Conviene intanto dire che, nel primo esempio, mi rappresenta un complemento diretto e non indiretto. Si tratta di un complemento oggetto. In questo caso, è possibile sia accordare nel genere e nel numero il participio passato della forma verbale con l'oggetto, sia non accordarlo (“Giovanna mi ha aiutato”, con mi di genere femminile, in quanto accordato con un sostantivo femminile).

Il si impersonale e il si passivante sono differenti. Il primo si ha con un verbo intransitivo, con un verbo transitivo senza oggetto espresso, con un verbo passivo: si arriva, si dice, si è confermato. Nei tempi composti dei verbi intransitivi e transitivi senza oggetto espresso, il participio passato ha desinenza maschile se il verbo, quando viene usato personalmente, ha come ausiliare avere (si è chiacchierato abbastanza, si è deciso all'unanimità, in quanto si dice abbiamo chiacchierato, abbiamo deciso); ha desinenza plurale, concordata per genere, se l'ausiliare, nell'uso personale, ha l'ausiliare essere (da ragazzi si è tornati sempre tardi la sera, da ragazze non si è mai tornate tardi la sera).

Qualche problema di confusione tra si impersonale e si passivante può crearsi con i transitivi in presenza di oggetto espresso. Se dico o scrivo a pranzo si mangerà l'arrosto potrei voler dire sia che a pranzo qualcuno mangerà l'arrosto (impersonale), sia che a pranzo l'arrosto verrà mangiato (passivante). Secondo Luca Serianni (garzantina Italiano, VII, 57), bisognerebbe propendere per la seconda interpretazione, in quanto, di solito, il verbo tende a passare alla terza persona plurale in caso di oggetto plurale (a pranzo si mangeranno gli spaghetti), anche se nell'uso antico e in quello toscano è possibile anche a pranzo si mangerà gli spaghetti; inoltre, nei tempi composti il participio ha desinenza femminile se l'oggetto è femminile (a pranzo si è mangiata l'insalata).

In ogni caso, se siamo in presenza di un verbo intransitivo o di un transitivo senza oggetto espresso, abbiamo a che fare con il si impersonale e non con il si passivante. Quest'ultimo si ha con la terza persona singolare e plurale di un verbo transitivo attivo di tempo semplice: si affitta ufficio, si comprano libri usati.

Venendo alle frasi proposte, notiamo che mettersi + nome di vestiario (mettersi il cappotto, gli occhiali, i guanti, i parastinchi...) entra nel campo dei cosiddetti verbi transitivi pronominali o riflessivi apparenti, che tendono a uniformarsi ai verbi che adottano il si impersonale: ci si mette bei vestiti, ci si è messi (o messe) bei vestiti, ce li si è messi.

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