Se non cadiamo in errore il nostro idioma non ha un termine atto a indicare la persona che ramazza, cioè colui / colei che pulisce, che spazza giardini, cortili, locali rustici ecc. Si potrebbe chiamare ramazzatore / ramazzatrice. Il vocabolo che proponiamo sarebbe un deverbale essendo composto del verbo ramazzare e del suffisso "-tore". Detto suffisso produce, infatti, sostantivi maschili che indicano la persona che compie ─ abitualmente o saltuariamente ─ l'azione espressa dal verbo (da cui derivano, appunto): lavatore, trasportatore, incisore ecc.

Ramazzatore ha senz’altro una sua ragion d’essere, secondo quanto suggerisce un nostro attento lettore e spesso acuto suggeritore di lungo corso, che ringraziamo per il suo contributo. Tra l’altro, il vocabolo ha attestazioni, anche recenti, in senso proprio e anche, forse soprattutto, in senso figurato. Ne cureremo quindi a breve l’introduzione nel Vocabolario on line.

Piace ricordare la figura di «Francesco Oseletto ramazzatore del Palazzo» ai tempi del Regno sabaudo, come attesta Carlo Patrucco nei suoi studi pubblicati nel 1928, dedicati a Lo Stato sabaudo ai tempi di Emanuele Filiberto.