[il testo che segue va inteso come seconda parte dell’articolo Gadda e «il vecchio relitto sgradevole e rozzo»]

Si vaglino i seguenti emendamenti e si dica se l’effetto conseguito non sia proprio la paventata «edulcorazione» e «detronizzazione» dell’oltranza espressiva, ancorché esclusivamente grafica (aspetto tutt’altro che trascurabile, anzi letale arma di distruzione del regolato e del benfatto in mano al pasticheur):

20/10: deguerpire] déguerpir

20/12: Rommel […] her] him

24/10: ἐπιθυμετικον] ἐπιθυμετικόν

36/27-28: pépiniere] pépinière

38/8: usus ac disciplina, quam a nobis accepissent] quae

41/1: τυραννος] τύραννος

56/28: kniecker] knicker

59/37: jencur] jecur

61/4: veaudevilles] vaudevilles

63/2: Revoluçao] Revolução

70/2> ἦρως] ἔρως

71/24: brulèrent] brulerent

71/27: Αποκαλυπσις] Ἀποκάλυψις

71/33: die dute Wille] der

72/17: συμπατια] συμπάθεια

73/26: chassez] chassé

78/17: συμπατια] συμπάθεια

78/17: αντιπατια] ἀντιπάθεια

83/29-30: reverbère] réverbère

84/25: tâlons] talons

100/28: rébec] rebec

100/34: Wichtcraft] Witchcraft

106/24: trhown] thrown

115/11: térasses ou le the] terrasses où le thé

115/34-35: térasses] terrasses

121/15: emboitées] emboîtées

132/35-36: Gerritt Van Hontorst] Gerit Van Honthorst

133/36: Verweltung] Vergeltung

137/2: pocker] poker

139/34: σκειζω] σχίζω

187/34: ρεῦμα] ῥεῦμα

198/2: coktail] cocktail

198/8: coktailizzato] cocktailizzato

199/22: σχιζω] σχίζω

203/8: Maitre] Maître

204/21: demeler] démêler

206/4: Xenophonte] Xenofonte

210/10: εθος] ἔθος

212/14-15: medaille] médaille

212/22: eblouir] éblouir

223/15: a moi] à moi

228/6: deguisée] déguisée

228/7: defroquée] défroquée

230/3: λαγνειαι] λαγνείαι

241/7: ἀυταρχία] αὐταρχία

245/13: nil claudias non perficiunt manus] claudiae

245/37: oblivimini] obliviscimini

248/7: cette-fois-là] cette fois-là

248/7: vraiement] vraiment

273/37: deniaisé] déniaisé

288/17: toi-mème] toi- même

Nulla da eccepire sulle correzioni d’errori meccanici e trascorsi di penna nei quali si ravvisa inequivocabilmente la non volontarietà dell’Autore:

13/5: repubbliccuzze] repubblicuzze

24/9: animeschi] animaleschi

24/16: sul dal calderone] su

24/28: consacrata elenco] consacrato

30/9: adiettivi, nomi, vermi] verbi

37/33: Né li Principi della Chiesa vestono la porpora a diciott’anni. Anche il primo Borromeo ha potuto vestirla a ventuno] Anche se

40/3: al vescovi] ai

41/32: le dispute conciliari poneva all’ordine del giorno] ponevano

44/11: Una foja e un appetito impiastrate] impiastrati

55/11: il cinematografaro lo cinematografo] cinematografò

62/26: con marinettiani simultanismo] marinettiano

74/6: di buon anime] animo

75/32: delcinazione] declinazione

82 nota 2: Il pievano e duo chierichetti con l’asperges e co’ gli acquasantieri al portatore del Crucifisso] seguono al portatore del Crucifisso

90/6: libera finalmente da rompicoglioni] da’

92/30: Parastale] Parastatale

93/11: anelati di essere finalmente sfondate] anelanti

121/28: le lepri uccisi] uccise

131/9: d’ogniduno noi] d’ogniduno di noi

144/15: la gente di villa propria, i vassalli della propria baronia ecc. possono venir sentite] sentiti

176/20: infrendi] infreni

176/25: dispotivo] dispositivo

176/27: Nei mammiferi cani, cavalli in determinate stagioni] (cani, cavalli)

