Nell’ultimo Pizzuto la parola è la massima garanzia di stile purché aperta, equivoca e soprattutto affrancata da ogni mansione veicolare; allo scrittore il cómpito di sezionarla riaccendendone suggestioni e nervature devitalizzate dall’uso comune, o foggiarla ex novo attingendo alle fonti più disparate (dalle culture classiche alle scienze naturali, dalla filosofia al teatro, alla mitologia, al dialetto, ai linguaggi settoriali) e privilegiando, di contro ai puri valori indicativi, le ragioni dell’evocazione e dell’ambiguità poetica. Ma sbaglierebbe chi all’origine dell’operazione ravvisasse secentismo o sfarzo estetizzante: tutto in Pizzuto scaturisce da una pianificazione logica ed è orchestrato da classica compostezza: la parola nuova nasce non già per frenesia accumulatoria, come ad esempio in Consolo e in D’Arrigo, ma per occupare uno spazio unico nel mondo, battezzando la cosa e transustanziandosi in essa.

GLOSSARIO

Lo scrutinio è stato condotto su Giunte e virgole_. Si indica il contesto solo nei casi meno perspicui. L’intransigenza del Nostro in materia lessicale sconsiglia la tipizzazione dei lemmi: si consideri il caso di_ attabaccarne_, in cui l’espunzione della particella pronominale sopprimerebbe l’effetto fonico del finale_ ‑carne_, autentica parola nella parola._

addoppi: dall’arc. addoppiare. ‘Duetti’.

aglutee: da gluteo col pref. a‑ privativo.

apparsa: dal part. pass. di apparire sul modello di comparsa.

arabanza: variante d’un primitivo «sconvolgimento». Da arabo + suff. ‑anza.

arcuto: da arco + suff. ‑uto. ‘Arcuato’.

attonde: «unghie a.» Da attondare.

baluginoso: da balugine ‘chiarore scialbo e intermittente’ col suff. ‑oso.

bollido: da bolla ‘bollicina’ col suff. ‑ido.

brinosi: da brina, nell’accez. fig. di ‘incanutimento’, col suff. ‑osi che, in medicina e botanica, indica condizione o malattia.

cedula: da cedere secondo il rapporto di tinnire a tinnulo; ma forse anche dimin. di cedua ‘che si può tagliare’ (detto di pianta). ‘Caratterizzata da umiltà, privazioni e sacrifici’.

cipensìo: univerbazione di ‘Ci penso io’.

comandoso: da comando col suff. ‑oso. ‘Dispotico’.

contraggressori: nome d’agente di un supposto *contraggredire. ‘Che reagiscono a una aggressione con un’altra aggressione’.

ebdomarietà: da ebdomadario, con sincope aplologica. ‘Periodicità settimanali’.

eritrea: dall’agg. gr. erythrós ‘rosso’ + suff. ‑eo.

flegree: «spalle f.» Dal gr. fléghein ‘bruciare’ + suff. ‑eo. ‘Infiammate e doloranti’.

galoppitosi: da un supposto *galoppitare, intensivo di galoppare, col suff. ‑oso; ma forse anche da galòp(p)o ‘danza impetuosa d’origine tedesca’.

gemuli: incrocio di gemente e tremulo.

germinosi: da germinare + suff. ‑oso. Correzione d’un primitivo «germinali».

hammamuri: «manubri h.» Forse variante grafica di Kammamuri, l’intrepido personaggio salgariano. ‘Lucenti come scimitarre’.

inimmaginevole: da immaginare con pref. in‑ negativo e suff. ‑évole.

inito: dal lat. ineo ‘comincio’.

insegnanza: da insegnante col suff. ‑anza. ‘Corpo insegnante’.

leucoleno: cfr. tartineggioso. Comp. di leuco‑ ‘(vestito di) bianco’ e leno (forma ant. di lene) ‘molle’. Preferito a un primitivo «biancamollato».

maiuscolevoli: da maiuscolo col suff. ‑évole. ‘Di (Relative a) grafia maiuscola’ (con allusione alla pedanteria evocata dal suff. di cruschevole, boccaccevole, ecc.). Il neologismo è motivato da esigenza eufonico-dissimilativa (virgolARI / maiuscolARI).

maremmata: variante del primitivo «vasta plaga».

martellieri: da martello col suff. ‑iere di professione. ‘Che sferrano martellate’.

minitabondo: dal lat. minitabundus ‘minaccioso’; «autominacciantesi» la lezione primitiva.

mordicattivo: «m. centerbe». Incrocio di mordicativo e cattivo.

motile: dall’ingl. motile ‘mobile’, trattato come agg., o da motilità.

mutuevolmente: da mutuo coi suff. ‑évole e ‑mente. Sia ‘a turno’ che ‘con reciproco aiuto’.

ostee, osteo: da osteo‑, che è dal gr. ósteon ‘osso’, + suff. ‑eo.

paroleggiarla: versione trans. dell’ant. paroleggiare ‘diffondersi in parole’, ‘blandire, cullare con le parole’.

personante: o dall’ant. personare ‘echeggiare’ o da un supposto verbo denominale da persona, variante di impersonare. Ma è possibile un’interferenza tra i due etimi.

potnia: dal gr. pótnia ‘padrona’, ‘sovrana’.

proboscidanti: ‘che risucchiano’.

protussico: «sbrizzolatura, prevalsa pur sul raso p.» Dal lat. pro ‘a favore di’ e tussis ‘tosse’. ‘Che è causa di tosse’, perché i capelli sono stati tagliati («raso») eccessivamente, esponendo al freddo.

rendevole: non l’ant. e lett. ‘flessibile, arrendevole’, ma variante di «rendibile» (lezione primitiva). Il neologismo è motivato da ragioni eufonico-dissimilative (poco prima, nel testo ricorre un «insopportabile»).

