Leonardo G. Luccone

Questione di virgole. Punteggiare rapido e accorto

Bari - Roma, Laterza, 2018

Leonardo G. Luccone, traduttore e curatore professionale (nonché fondatore dello studio editoriale Oblique), è riuscito con successo nella titanica impresa di redigere un agile ma minuzioso prontuario di punteggiatura dell’uso, destinato a studenti e professori.

Questione di virgole affronta con sapienza argomentativa tutti i dubbi più o meno frequenti riguardanti l’uso dell’interpunzione, corredando ciascuna sezione di un’ampia selezione di esempi d’autore dettagliatamente commentati. Il testo è lontano dalla tradizionale, rigida, impostazione manualistica, soppiantata da una narrazione personale e divertente; dichiaratamente non dogmatica.

Luccone ci guida verso un uso più consapevole dei segni interpuntivi, facendoci sporcare le mani nella fucina dello scrittore di turno. Come nella bottega rinascimentale, è l’imitazione dei modelli autorevoli la chiave del successo; e i grandi della letteratura come Manzoni, Pavese, Gadda, Calvino, Baricco, sono le nostre lanterne accese nella notte dell’incertezza. Siamo, così, invitati a copiare, rileggere, modificare, tagliare e riscrivere per raggiungere una piena dominazione del nostro pensiero e delle nostre parole: «interpungere è un esercizio di potere» (p. 29). Naturalmente l’impresa è ardua, ma l’autore ci incoraggia ad essere creativi, a lanciarci, a sperimentare un uso concreto ma personale della punteggiatura, condividendo – perché no? – anche sui social i nostri tentativi con l’hashtag #lamiapunteggiatura.

Nel primo dei quattro capitoli, Cos’è la punteggiatura, Luccone ci ricorda l’anfibia natura (logica e ritmica) dell’interpunzione, sottolineandone con forza la funzione ordinatrice e gerarchizzante: «tutto ciò che divide per unire è punteggiatura» (p. 30). Prosegue poi con una breve storia dei segnali interpuntivi, da Aristofane di Bisanzio (II sec. a. C.) – personaggio a cui ne è tradizionalmente attribuita l’invenzione – allo studioso Raffello Fornaciari (autore di Grammatica italiana dell’uso moderno, 1879 e Sintassi italiana dell’uso moderno, 1881), che ne ha riconosciuta l’appartenenza all’ambito della sintassi. Naturalmente, un’attenzione particolare è riservata al lavoro editoriale e filologico di Pietro Bembo e Aldo Manuzio, illustri umanisti che nel Cinquecento adottarono e diffusero il primo sistema grafico e ortografico standardizzato della nostra lingua.

Il secondo e il terzo capitolo affrontano una vasta serie di casistiche riguardanti, rispettivamente, l’uso della virgola e del punto e virgola. La virgola, definito il segno attualmente più usato e abusato, si palesa davanti ai nostri occhi sotto forme molteplici e mostruose: le virgole cannibali, le virgole magiche ma anche quelle travestite da due punti. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Il punto e virgola, invece, è uno dei segni più trascurati dai non addetti ai lavori e considerato “in via d’estinzione” dai più; tuttavia - afferma Luccone - in letteratura «siamo circondati da esempi del suo uso sano e affascinante», a testimonianza che la sua fine è ben lontana (p. 232). Il quarto ed ultimo capitolo, Quello che scrivete è la vostra musica, chiude il cerchio rinnovando l’invito al lettore a ricercare il proprio stile nell’uso dei preziosi segni-guida, allargando con creatività i confini delle norme. Arricchiscono il volume diversi focus di approfondimento (es. Il proliferare di E e Ma a inizio frase; La punteggiatura redazionale, ecc.) e un’appendice online con ulteriori contenuti, esempi ed esercizi, consultabile all’indirizzo web www.laterza.it/questionedivirgole.

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