176/30: cingettio] cinguettio

180/29-30: vilette] villette

180/32-33: Ne’ villini a due piani (terreno e primo), di due appartamenti. Certe società hanno affrontato] appartamenti, certe

182/30: e il phaselo a la lectica] e la

183/9: in altro misura e modo] altra

183/19-20: plurigine] prurigine

185/26: né dirò solamente qualcheduni] ne

185/28: Reazione psicologiche] Reazioni

203/8: percé] perché

204/19: posseduti nel Narcisista] dal

207/4-5: portava in processione il desiderato cannolo, ma il possessore del cannolo s’incarica] s’incaricava

207/20: prepaparsi] prepararsi

211/19: Dante guarda al suo futuro coi Federichi e di Enrichi] gli Enrichi

212/13: E di chi di noi non è un po’ fesso?] chi di noi

214/3: au disciplinare] auto disciplinare

214/20: sotto la veste di primavere] primavera

214/21: concuscenza] concupiscenza

214/23: io non possono] posso

214/27: glieli abbia rispedito] rispediti

219/12-13: Tu dirai: ma qui sono reali e particolari interessi che valgono si tratta anzi addirittura di uno schieramento sindacale, che prevalgono] (si tratta anzi addirittura di uno schieramento sindacale)

221/22: de’ più miserabile] miserabili

225/4: Guerra e Pagine] Guerra e Pace

225/37: Ognuna erano] era

227/2-3: bonariamento] bonariamente

228/27: soi dei narcissici] son

228/27: megalomani che hanno visto i limiti della propria possibilità] non hanno

232/12: anche l’attrezzatura del lavoro gli stabilimenti, le navi è amata] (gli stabilimenti, le navi)

BG 239/15: a’ tali belve] a

259/22: e raspa, insino a tanto non gli ho cavato fuora la patata] ha

260/20: periochi] periodi

LF 268/38: de jure pieno] pleno

275/9: scilingnare] scilinguare

275/16: sovrappne] sovrappone

286/15: sto parlando anche voi] a voi

MS 336/26: sopraffazione dal cosiddetto prossimo] del

Per contro, affatto ingiustificate le incursioni in campo lessicale e grammaticale come le seguenti:

24/31: riconoscere perfezioni del mondo] le perfezioni

L’omissione dell’articolo, anche in casi estremi come questo, è ben gaddiana.

45/21: cavallerrizzo] cavallerizzo

La forma con doppio rotacismo appare in alcuni testi sette-ottocenteschi digitalizzati da Google libri; cfr., ad esempio, Giuseppe d’Orléans, Istoria delle rivoluzioni di Spagna, tomo i, Venezia, Pitteri, 1737, p. 59: «non solamente contra il Cavallerrizzo, ma contra la Regina»; Anonimo, Spagna, «Gazzetta universale», 31 gennaio 1789, p. 65: «Cavallerrizzo di campo»; Anonimo, Notizie interne, «Giornale del Regno delle Due Sicilie», 8 gennaio 1825, p. 24: «cavallerrizzo di campo»; Contessa Lara (alias Lina Cattermole, Firenze 1849-Roma 1896), Tutte le novelle, Roma, Bulzoni, 2002, p. 358: «cavallerrizzo intrepido».

49/15: al loro ovario di oche; Di spiritate oche] oche. Di

Miglior consiglio limitarsi a eliminare la maiuscola evitando l’oggi in auge ma niente affatto gaddiano punto enfatico (cfr. EPG 258/2: «di ochette, di spiritate ochette»).

50/13: col denigrarli e col toglierli dal novero dei vivi, con seppellirli nelle sue carceri, col render loro impossibile ogni uffizio] col seppellirli

Plausibilissima, non solo in Gadda, l’interruzione delle serie di qualunque tipo (nella fattispecie, molto probabilmente a scopo dissimilativo: coL seppeLLirLi).