reniera: dal nome scient. reniera implexa, specie di spugna. ‘Tampone per l’inchiostro’.

ritrorso: incrocio di retrorso e ritroso.

rivoltellandone: gerundio pres. d’un supposto *rivoltellare, frequentativo di rivoltare.

romualde: «r. veglie». Dal fondatore dell’eremo di Camaldoli San Romualdo (906-1027), di cui si dice non sopportasse una fissa dimora. ‘Smaniose’; ma anche dall’ant. romire ‘rumoreggiare’ (in senso “dantesco”) col suff. ‑aldo.

salamine: «s., trafàlgare». In rif. alla battaglia di Salamina (qui in veste di «nome-aggettivo») del 480 a. C. ‘Terrifiche’.

sbrizzolatura: dal lett. sbrizzolato ‘screziato’.

schia: dal gr. skiá ‘ombra’.

scioperaie: da sciopero secondo il rapporto opera-operaio.

scota, scoto: «dissoluta scota comparsa». Dal gr. skótos ‘oscurità’ (scotofilo ‘amante delle tenebre’).

sgustose: da sgustare col suff. ‑oso.

sìspens: cfr. W. Shakespeare, Much ado about nothing, atto i, scena ii; Beatrice: «[…] will even take sixpence in earnest of the bear-ward». ‘Moneta da sei penny’.

slivo: «lattacido, s. poi». Forma abbr. di slìvoviz (dal ted. Sliwowitz, adatt. del serbo-croato šljiiva ‘prugna’). ‘Distillato di prugne’.

sorbillo: deverbale a suff. zero dall’arc. sorbillare ‘sorseggiare’.

spongato: variante di spongata ‘dolce natalizio emiliano a base di pane, miele, canditi e frutta secca’.

strizzo: da strizzare secondo il rapporto sprizzare-sprizzo.

tartineggioso: «A suo podio leucoleno vigile dar l’entrata fermando i legni, in rima la cavata, pedale t.». Dal cognome del compositore e fisico acustico Giuseppe Tartini (1692-1770), virtuoso del violino dotato d’intensa espressività, che scoprì il terzo suono, risultante dall’esecuzione simultanea di due suoni e prodotto dalla differenza tra le rispettive vibrazioni, con il doppio suff. ‑eggioso. Tartini dimostrò come, attivando contemporaneamente le molte canne d’un organo di suono diverso tra loro e rette da un pedale, si oda soltanto il suono gravissimo. Uno scolio a margine del ms. avverte: «numero di giri motori». I motori delle vetture («legni») fermate dal vigile, diminuendo all’unisono il numero dei giri, mandano un unico gravissimo suono generato dalla differenza delle singole vibrazioni. Ma il neologismo potrebbe alludere semplicemente al proverbiale vigore espressivo del violinista settecentesco (gli automobilisti premono energicamente e ripetutamente, motore in folle, il «pedale» dell’acceleratore).

tartiniar: vd. tartineggioso. Correzione d’un primitivo «E in tal silenzio tartineggiare il trasogno».

teicologia: dal gr. téichos ‘muro’, ‘mura’ e ‑logia. ‘Relativo allo studio delle mura’.

teicomache: dal gr. teichomáches ‘che assalta le mura’.

telesio: «confluire t.» Dal gr. télesis ‘esito’, ‘compimento’. ‘Tendente al medesimo fine’.

tenerrimo: superl. di tenero sul modello di miserrimo e sim.

tetrorchide: «pantera t.». Da tetra‑ (gr. téttares ‘quattro’) e órchis ‘testicolo’ col suff. ‑ide. ‘Dotata di quattro testicoli’ (i quattro poliziotti della Volante, detta “pantera”).

trafàlgare: in rif. alla battaglia di Trafalgar (qui con mansione di «nome-aggettivo») del 1805. ‘Bellicose’.

trestezza: incrocio di tristezza e trestizia.

tritmiche: «liquidità t. rinterzanti gli azzurri». Dal gr. tmetós ‘tagliato’ + pref. tri‑. ‘Ritmicamente tripartite’, ‘caratterizzate da tre ritmi’.

vagheggiose: da vagheggiare + suff. ‑oso. ‘Abbandonate a vagheggiamenti’.

vesbei: preferito al primitivo «sulfurei». Dal lat. Vesbius ‘Vesuvio’ col suff. ‑eo. ‘Vesuviano’ o, genericamente, ‘vulcanico’.

viluppeggianti: «trote v.» Part. pres. d’un supposto *viluppeggiare, da viluppo col suff. iterativo ‑eggiare. ‘Aggrovigliantisi’.

virgolari: da virgola col suff. ‑ale. ‘Relativo alle virgole’.

zelada: «troppa la fronte, collinosa e z.» Part. pass. di zelare con lenizione di ‑t‑ intervocalica. ‘Raffigurata nei minimi dettagli con gusto quasi iperrealistico’, o semplicemente ‘pensosa’, con allusione ai solchi frontali di chi si concentra con zelo.

zoofitie: «polpi a flagellare una e l’esteso albergo di z.» Da zoòfito col suff. di collettivi ‑ìa. ‘Insieme di zoofiti’.

Bibliografia

Antonio Pizzuto, Giunte e virgole, in Id., Giunte e Caldaie, edizioni critiche di Gualberto Alvino, Roma, Fondazione Piazzolla, 2008.

Le puntate precedenti della serie La parola verticale. L’italiano degli autori:

L’Ignoto marinaio di Consolo

L’immagine di copertina riproduce L’immaginazione poetica, opera di Giovanni Fontana. Si ringrazia l’autore per l’autorizzazione alla pubblicazione.