Il progetto Microcontact: l’eredità linguistica dei dialetti italiani

 

Presso l’Istituto di Linguistica di Utrecht, deputato agli studi di linguistica e comunicazione nell’àmbito dell’Università di Utrecht (Paesi Bassi), la professoressa Roberta D’Alessandro, italiana come tutti i membri della sua èquipe di collaboratori, dirige l’importante e ambizioso progetto “ERC Microcontact. Language variation and change from the Italian heritage perspective”. Di che cosa si tratta? Scrive D’Alessandro in questo Speciale, presentando il progetto che viene illustrato nei suoi punti essenziali dai collaboratori: «Il progetto studia l’esito del contatto tra lingue strutturalmente molto simili tra loro, cioè tra le varietà parlate da emigrati italiani nel dopoguerra e le maggiori lingue americane. L’esame degli esiti del contatto tra tutti i dialetti e tutte le lingue romanze d’America (più l’inglese) ci permetterà di discernere tra due tipi di cambiamento, e di comprenderne i meccanismi». I due tipi di cambiamento rispondono alle domande: come avviene il passaggio di elementi grammaticali tra una lingua e l’altra? Come (e perché) cambiano le lingue? Ai fini della ricerca, vengono selezionate alcune varietà, sulla base di criteri strutturali e di documentazione storica: il veneto, il piemontese, il fiorentino, il senese, l’abruzzese costiero, il napoletano, il salentino e il siciliano. I Paesi nei quali viene effettuato lo studio sono il Canada (Québec), gli USA, l’Argentina e il Brasile. Si tratta dunque di istruire molti volontari sul campo, affinché sottopongano domande su fenomeni pertinenti agli anziani di prima immigrazione dall’Italia: per fare un esempio, al vecchio zio più che ottantenne che decenni fa, padrone solo del suo dialetto, lasciò l’Abruzzo natìo per approdare a Mendoza in Argentina. Dove raccogliere poi tutto il materiale a mano a mano che lo si elabora? Il progetto Microcontact mette in campo un atlante interattivo, nel quale i dati possano essere caricati direttamente dai parlanti (o da chi ne ha raccolto le testimonianze). Interventi di Roberta D’Alessandro, Jan Casalicchio, Francesco Maria Ciconte, Alberto Frasson, Luana Sorgini, Silvia Terenghi.