51/5: cicatrizione] cicatrizzazione

Il manoscritto reca cicatrizzione: ciò ha indotto gli editori a propendere per la forma canonica; ma cicatrizione pare sia attestato — stando sempre a Google libri — sia nell’italiano dei secoli scorsi (cfr. Dionisio Andrea Sancassani, Dilucidazioni fisico-mediche, tomo i, Roma, Stamperia Giorgio Placho, 1781, p. 299: «Piaga in una coscia ridotta alla cicatrizione collo inrarire le medicature»; Francesco Pulci, Prolegomeni delle Lezioni orali della Medicina Pratica sulla dottrina Medica attuale, «Atti dell’Accademia Gioenia di Scienze Naturali in Catania», 1864, p. 43: «instaura i danni dell’organismo con la cicatrizione dovuta in fine a flogosi fibrinosa») sia nel francese e nell’inglese almeno ottocenteschi: Jean-Auguste Troccon, Nouvelle méthode opératoire pour l’amputation du poignet, Paris, Gabon, 1826, p. 26: «puisque tout le travail pour la cicatrition se passerà entre des parties molles»; John Morison, Morisoniana, or family adviser of the British College of Health, London, College of Health, 1831, p. 177: «capable of adhesion nor cicatrition».

57/8: Con tintinnio di speroni ai calcagni Priapò e culo dimenò] priapò

L’intenzione è chiaramente quella di rimarcare l’origine antroponimica del verbo denominale.

62/24: mon cu] cul ~ 228/20: wiski] whisky

Trattasi evidentemente — e legittimamente — di trascrizioni fonetiche.

87/19: cavallegere] cavalleggere

Ignota ai lessici, la variante scempia — gaddianissima — totalizza in Google libri decine di risultati: meriterebbe, quindi, un supplemento d’indagine. Appare, per esempio, in Girolamo Lunadoro, Relazione alla Corte di Roma, Roma, De Rossi, 1728, p. 209; in Guid’Antonio Zanetti, Memorie istoriche di Rimino e de’ suoi Signori, Bologna, Dalla Volpe, 1789, p. 321; in «Gazzetta romana», 29 giugno 1808, 47 p. 229 (due volte nella stessa pagina); in Gherardo Bevilacqua Aldobrandini, Italia. Memorie poligrafe iconografiche, Napoli, Trani, 1840, p. 78 (due volte nella stessa pagina).

94/23: degli infiniti «articoli» sitiscono il sangue: che sono il preferito antepasto de la Morte] che sitiscono

L’omissione del pronome relativo non è affatto impossibile in Gadda (cfr. 20/26: «Che è la prima storia avremmo il dovere di scrivere»; 99/2: «con quel senno gli ebbono maturato»). L’intento è trasparentemente dissimilativo (segue immediatamente un che). Il fenomeno, tipico del fiorentino quattro-cinquecentesco, è indicato come frequente nella prosa di Eros e Priapo da Luigi Matt nella sua monografia gaddiana.

98/11-12: la bella guerra vispoteresesca maramaldesca «per l’onore d’Italia»] e maramaldesca

Non si vede perché — a maggior ragione in un autore come il Nostro — una coppia d’aggettivi non possa essere asindetica e priva di virgola.

114/11: con essa e ’l tartucato libricino] con essa ’l ~ 126/27: abbassare sconciamente e ’l pollice] sconciamente ’l

Gadda rende così — scelta consapevole, perciò inviolabile — la grafia non dell’articolo aferetico, altrove scritto correttamente (73/21-22: «Non istarò qui approfondire l’analisi ché tempo fuggente […] me ’l vietano»), ma dell’antico articolo el.

159/29: Non possono tollerare l’humor] l’humour

Humour (ingl.), humor (amer.)

168/14: salguardare] salvaguardare

Probabile coniazione d’autore: deverbale da salguardia, pure ignoto ai lessici, ma presente in una dozzina di testi digitalizzati da Google libri, tra cui Francesco M. Emanuele e Gaetani Villabianca, Della Sicilia nobile, Palermo, Libreria de’ Santi Appostoli, 1759, p. 426: «Salguardia sotto li 4 luglio 1501, nell’Ofizio di Conservatore»; Johann Brunnemann, Tractatus juridicus de inquisitionis processu, Wittberg, Typ. Jenens, 1672, p. 187: «voce Salguardia»; Luigi-Antonio Faro, Opuscoli catolico-politici, Roma, Perego Salvioni, 1824, p. 104: «sotto la salguardia del Capo della Società»; Michele Chevalier, Il Messico, Milano, Corona e Caimi, 1864, p. 321: «Sorella maggiore di queste nazioni, le prende in salguardia».

