Il binomio maschile/femminile evoca, nella mappa concettuale di molti, una distinzione oppositiva contraddistinta da numerose asimmetrie riconducibili alle secolari disparità socioculturali tra uomo e donna. Tali sbilanciamenti si riversano anche nel sistema linguistico riguardo al quale la tematica si è sviluppata principalmente attraverso due orientamenti; in essi il genere (in ingl. gender) è rispettivamente inteso come variabile sociolinguistica, a cui imputare la (effettiva o presunta) differenza nel modo di esprimersi da parte dei due sessi, oppure come categoria grammaticale.
Quello che gli uomini e le donne (non) dicono
Che uomini e donne si servano dello strumento linguistico in maniera diversa è opinione diffusa tanto nella gente comune, quanto negli specialisti che hanno affrontato, con vari approcci, la questione, raggiungendo spesso risultati contraddittori . Comune denominatore dell’una e degli altri la tendenza a restituire una rappresentazione negativa del linguaggio femminile che trova molte corrispondenze anche nell’immaginario letterario sul modo di parlare (e scrivere) dei due sessi già a partire dal mondo antico.