L’espressione trattata in questa puntata della nostra rubrica è un’espressione allo stato nascente di cui possiamo monitorare l’espansione. Di area Draghi ha parlato Matteo Renzi in una intervista raccolta da Maria Teresa Meli e pubblicata nel «Corriere della sera» del 6 giugno 2022: «Qui non si tratta di ragionare di nomi e cognomi ma di politica: c’è uno spazio che può salvare il Paese. È l’area Draghi, oggi, in Italia, ed è l’area Macron in Francia. È uno spazio che esiste. Non dare a questo spazio una casa e un tetto per mere ragioni di egocentrismo personale sarebbe folle e da irresponsabili. Noi ci siamo con umiltà e determinazione».

Un contenitore

Si capisce bene che l’«area Draghi» non è un nuovo partito personale promosso e guidato dall’attuale Presidente del Consiglio (come, invece, fece a suo tempo Mario Monti con «Scelta civica»). Si tratta di una proposta di Matteo Renzi, che mira alla creazione di un contenitore che unisca quanti condividono l’azione sviluppata dall’attuale governo. Un’idea chiarita bene da un commentatore su Twitter (Gianmarco Gabrieli), che ha chiosato: «Non esiste alcune [sic] area Draghi, esiste l'area dell'#AgendaDraghi che vedrebbe un largo ma non maggioritario consenso elettorale». Concretamente, i commentatori hanno individuato in Italia Viva, Italia al Centro di Toti, Azione (cioè Calenda), +Europa, Coraggio Italia, il Centro democratico di Tabacci e almeno una parte di Forza Italia le attuali formazioni politiche che potrebbero entrare nel contenitore denominato Area Draghi.

Renzi e Italia viva

L’idea, ma anche l’espressione, è stata subito rilanciata nei social, come dimostra questo tweet di Renzi, che riprende, con poche varianti, il testo dell’intervista: «L’area Draghi in Italia è uno spazio che esiste. Non dargli una casa e un tetto per egocentrismo personale è folle. I prossimi mesi mostreranno chi sa fare politica e chi vive di risentimenti anche in questo centro riformista. Noi ci siamo con umiltà e determinazione».

Secondo una tecnica ampiamente diffusa nell’attuale comunicazione politica, la dichiarazione di Renzi, con la parola chiave area Draghi è stata subito ripresa e rilanciata dai politici di «Italia viva» e dai sostenitori del partito. Come esempio dei primi, possiamo citare il tweet dello stesso 6 giugno di Donatella Conzatti, senatrice di «Italia viva» («Abbiamo lottato per avere Draghi al Governo. Lo sosteniamo a viso aperto. Siamo pronti per costruire un’area Draghi!»), come esempio dei secondi possiamo rinviare al post che sempre il 6 giugno è stato pubblicato da un account denominato «Renziani» («È più forte di lui. Non passa giorno o intervista senza che #calenda non faccia danni. Continuando la sua battaglia contro #Renzi, al fine di dividere il campo riformista, l'area #Draghi. Sembra quasi che lo faccia apposta»). In misura minore l’espressione è fatta propria, in chiave ironica o polemica, dai detrattori di Renzi, come un tale Rastam che prontamente, il 7 giugno, utilizza l’espressione renziana per diffondere un tweet vivacemente antirenziano: «L'ultimo dispaccio dei renziani recita: "Serve una forza politica che rappresenti l'area #Draghi". Trapela già il nome: "Un posto al sòla"».

Non i politici ma i giornalisti sì

Se escludiamo i sostenitori e i detrattori accaniti di Renzi, la locuzione non sembra aver avuto una grande eco tra i politici. A utilizzarla con frequenza, al punto da far contare oltre 40.000 pagine web che contengono la sequenza «area Draghi», sono i giornalisti.

È stato prontissimo, il solito 6 giugno, Luciano Ghelfi, quirinalista del TG2, che ha immediatamente intuito l’efficacia comunicativa dell’espressione lanciata da Renzi: «La scommessa di #Renzi: dare una casa all’#AreaDraghi, anche se non sarà facile. “Il #proporzionale non serve, serve il sindaco d’Italia”».

Ma nel contrasto tra l’immediata acquisizione dell’espressione nel linguaggio giornalistico e la sua rimozione da parte del mondo politico si verificano situazioni curiose: nei titoli di lanci di agenzia, e spesso, quindi, dei giornali, area Draghi viene messa in bocca a diversi politici, anche quando questi, a giudicare dalle dichiarazioni riportate negli articoli o nelle riprese video, non hanno usato per nulla l’espressione. Così l’ANSA il 7 giugno titola: «Carfagna: "Area Draghi? Ok se significa un altro governo serio"» e l’AdnKronos l’11 giugno: «Governo: Rosato (Iv), “terreno comune con Azione per creare area Draghi”». Ma in entrambi i casi a usare area Draghi erano stati i giornalisti nelle domande, non i politici nelle risposte.

L’estensione Macron

Intanto, Renzi procede imperterrito non solo nell’idea di costituire questo gruppo di centro, che rompa la contrapposizione destra/sinistra, ma anche nell’uso dell’espressione area Draghi. Così il 14 giugno 2022, intervistato da Repubblica sui risultati del primo turno delle elezioni amministrative, dichiara: _«_No, tengo aperte tutte le ipotesi. Basta che abbiamo ben chiaro il quadro: l'area Draghi oggi è più forte, i sovranisti sono più deboli. E chi voleva fare le scarpe al premier, penso per primo a Conte, ma anche a Salvini, è in difficoltà. La prospettiva di una Renew Europe in versione italiana invece ora è molto concreta». Lo stesso giorno, l’account Twitter di «Italia viva», riformulando parzialmente una dichiarazione di Matteo Renzi a Radio Leopolda, commenta: «Noi ed Azione e +Europa siamo complementari. Dove vanno bene loro noi andiamo meno bene e dove andiamo bene noi vanno meno bene loro. Questo ci deve far riflettere tutti per il futuro della cosiddetta "Area Draghi"» (e si noti che la stessa «Italiaviva» introduce area Draghi con una formula prudenziale).

Ma nell’intervista di Renzi su «Repubblica» compare una variante internazionalista (anch’essa subito ripresa dai supporter nei social). Scrive l’intervistatore, Emanuele Lauria: «Non ha dubbi, Matteo Renzi: secondo lui le Amministrative consegnano il successo di quella che chiama "area Draghi-Macron"». Il concetto espresso nell’intervista del 6 giugno si cristallizza in una formula che ha la possibilità di diffondersi, almeno tra Renzi e sostenitori.

Le 77 parole (o locuzioni) già trattate da Michele A. Cortelazzo:

Immagine: Il Governo Draghi nella foto ufficiale dopo il giuramento al Quirinale il 13 febbraio 2021

Crediti immagine: Quirinale.it, Attribution, via Wikimedia Commons

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