176/7: |e| [tra barre verticali le cassature degli editori] né fa d’uopo ch’io v’illumini

Tipica mimesi gaddiana del parlato e delle scritture semicólte. Cfr. 252/13: «e né il falso in atto», 259/7: «e né si contentano»; BG 252/8-9: «e né la compaginata istoria», 252/11: «e né l’apologetica»; EPG 232/1: «e né la compaginata istoria», 232/4: «e né l’apologetica», 232/5: «e né il falso in atto», 237/38: «non si chetano […] e né si contentano».

180/26: E quelle, impugnato l’occhialino, a rimirare traverso lente l’erubescente orrore e a gridare: «bed, oh bed!»] «bad, oh bad!»

A proferire l’esclamazione sono «certe zitelle straniere» mentre, in un vicolo fiorentino, assistono tra sdegnate e morbosamente attratte alla minzione en plein air di alcuni «beceracci»: l’allusione a letto (bed) non sarebbe pertanto fuori luogo (e si consideri che in alcune aree anglofone la pronuncia di bad e bed tendono a coincidere).

185/30: carica narcisica] narcissica

Narcisico è variante arcaica di narcissico, e la netta prevalenza nel testo della forma concorrente non autorizza a uniformare, essendo l’oscillazione un’altra arma del pasticheur.

205/11: la stessa ira che si mancasse di rispetto] che se si mancasse

La congiunzione ipotetica sottintesa è presente anche in 43/36: «un accento più liberato e più puro d’una bestemmia romagnola, anche la venga scaraventata fra le gambe dei carabinieri».

LF 274/36: schiamarola > schiumarola

Variante di schiumarola (‘mestolo bucherellato per levare la schiuma’) in alcuni dialetti dell’Italia centrale (provincia di Roma, Alto Lazio, Abruzzo); cfr. il Dizionario cappadociano-italiano e il glossario del dialetto di Jenne a cura di Luciana Flamini e Mario Massimi.

Ma è il comparto dei segni paragrafematici a registrare il maggior numero di provvedimenti normalizzatori, non di rado anche nei casi di impossibile fraintendimento, in cui l’editore critico ha l’obbligo categorico di procedere con grandissima cautela (o, meglio, di non procedere affatto). Esaminiamoli partitamente.

Apostrofi e segnaccenti

97/22: gua! bravo furbo te tu sei] gua’!

Nessun ostacolo all’intelligenza del termine, ergo nessun provvedimento si rende indispensabile. Gli editori ritengono opportuno uniformare a BG 238/22 («della storia! gua’!») e a 250/35 («alla barra, gua’!»), ma perché non correggere in guah!, uniformando a 103/39 («Vo’ vu’ sete un bel gingillo, guah!»), a 121/17 («vedete, guah!») e a 132/1 («non l’avevan potute agguantar, guah!»), o a I viaggi la morte: «una bella mora, guàh!» (in Opere, cit., vol. iii. Saggi Giornali Favole e altri scritti i, pp. 427-669, a p. 436)? E perché non agire, coerentemente ai criterî adottati, su 211/27 («in pro’ dell’avvenire»), visto che pro’ è apocope di prode e non vale certo l’opposto di contro?

80/16: lécito] lècito

La maggioranza dei dizionarî dànno la forma con -e- chiusa prediletta dall’Autore.

33/5-6: tacchî] tacchi

Gli editori dichiarano d’aver provveduto a «normalizzare gli accenti» (p. 416), tuttavia cassano — opportunamente — il segnaccento circonflesso (che ha l’unica funzione di rendere il plurale di nomi e aggettivi in -io atono) da succhi (191/17) e lo conservano inesplicabilmente in balocchî (116/8), fochî (BG, 246/10), tacchî (ivi, 265/1) e nei frequenti casi (12/2-3, 139/12; BG 259/10) di abbî (cfr. pure MS 309/13: «di chi sappî fare»).

