Claudio Gigante (Napoli, 1972) è ordinario di Letteratura italiana all’Université libre de Bruxelles. Tra i suoi libri: Esperienze di filologia cinquecentesca (Salerno Ed., 2003); Tasso (Salerno Ed., 2007); La nazione necessaria. La questione italiana nell’opera di Massimo d’Azeglio (Cesati, 2013); Miti cristiani e forme del politico nella letteratura del Rinascimento (Cesati, 2017); Una coscienza europea. Zeno e la tradizione moderna (Carocci, 2020); Dante et le mythe de l’éternité de l’homme (Le Bord de l’eau, 2022). Ha curato varie edizioni di classici. Di Tasso, il Giudicio (Salerno Ed., 2000), la Gerusalemme conquistata (ms. Vind. Lat. 72; Edizioni dell’Orso, 2010) e la Gerusalemme liberata (con T. Artico, Mondadori, 2022); di Savonarola, il trattato Contro gli astrologi (Salerno Ed., 2000); di Svevo, La coscienza di Zeno (Mondadori, 2021). Ha scritto un romanzo, Non era la volta (Castelvecchi, 2022).