Il vantaggio di essere "in"

Insider trading è una locuzione tecnica del linguaggio della finanza che ci proviene dal mondo degli affari e della Borsa d'oltreoceano e che è ormai da tempo largamente diffusa in Europa e in Italia (in corrispondenza dell'insieme di fenomeni che designa). La locuzione può essere considerata anche di ambito giuridico nella totalità dei Paesi membri dell'Unione Europea, ove, nel corso degli ultimi vent'anni, vi è stata in materia ampia legiferazione. Insider trading unisce due termini a loro volta già tecnici o tecnicizzati: trading, che deriva dal verbo to trade, nel senso di 'operare, commerciare (in ambito finanziario)' e insider (letteralmente 'chi sta dentro, all'interno'), che nel gergo borsistico sta a indicare qualsiasi soggetto che, per motivi connessi alla propria attività o legati al suo status, entri in possesso di informazioni riservate, non conosciute pubblicamente, relative a una società. Dunque insider trading include l'idea di 'operazione o commercio finanziario da parte di chi è in possesso di notizie riservate' e quella di 'utilizzazione di informazioni riservate (dette tecnicamente privilegiate) prima che queste divengano di dominio pubblico', a seconda che si ponga l'accento sulla semantica di insider oppure su quella di trading. Di fatto, l'espressione ha finito col riferirsi nella maggior parte dei casi all'attività borsistica consistente nel commercio (compravendita) di titoli (valori mobiliari) di un'azienda da parte di chi, operando all'interno della stessa azienda o in virtù della propria attività professionale, è in possesso di informazioni privilegiate.

Insider trading

è attestato in italiano in numerosi dizionari dell'uso. Troviamo documentata per la prima volta nell'italiano scritto la locuzione verso la metà degli anni Ottanta del secolo scorso, più precisamente in un articolo di Marco Panara comparso sul quotidiano «La Repubblica» il 5 giugno 1985 (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/). Spesso la locuzione presa in prestito dall'inglese viene accostata all'italianissimo sostantivo «soffiata» (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/01/30/com-difficile-fare-una-borsa-senza.html), che però non ha avuto minimamente modo di ricavarsi spazio, in questo significato tecnico, a danno della locuzione inglese. A dire il vero, soffiata non sembra nemmeno coprire bene l'ampiezza semantica dispiegata da insider trading, che include sia l'idea della soffiata da parte di un "insider-interno" a beneficio di un esterno (si legga a questo proposito l'esempio d'uso relativo alla vicenda dell'ex Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio: Fazio insider a favore di Fiorani, secondo l'ipotesi dei magistrati), sia l'idea - se vogliamo esprimerci sempre in lessico colloquiale - della spiata fatta dall'"interno" a proprio vantaggio, sia infine l'idea del conseguente comportamento, ritenuto illegale da tanta giurisprudenza e sanzionato da molte leggi e normative nazionali e sovrannazionali, dell'affarone procacciato ad altri o a sé stessi utilizzando le informazioni privilegiate di cui si è in possesso.

In merito alla fattispecie penale individuata dall'espressione insider trading, va comunque sottolineato che non mancano illustri fautori della tesi che l'insider trading non possa essere considerato un reato, nonostante la tendenza generale della giurisprudenza muova in direzione dell'affermazione della rilevanza penale dei comportamenti che ricadono sotto la fattispecie descritta. L'economista Henry Manne della George Mason University nota come il mercato non sia per niente interessato a chi fa arrivare le informazioni e al modo in cui le fa arrivare, mettendole a disposizione di questo o quell'operatore finanziario. L'importante è che qualsiasi informazione, possibilmente corretta, circoli il più rapidamente possibile. In questo modo, se ne può avvantaggiare il più ampio numero possibile di operatori, sostiene Manne, il quale, sembra di capire, vedrebbe con favore una diffusione senza restrizioni delle informazioni privilegiate, per propria natura più accurate e di conseguenza potenziali portatrici di benefiche ricadute sul mercato.

Infine, la storia (recente) ci dice che i primi messi sotto accusa per insider trading sono due statunitensi. Il primo, nel 1963, è stato Charles F. Fogarty, vicepresidente della multinazionale del petrolio Texas Gulf, che guadagnò più di centoventimila dollari grazie a una informazione non ancora di pubblico dominio di cui egli era in possesso, vale a dire la scoperta di un nuovo giacimento petrolifero. Tra il 1975 e il 1976 si svolse invece la breve vicenda dell'umile tipografo di origini italiane Vincent Chiarella, il quale, stampando documenti riservati di cinque società quotate in Borsa, scoprì dove queste avrebbero fatto i successivi investimenti. Chiarella acquistò pacchetti azionari e, alla fine, si mise in tasca trentamila dollari, prima di essere scoperto.

Il lemma insider trading

locuz. ingl. (propr. «commercio da parte di insider»), usata in ital. come s. m. – (finanz.) Uso illegale di informazioni riservate, da parte di addetti ai lavori, per speculare in borsa.

insider

s. m. e f. – Chi ha accesso a informazioni riservate prima della loro diffusione.

Dal vocabolario Il Treccani dell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Roma 2003.

Esempi d’uso

Già la legge 157/1991 aveva individuato e sanzionato il fenomeno illecito dell'"insider trading", che trova precedenti in numerose legislazioni straniere dove tale tipo di reato era già conosciuto fin dai primi decenni del secolo.
Luigi Arici, Il reato di insider trading nella legislazione italiana, in «Rivista della Guardia di Finanza», 3/2002.

Il Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, è indagato dalla Procura di Milano per l'ipotesi di reato di insider trading. Gli inquirenti gli contestano una norma della legge 62/2005 (entrata in vigore appena da maggio) in materia di abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, e in particolare gli contestano di aver divulgato alla "squadra" di Fiorani informazioni privilegiate (riservate e sensibili per il mercato) proprio nell'iter di valutazione di competenza della Banca d'Italia nella procedura di autorizzazione dell'Offerta pubblica di acquisto (Opa) lanciata in primavera dalla Popolare di Lodi sull'Antonveneta contesa agli olandesi di Abn Amro.
Luigi Ferrarella, Corriere.it (www.corriere.it), 16 dicembre 2005.

L'insider trading, assieme alla pedofilia e all'infanticidio, sta diventando uno dei crimini più odiati dalla società. Almeno quattro decenni di criminalizzazione, culturale oltre che legale, hanno fatto entrare nella mente della persona comune l'idea di un bieco sfruttatore che tiene per sé informazioni riservate per speculare ai danni dei piccoli risparmiatori.
L'Opinione.it (www.opinione.it), 23 dicembre 2005.

Insider, chi era costui? - Breve storia dell'insider trading, tecnica di arricchimento personale (e di finanziamento per la politica e le imprese) dai contorni penali sfumati.
Titolo da «Il Foglio», 4 gennaio 2006, p. 1.

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