83/22: l’animalità del ragghiante, hi hà! hi ha] hì hà! hì hà!

La correzione — qui e nell’identico caso di 33/18 — non è sine quare, ma basterebbe accentare la quarta interiezione come la seconda per ottenere il voluto giambo asinino (anche BG 258/30 e EPG 237 hanno «hi-hà, hi-hà»).

Dopo l’esclamativo

(le integrazioni editoriali sono chiuse tra quadre)

18/3: Militare, e quale![,] non ministrò guerre ~ 123/4: Datemi un’idea![,] dice un personaggio

Spesso in Gadda, e non solo, l’esclamativo segna anche una pausa. Cfr. BG 245/25: «Militare, e quale! non ministrò guerre»; LF 285/26: «quale francese! quali idee! quali ragioni.» (non sfugga l’interruzione della serie, cui s’è già accennato: l’ultima esclamazione è priva del relativo segno).

Prima di una congiunzione dichiarativa

38/3: anche se l’impazienza delle nuove «generazioni»[,] cioè delle nuove ondate di appetenti, poteva muovere ~ 81/29: A’ raduni[,] cioè ne le convocazioni obbligative di quelle tettine in mussola e piè scalzi fuor de la mota, i confederativi lenoni esibivano

Cfr. 45/34: «sono il simbolo ossia la imago»; 88/17: «postribolo ciò è lupanare»; 90/27: «pandemonio cioè casino»; 118/3: «non trovando reali motivi cioè valori cioè contenuti»; EPG 282: «ne le sagre ossia ludi». Cfr. pure Viaggi di Gulliver, cioè del Gaddus: «retti cioè piombati gli dei» (in Opere, cit., vol. ii. Romanzi e racconti, pp. 953-66 [p. 959]). E non è uso esclusivamente gaddiano: Vittorio Alfieri, Vita di Vittorio Alfieri scritta da esso, Firenze, Ricci, 1822, p. 51: «la mattina era la scuola di Geometria: il giorno quella di Filosofia ossia Logica»; Benedetto Croce, La critica letteraria. Questioni teoriche, Roma, Loescher, 1896: «Degli studii scientifici ossia generali intorno alla letteratura, il più noto» (p. 31); «l’operone vischeriano, formato di quattro grossi volumi ossia di un paio di migliaia e mezzo di grandi pagine» (p. 105). Si potrebbe obiettare che nei casi di specie si tratta anche della prima virgola demarcante un inciso, ma cfr. l’esempio seguente.

Negli incisi

63/14: Si studiavano discoprire, da sotto l’abito della modesta uniforme[,] quanto ancora potesse esprimere ~ 136/1-2: In questa fase sociale, come nella corrispondente ontogenetica[,] è massima la ingenuità

L’omissione della virgola a chiusura d’inciso è assai frequente in italiano (e, soprattutto, non influisce sulla trasparenza semantica): Giulio Cattaneo, Il gran lombardo, Torino, Einaudi, 1991, p. 132: «Ammetteva di aver lasciato l’Argentina, dove era possibile una sistemazione soddisfacente proprio per nostalgia della madre»; Giovanni Pozzi, Cultura impresistica nel p. Emmanuele Orchi, «Paragone Letteratura», ii, 20, 1951, pp. 44-53, a p. 53: «Il rifiuto delle cose, inerente alla sintassi seicentesca fa sì che il mezzo naturale per designarle»; Alberto Moravia, Breve autobiografia letteraria, in Id., Opere. 1927-1947, Milano, Bompiani, 1990, pp. i-xxxiii, a p. xiv: «tra il 1929, anno della pubblicazione de Gli indifferenti, e il 1935, anno della pubblicazione de Le ambizioni sbagliate hai scritto diversi racconti»; Andrea Mirabile, Le strutture e la storia. La critica italiana dallo strutturalismo alla semiotica, Milano, Led, 2006, p. 164: «Letteratura e società pertanto, a ormai più di un decennio di distanza da Lingua, stile e società continuano a essere confrontate».

