato espresso nel 2002: «I miei viaggi in Italia, i miei incontri con voi, mi hanno portato a conoscere più a fondo il nostro Paese, ad avere conferma dei sentimenti di crescente patriottismo, delle doti di cultura e di umanità delle nostre genti»), nella sua opera di recupero del concetto di patria aveva puntato a svincolare tale parola da ogni connotazione nazionalistica o, come si direbbe oggi, «sovranista» e a collegarla strettamente all’idea di Europa («Il senso di identità nazionale, il nostro patriottismo, si sono arricchiti di stimoli nuovi, che vengono dai progressi compiuti sulla via dell'unificazione dell'Europa» nel 2003) e anche all’appartenenza di ogni cittadino a più comunità socio-politiche di dimensioni diverse, a cominciare dalle più piccole e più vicine realtà locali, dalle quali proviene la prima identificazione dell’identità sociale di ognuno di noi («Può apparire singolare che proprio ora che si manifesta più intenso il nostro patriottismo, si rafforzino anche altri sentimenti: una maggiore consapevolezza di appartenere alla più grande Patria europea; e una più forte coscienza dell'identità regionale e comunale», nel messaggio del 2000).

Mattarella ha proseguito su questa linea, collegando il patriottismo a concetti di orizzonte ancora più ampio quali la solidarietà e l’unità (ma parlandone, analogamente ai ragionamenti di Ciampi, dopo aver richiamato il valore di quanti gestiscono le comunità locali, sindaci e presidenti di regione).

Le 66 parole (o locuzioni) già trattate da Michele A. Cortelazzo: menevadismo, contratto di governo, manina, palle, sovranismo, cambiamento, pacchia, mangiatoia, umanità, pigranza, buonista, revenge porn, radical chic, salvo intese, professoroni, rosiconi, gufo, sbruffoncella, rosicare, interlocuzione, rottamazione, ruspa, vaffa, sardine, Italia viva, Germanicum, spallata, non mollare, pieni poteri, zona protetta, ciuffetto, chiudere, riaprire, riapertura, Decreto Rilancio, congiunto, Stati generali, democrazia negoziale, Paesi frugali, zecca, negazionista, Zaiastan, dittatura sanitaria, sanitocrazia, sforzo produttivo, sinistra petalosa, ristoro, DPCM, derenzizzare, costruttori, draghetti, cacciavite, cambio di passo, sostegno, Nuovo Rinascimento, scostamento di bilancio, recovery, resilienza, diarchia, green pass, gilet arancioni, metadone di Stato, calendismo, mettere a terra, patetico, ragioniamoci sopra, patriota

Immagine: Il presidente Mattarella durante il discorso di fine anno del 2020

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