Diverse sono le ragioni che possono indurre ad alterare la verità, a dire il falso con piena consapevolezza e di esse un breve, ma significativo, catalogo ci offre Baldassarre Castiglione nel Cortegiano (1528): "E sappi che tu troverai di molti che mentono, a niun cattivo fine tirando né di proprio loro utile né di danno o di vergogna altrui, ma perciocché la bugia per sé piace loro come chi bee non per sete ma per gola del vino. Alcuni altri dicono la bugia per vanagloria di se stessi, millantandosi e dicendo di avere le maraviglie e di essere gran baccalari. Puossi ancora mentire tacendo, cioè con gli atti e con l'opere...".

Ancor più numerose delle ragioni che spingono a mentire sono le voci di cui ci si può variamente servire per indicare una "falsa affermazione, fatta intenzionalmente per trarre altri in errore, o per nascondere una propria colpa, per esaltare sé stesso, o anche per celia e sim.": bubbola, balla, ciancia, crostolo, fandonia, fanfaluca, fola, frappa, frottola, galano, palla, panzana. Da un punto di vista etimologico, per molte di queste parole si dispone di ipotesi più o meno attendibili, ma non di certezze. È questo il caso, per esempio, di bubbola da connettersi probabilmente con bubbolo "sonaglio sferico d'ottone con una fessura e una pallottolina dentro", inteso come "simbolo di sonora vuotezza e inconsistenza" (DEI) - da bubbola, fra l'altro, deriva il romanesco bubbolone "vendifrottole" (Chiappini, Dizionario romanesco) - così come per balla si può ipotizzare una probabile derivazione dal settentrionale balla "palla" oppure, secondo il DEI, si può ammettere il passaggio dal significato proprio - "quantità di roba o di mercanzia stretta insieme e ravvolta in tela o altro, o anche semplicemente legata, in modo da poter essere spedita o trasportata da luogo a luogo" - a quello figurato attraverso una citazione di Fagiuoli ("Né men per ombra potessi mai dirvi una bugia. - Fin'ora se n'è detto una balla", 1742). Oscure o incerte devono essere considerate le etimologie di fandonia e panzana. Certo, invece, è l'etimo del sostantivo femminile fanfaluca che deriva, per l'appunto, dal latino medievale famfaluca, a sua volta derivato dal greco pomphólyks -ygos "bolla d'aria". Pertanto, in italiano, risulta inequivocabile il passaggio dal significato proprio, antico, - "falena, cenere che si leva in aria da cose che bruciano" - a quello figurato - "ciancia, frottola".

Anche se diverse possono essere le ragioni del mentire, unico, stando sempre al Castiglione, è il destino di tutti i bugiardi (o ballisti, bubboloni, contaballe, contafrottole, contastorie, frottolanti, frottolisti, frottoloni, mentitori): "a lungo andare i bugiardi non solamente non sono creduti, ma essi non sono ascoltati sì come quelli le parole de' quali niuna sustanza hanno in sé né più né meno come s'eglino non favellassino ma soffiassino".

Immagine: frontespizio del Cortigiano, Baldassarre Castiglione. Fonte: BEIC. Crediti: Public domain, attraverso Wikimedia Commons.