Prima della seconda congiunzione disgiuntiva correlativa

57/16: sia in conto loro proprio per il gran numero loro proprio[,] sia in ausilio ficace

La presenza di un sintagma causale fra i due correlati non rende obbligatoria una pausa.

Prima della congiunzione avversativa

71/20: Il Priapo non fu capace di sublimazione cioè dell’impulso parallelo all’amore[,] ma solo di priapesca per quanto pestilente erezione ~ 71/28: non soltanto mediante la rivelazione […] Paleo e Neo Testamentaria[,] ma anche con semi razionali

Cfr. 233/17: «varia non tanto secondo i singoli impasti psichici etico-personali (temperamenti) ma piuttosto secondo la cosa». E cfr. pure La meccanica: «L’intercessione di Irma a favore del cugino era stata bene accolta dalla signora Dagioni ma l’ingegnere alzò le spalle» (in Opere, cit., vol. ii. Romanzi e racconti, pp. 461-589, a p. 575).

Prima della congiunzione negativa

186/35: il rapporto tra i sessi è necessaria cosa[,] né può comportare lo stato ascetico

Scelta interpuntiva lecitissima in qualunque scrittura.

Prima della congiunzione causale

120/19: cioè quasi venuti da nostra carne[:] poiché il nostro cervello-utero o cervello-minchia (secondo i casi) li interpreta ~ 148/38: Il modello d’altronde è necessario[,] poiché venuti a mancare gli apporti dell’alvo materno, del latte, delle cure della balia ecc. uno come ha da crescere?

Un esempio tra i molti: 73/21-22: «Non istarò qui approfondire l’analisi ché tempo fuggente […] me ’l vietano».

Prima di ecc.

139/14: fiero della sua famiglia e del suo lavoro, «del mè stabiliment»[,] ecc. ecc.

La virgola è del tutto facoltativa (cfr., ad esempio, 148/38 nella voce precedente).

Tra più battute dialogiche

87/22-24: «L’Inghilterra ha gittato la maschera»[,] «L’Inghilterra deve scontare i suoi delitti»[,] «L’Italia ha bisogno del suo spazio vitale» ~ 90/37: «uh! che tremenda cosa la guerra!»[,] «uh! quando penso a quei poveri ragazzi!»

Cfr. 49/31-33: «Questo e non altro!» «Questo è verità santa e tutto il rimanente è bugia!» «La patria lo esige. Morte al Tentenna!»

Dopo un’ampia subordinata anteposta alla reggente

119/27: Quando l’immagine o la parola inane raggiunge le fimbrie ovariche dell’anima sciocca[,] le satura ~ 141/28: Quando schizofrenia e follia narcissica attingono ai loro limiti[,] esse pervengono ~ 209/24: Salvo questi mezzi di onesta captazione dello spirito estetico delle genti nella loro fase storica attuale[,] la Chiesa è la instituzione che ~ 214/35: Pranzando un giorno sul terrazzo della casina Valadier (pranzo pagato dalla società) con certi ingegneri di fuorivia[,] c’era a un tavolino

Cfr. 215/31-33: «Per procurarsi il cibo e la femina e in genere per aprirsi un cammino nella vita l’io deve vincere delle opposizioni».

Prima di una proposizione relativa incidentale

211/7: Molti uomini di altissimo intelletto ed anima[,] che nella dizione romantico-ottocentesca solevano chiamarsi «genii», hanno lo sguardo sul passato

L’assenza della virgola non inficia la comprensione né dà luogo a fraintendimenti.

Nelle enumerazioni

140/23: incolumità[,] verginità (da virga) ed efficienza ~ 177/9: con grappini[,] raffio e arpagone ~ 227/30-31: un uomo medio normale (non frigido, non eunuco[,] non omosessuale[,] non sciupato da vizî precoci)

