Schemi ritmici

Con || si indica la cesura. Non si segnala ovviamente la decima sede, che è fissa. Gli esponenti (p, s, t) distinguono gli emistichi piani, sdruccioli e tronchi; si considerano tronchi anche gli emistichi terminanti con sineresi. Accanto al numero del verso si segnala con S la sinalefe in cesura. I monosillabi in posizione proclitica sono considerati privi di accento metrico (a meno che non siano messi in rilievo dalla dialefe), come anche l’articolo indeterminativo bisillabo (uno, una) e le preposizioni articolate. L’accento secondario è preso in considerazione nelle parole di almeno cinque sillabe e negli avverbi, la cui composizione è ancora percepita nel primo Trecento, come dimostra la tmesi in rima (differente-/mente a Pd 24.16-17, canina-mente in cesura a If 6.14). Il pronome soggetto di prima persona vale atono se apocopato (i’), tonico se intero (io). In presenza di due accenti consecutivi si considera solo il secondo ai fini dell’ictus, a meno che non siano separati dalla cesura.

A minore (22 schemi, 54 versi)

- 1-4_t_||5-8 (39)

- 1-4_t_||6 (122)

- 1-4_p_||6-8 (40/70S)

- 1-4_t_||6-8 (46/66)

- 1-4_p_||7 (30/43S/75S/104)

- 1-4_p_||8 (88)

- 1-4_t_||8 (115/120)

- 2-4_t_||5-7 (22/93)

- 2-4_p_||6 (16S)

- 2-4_t_||6 (17/107)

- 2-4_p_||6-8 (71/97/113S/132/136S)

- 2-4_t_||6-8 (13)

- 2-4_p_||7 (7/56/74/99S)

- 2-4_t_||7 (29/73/91/131)

- 2-4_p_||8 (24/26S/31S/42/50/62/77S/87/94/98)

- 2-4_t_||8 (55/81/92)

- 4_t_||5-8 (114)

- 4_t_||6 (6)

- 4_t_||6-8 (118/121)

- 4_p_||7 (53)

- 4_p_||8 (47S/49)

- 4_t_||8 (2/47S)

A maiore (31 schemi, 82 versi)

- 1-3-6_p_|| (54/63/134)

- 1-3-6_t_||7 (41/103)

- 1-3-6_p_||8 (5S/58/59S/79S/100S)

- 1-3-6_t_||8 (64/78/86/129)

- 1-4-6_p_|| (48/110)

- 1-4-6_t_||7 (3/8)

- 1-4-6_p_||8 (28S/35S/83S)

- 1-4-6_t_||8 (10/90/128)

- 1-6_p_||8 (61S)

- 1-6_t_||8 (109)

- 2-4-6_p_|| (11/108/111)

- 2-4-6_s_|| (23S/116)

- 2-4-6_t_|| (95)

- 2-4-6_p_||7 (130S)

- 2-4-6_t_||7 (57)

- 2-4-6_p_||8 (4S/9/76S/85S/106/127S)

- 2-4-6_t_||8 (18/21/27/38/101/105/126/133)

- 2-6_p_|| (37/45/96/119/125S)

- 2-6_t_|| (124)

- 2-6_p_||7 (67S)

- 2-6_t_||7 (72/112)

- 2-6_p_||8 (14/19S)

- 2-6_t_||8 (1/34/36/80/89/102/123)

- 3-6_p_|| (33S)

- 3-6_t_||7 (20)

- 3-6_p_||8 (15S/32S/44/82S)

- 3-6_s_||8 (69S)

- 3-6_t_||8 (25/65/84/135)

- 4-6_p_|| (117)

- 4-6_t_|| (12)

- 4-6_t_||7 (60/68)

Rime tecniche

Desinenziali: a) -ai (ind. pass. rem. 1a pers. sing.) – trovai : intrai : abandonai (8/10/12); b) -esti (ind. pass. rem. 2 pers. sing.): conoscesti : dicesti (131/133); c) -esse/-isse  (cong. imperf. 3a pers. sing.) – desse : venisse : temesse (44/46/48); d) -ire (inf. pres.) – venire : salire : partire (119/121/123); d) -ezza (sost. deaggettivali) – magrezza : gravezza : altezza (50/52/54).