Cfr. 57/7: «un involto di Patria di birri e di femine», 70/5: «nel lavoro nel pensiero e ne l’opere», 83/30-31: «oscuramento delle anime degli intelletti e delle coscienze», 155/5-6: «costituiscono un complesso un inviticchiamento un fascio»; BG 276/14-16: «consuma quaranta minuti a lo specchio ad annodarsi la cravatta ad aggeggiarsi il zuffo a rimirarsi il naso e ad agghindarsi a parata». Cfr. pure Il castello di Udine: «con perianzio pistillone e stami» (in Opere, cit., vol. i. Romanzi e Racconti, pp. 289-564, a p. 505). Uso non esclusivamente gaddiano; un solo esempio: «le reazioni di sensibilità linguistica di gusto di cultura di posizioni spirituali di interessi materiali che determinarono modificazioni […]. Attraverso questa ricostruzione l’opera ritrova naturalmente l’atmosfera di cultura di spiritualità di vita civile in cui maturò» (Vittore Branca, Tradizione delle opere di Giovanni Boccaccio, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1958, p. xxvii).

Prima del discorso diretto

190/23: da ne poter dire il poeta, dell’immaginato suo funerale[:] «Neniae luctusque

Cfr. 112/18: «e ingerita santamente la Spezie udivano “Accipe Corpus Christi Domini Nostri”».

Dopo un esteso segmento testuale anteposto alla reggente

52/34-35: Dall’entusiasmo finto, in codeste di che si sta ora a ragionare, miseria furbiciattoleria di italianuzzi a ventre vuoto[,] germinò l’entusiasmo

L’apposizione della virgola è facoltativa (cfr., ad esempio, Claudio Giovanardi in Id.-Elisa De Roberto, L’italiano e le lingue degli altri, Roma, Accademia della Crusca-«La Repubblica», 2016, p. 60: «Eppure una soluzione di compromesso tra la necessità di arricchire il lemmario con i forestierismi e quella di evitare che il forestierismo diventi l’unica risorsa lessicale a disposizione dell’utente esiste.»). EPG 261/15-16: «Dall’entusiasmo metà vero metà simulato di codesta misera e, in certo senso, rispettabile furbiciattoleria di borghesuzzi a ventre vuoto germinò l’entusiasmo»; BG 290/2-5: «La carica affettiva (erotica) generale che in ciascuno di noi dagli stimoli nervosi e dal grappolo endocrino è suscitata non affronta e non serve l’esclusivo fine della riproduzione». Cfr. pure Il castello di Udine (cit., p. 119): «Quella che le cantatrici e i loro aiuti sogliono chiamare la vita è stata per me una immonda prigione […] e quello che sogliono chiamare il bene, è stato il muro del carcere» (si noti come la virgola appaia solo in una delle due frasi di identica struttura). Sfugge, inoltre, il motivo per il quale gli editori siano d’opposto avviso nel caso — del tutto analogo — di 168/4, in cui si risolvono per la cassatura della virgola: «Ora, chi si propone di dettare altrui le norme d’ogni ritenutezza e le leggi universali del vivere|,| non può se non con operazione demoniaca imbarcare oggi una tesi e domani l’antitesi».

Non meno evitabile un folto drappello d’integrazioni e cassature (coinvolta financo la messa in evidenza del soggetto!) atte solo a sottrarre al lettore la variopinta, personalissima interpunzione stilistica del sommo contrefacteur, e a costui la sua stessa natura:

32/20: stampa serva e leccatrice[,] e scempie e accomodate bocche ad ogni acquisito ludibrio

38/15-17: Fare del giovine italiano una spia e uno sbirro[,] paroloni in bocca coltello alla cintola[:] e della spia e dello sbirro un prefetto e un ministro[,] paroloni in bocca coltello alla cintola

40/21: In altre parole la pietra di paragone dell’eros della banda|,| sarà l’eros “consueto”

65/3: Maschio, in quella che toglie[,] e’ vuol sentire un’anima

75/27: E dimolti ch’ebbono intelletto alto ed animo per sé sublime[,] e quasi uno disperato valore, pur dovettero iscendere

87/4: e’ se la passeggia a braccetto co’ la regazza, e incontrato Padre Ippocastano, «Padre mio»] co’ la regazza e, incontrato

91/36: talché un secreto e non proferito pensiero|,| era in lei

124/24: essi si dichiarano colpevoli a tutti i costi[,] con la stessa voluttà con cui uno fa un bagno