Inclusive: diserta : erta : coverta (29/31/33).

Paronomastiche (isosillabiche, con almeno un fonema iniziale identico): guida : grida (113/117); acquista : attrista (55/57); fonte : fronte (79/81); amore : autore (83/85).

Povere: –ai (8/10/12); –ia (97/99).

Quasi equivoche (con differenza di apertura vocalica): vólto : vòlto (34/36).

Ricche: brame : grame (49/51); cagione : stagione (41/43).

Ricche inclusive: legge : elegge (125/129); ria : pria (97/99).

Ricche inclusive derivative: punto : compunto (11/15).

Siciliane: tipo é : idesse : venisse : temesse (44/46/48).

Figure retoriche

DI PAROLA

Allitterazione: si volse a rietro, a rimirar lo passo (26); Poï, posato un poco il corpo (28); od ombra od homo (66).

Anafora: Tu sè … tu sè (85-86).

Anastrofe: di parlar sì largo fiume (80); degli altri poeti honore e lume (82).

Apò koinoû: a poco a poco (59).

Figura etimologica: selva selvaggia (5); volte vòlto (36).

Iperbato: tra ausiliare e part. pass. – fui … giunto (13); m’avea … compunto (15); ch’è … uscito (22-23); fui … vòlto (36).

Polisindeto: selvaggia et aspra e forte (5).

DI PENSIERO

Allegoria: selva oscura ‘il peccato, la confusione morale’ (2), anche valle (14) e lo passo / che non lasciò giamai persona viva (26-27); diritta via ‘rettitudine morale, virtù’ (3), anche verace via (12); sonno ‘torpore morale’ (11); colle ‘beatitudine terrena’ (13), anche dilettoso monte (77); lonza ‘lussuria’ (32); leone ‘superbia’ (45); lupa ‘cupidigia’ (49); veltro ‘imperatore apocalittico’ (101).

Analogia preposizionale (la prep. di lega determinante e determinato): il cammin di nostra vita (1); il lago del cor (20); di parlar sì largo fiume (80).

Comparazione: di maggioranza – poco è più morte (7), rispetto alla selva amara.

Dittologia sinonimica: falsi e bugiardi (72); malvagia e ria (97); penso e discerno (112).

Hysteron proteron: la porta di san Pietro / e color cui tu fai cotanto mesti (134-135).

Metafora: fonte che spandi ecc. ‘eloquenza virgiliana’ (79-80), nonché degli altri poeti honore e lume (82); imperador ‘Dio’ (124); sua città ‘paradiso’ (126).

Metonimia: l’emozione per la parte del corpo coinvolta – la paura … indurata (20), ovvero il sangue condensato nella cavità interna del cuore (VD, s. indurare); la qualità per la persona – l’amor divino ‘Dio’ (39); invidia prima ‘Satana’ (111); l’indumento per chi lo indossa – tra feltro e feltro ‘nella costellazione dei Gemelli, che indossano berretti di feltro’ (105).

Ossimoro: carca nella sua magrezza (50).

Percursio (breve sunto): Ond’io per lo tuo mei … nel mio partire (112-123).

Perifrasi: il pianeta / che mena dritto altrui per ogni calle ‘il sole’ (17-18).

Personificazione: lo passo / che non lasciò giamai persona viva (26-27); le spalle del colle (16); parea che l’aer ne temesse (48).

Similitudine: E come quei ecc. (22-27), il naufrago e Dante uscito dalla valle.

Similitudine inclusiva (identità): E qual è quei ecc. (55-58), Dante è colui che perde quanto aveva ottenuto (ovvero indietreggia).

Fenomeni linguistici

Si dà conto delle peculiarità dell’italiano antico.

FONOLOGIA

Scempiamento nei prefissi verbali: abandonai (12), amoglia (100), atrista (57), rinova (6).

Geminazione: Cammilla (107).

Aferesi di i-: ’l ‘il’ (30, 38, 56, 60, 71, 75, 83, 85, 101), ’mpedisce (96), ’n (57, 126).

Apocope post-vocalica: cu’ (86, 88), e’ (48, 70, 92, 119, 120, 129), i’ (13, 36, 61), fu’ (125), vuo’ (93).

Apocope sillabica: fe’ ‘fece’ (51).

Avanzamento dell’accento (diastole): in cesura – humìle (106).

Ritrazione dell’accento (sistole): in rima – pièta ‘angoscia’ (21).

Palatalizzazione -ali > -ai: quai (121).

/kr/ > /gr/: lagrimar (92).

/p/ > /v/ intervoc.: coverta (33).

/t/ > /d/ intervoc.: imperador (124).

MORFOLOGIA

Art. det. lo davanti a cons. diversa da s- implicata: dopo -r (26, 84); dopo parola tronca (85); a inizio di verso (87).

Quello davanti a /d/: quello dio (131).

Prep. art. d’i ‘dei’ (17).

Pron. pers.: e’ ‘egli’ (48, 70, 92, 120), e’ ‘essi’ (119); lui ‘a lui’ (81); li ‘gli’ davanti a cons. (136).

Pron. indef.: altrui compl. ogg. ‘l’uomo in generale’ (18, 95).

Essere: ‘sei’ (79, 85, 86); era ‘ero’ < lat. Ĕram (11); fia ‘sarà’ < lat. fiat (106, 122); sie ‘sia’ (II pers.) < lat. volg. *sias (66).

Pres. ind. -e II pers. (< lat. -as): gride ‘gridi’ (94).

Impf. ind.: -ea, -ia ‘-eva, -iva’ – parea (46, 48, 63), uscìa (53); -a I pers. (< lat. -am): era (11), ruvinava (61).

Agg. verb. come part. pass.: queta ‘quietata’ (19).

Face ‘fa’ (sicilianismo in rima) < lat. facĬt (56).

Volgere ‘volgersi’: fui … vòlto ‘mi volsi’ (36).

Temi verbali in nasale palatale: giugne (56), ripigneva (60), vegna (126).

SINTASSI

Assenza dell’art. det.: davanti all’agg. poss. – di nostra vita (1), di sua vista (53), tua guida (113), ’n sua città (126); fra tutto e sost. – tutte brame (49), tutta gioia (78).

Prep. a per compl. di qualità (gallicismo): a la gaetta pelle ‘dalla pelle screziata’ (42).

Prep. di per compl. di provenienza: di sua vista (53), di Troya (74), d’esto loco (93).

Pron. impers. esplicitato: e’ parea (48), e’ fosse tardi (70), e’ sia (120).

Pron. sogg. posposto: rispuos’io (81), rispuos’e’ (92).

Pron. rel. invar.: che … ciascun ‘ciascuno dei quali’ (117).

Pron. rel. cui oggetto (135).

‘Coniunctio relativa’: A le quai (121).

Enclisi pronominale: a inizio assoluto – Rispuosemi (67); a inizio di verso – vagliami (83); in rima, con verbo ossitono – dipartilla (111).

Impf. passivo in luogo del trap. pross.: era smarrita ‘era stata smarrita’ (3).

Trap. rem. in luogo del pass. rem. (azione immediatamente conclusa): fu … queta ‘si quietò’ (19); fui … vòlto ‘mi volsi’ (36); mi si fu offerto ‘mi si offrì’ (62).

Passivizzazione di verbo intr.: per me si vegna (126).

Immagine: Inferno, Canto 1

Crediti immagine: Gustave Doré

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