141/13: lei, allora, dall’esterno[,] la fa il giro dei cantari

168/4: chi si propone di dettare altrui le norme d’ogni ritenutezza e le leggi universali del vivere|,| non può se non con operazione demoniaca imbarcare oggi una tesi e domani l’antitesi

161/22: una grande pedagogia fu quella dei romantici e dei pre-romantici[,] e una pedagogia sui generis si riscontra anche

166/14: Quante volte t’è avvenuto dire e pensare nella vita: «Ho sbagliato. Perdonatemi, che Cristo il Giudice perdoni.» Quante volte ti è stato dolce, nell’ora disperata, di chiedere verbalmente o mentalmente perdono a cui avevi offeso, pur nolendolo, nella tua cecità! Quante volte la povera serva […] la si è rivolta alla tua gentilezza, non si potendo cavar di seno […] quell’inopinato malestro.] malestro! [ma cfr. il già cit. BG 285/26: quale francese! quali idee, quali ragioni.]

185/25: Il processo di sublimazione di quest’atto|,| è invece palese

189/14: ché se il tudesco Cesare vuole, Pietro guelfo gli ha da voler contro più duro. Ch’egli[,] romano[,] è proprio quel che dicono [cfr. EPG 371/15: Ché egli il romano Piero era proprio quel che dicono]

205/10: Il mancare di rispetto a quell’oggetto|,| scatena nel folle

207/18: che faccia la ruota con della roba che sentono chiamare “poesia” o con dell’altra roba che sentono chiamare “ingegneria”[,] senza capirne un fico secco né dell’una né dell’altra.

Ma sia chiaro: quand’anche queste e altre incursioni editoriali fossero del tutto giustificate in sede logica e grammaticale, sarebbero ugualmente da tenersi in concetto più che di scolasticità, come avverte Claudio Vela, di vera e propria aberrazione, perché tradirebbero il disordine e il malfatto che presiedono a tutte le scritture del travestimento e dello gnommero.

Abbreviazioni

BG (Il bugiardone), EPG (Eros e Priapo. Da furore a cenere, Milano, Garzanti, 1967; ma qui si cita da Opere di Carlo Emilio Gadda, ed. diretta da Dante Isella, Milano, Garzanti, 1988-1993, vol. iii. Saggi Giornali Favole ii, pp. 213-374), LF (Il libro delle Furie), MS (I miti del Somaro). In assenza di sigla si allude all’edizione in questione.

Riferimenti bibliografici

Carlo Emilio Gadda, Eros e Priapo. Versione originale, a cura di Paola Italia e Giorgio Pinotti, Milano, Adelphi, 2016.

Carlo Emilio Gadda, Lettere alla Mondadori [1943-1968], a cura di Giorgio Pinotti = «I Quaderni dell’Ingegnere. Testi e studi gaddiani», n. s., iii, 2013, pp. 41-98, a p. 75.

Piero Gadda Conti, Le confessioni di Carlo Emilio Gadda, Milano, Pan, 1974, p. 140.

Carlo Emilio Gadda, Un gomitolo di concause. Lettere a Pietro Citati (1957-1969), a cura di Giorgio Pinotti, con un saggio di Pietro Citati, Milano, Adelphi, 2013, p. 83.

Gianfranco Contini, La letteratura dell’Italia unita. 1861-1968, Firenze, Sansoni, 1968, p. 1049.

Carlo Emilio Gadda, L’Adalgisa, a cura di Claudio Vela, Milano, Adelphi, 2012, p. 385.

Luigi Matt, Gadda. Storia linguistica italiana, Roma, Carocci, 2006, p. 131, nota 18.

Gli articoli già pubblicati nell'àmbito della serie La parola verticale. L'italiano degli autori, scritta e curata da Gualberto Alvino:

La parola orcinusa (Stefano D’Arrigo)

La parola orcinusa - 2 (Stefano D’Arrigo)

La parola orcinusa - 3 (Stefano D'Arrigo)

La parola orcinusa - 4 (Stefano D'Arrigo)

La parola orcinusa - 5 (Stefano D’Arrigo)

La parola orcinusa - 6 (Stefano D’Arrigo)

Immagine: Affresco raffigurante Priapo, Pompei

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