Le Parole Valgono

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 Si pongono questioni non da poco nel ripercorrere le vicende del primo Medioevo, una lunga epoca di decadenza segnata in modo inequivocabile da un accentuato calo demografico. Tale periodo, infatti, va anche inteso come l’epoca in cui tramonta il Mondo Antico e lentamente si forma un nuovo amalgama con i popoli barbari, con i loro modi di aggregazione sociale, le loro lingue, le loro istituzioni, i loro diritti. È un’epoca in cui si diffonde una cultura religiosa comune, il cristianesimo – già divenuto religione di Stato nell’Impero romano, a partire da Teodosio – che finisce col modificare profondamente il sentire delle popolazioni.

L’esperienza monastica è rintracciabile in molte civiltà, dalla tradizione filosofica greca, alle pratiche ascetiche indiane, sire e tardogiudaiche, esperienze sicuramente importanti nello sviluppo del monachesimo cristiano. A partire dal IV secolo iniziano a comparire prime forme di codifica e disciplinamento del comportamento ascetico, processo che porta alla via via crescente scelta dell’ideale cenobitico nel VI secolo e che si completa nel IX secolo in un’istanza di omogeneizzazione del variegato costume monastico sotto i dettami giuridico-formali della consuetudine benedettina.

Il contributo è tratto da Anna Benvenuti, Il monachesimoStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook

Le migrazioni barbariche possono essere lette come un episodio del millenario scontro tra nomadi e sedentari. L’impero si costituisce a sua volta come una reazione dei popoli mediterranei alla pressione dei popoli settentrionali e orientali. Dopo vari momenti di particolare tensione tra impero e popolazioni confinanti tra il II e il IV secolo, la grande migrazione parte nel 375 dalla regione danubiana, e nel giro di un secolo cancella in Occidente il potere unitario dell’impero romano.

Il contributo è tratto da Tommaso Braccini, I barbari: un'opportunitàStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook

L’islam è un insieme di credenze e ritualità ma, non secondariamente, anche un’ortoprassi: un modo cioè vincolante di comportarsi nel vivere quotidiano. Le strutture fondamentali del suo credo, estrapolate innanzi tutto dal Corano e poi dalla Tradizione (Sunna) riferita al Profeta, sono riassumibili in cinque (elevati a sei da una parte minoritaria islamica) “pilastri” fondamentali, la cui piena osservanza è condizione indispensabile per potersi dire a pieno titolo musulmani.

Il contributo è tratto da Claudio Lo Jacono, L'islamStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook

A partire dal XII secolo l’astrologia, che si è sviluppata soprattutto nel mondo arabo, si diffonde nell’Occidente latino e i dibattiti vertono sul modo di concepire le influenze degli astri. La diffusione della fisica aristotelica prepara il terreno allo sviluppo dell’astrologia tra i latini: quasi tutti i filosofi cristiani accettano l’idea che gli astri influenzano gli eventi fisici, ma non le attività dell’anima razionale. Numerosi sono coloro che si oppongono alla versione forte, deterministica dell’astrologia, quella che afferma che anche l’agire umano è determinato dagli astri. La necessità di salvaguardare il libero arbitrio è motivo di intense polemiche intorno allo status e agli scopi dell’astrologia. L’impiego delle conoscenze astrologiche in medicina è accettato senza riserve, come attestano le numerose cattedre universitarie di astrologia.

Il contributo è tratto da Antonio Clericuzio, L'astrologiaStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook

Sul commercio grava in età medievale un duplice pregiudizio: quello sociale, derivato dalla cultura aristocratica ellenistico-romana, e quello di matrice religiosa, originato, in età più tarda, dalla condanna dei mestieri che possono celare speculazioni o forme di usura. Quando le antiche preclusioni cominciano a essere erose, fra Duecento e Trecento, le attività mercantili avranno manifestato da lungo tempo la propria capacità di incidere nel sistema economico e politico delle aree in cui si svolgono, come dimostra il caso delle città marinare italiane.

Il contributo è tratto da Catia Di Girolamo, Le Repubbliche marinareStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook

A metà Trecento, dopo un periodo di relativo benessere, la vita delle popolazioni di tutta l’Europa viene sconvolta da una catastrofe epidemica di proporzioni inaudite, che ha effetti profondi non solo a livello demografico, economico e sociale, ma anche sulle mentalità, sull’arte e sulla letteratura, e naturalmente sul sapere e la pratica medica. La peste – il nome “nera” è attestato solo dal Seicento, ma probabilmente risale a un periodo precedente – era una malattia solo relativamente nuova, ma poiché si era persa memoria delle ultime epidemie della tarda antichità, l’effetto che ebbe fu tanto più impressionante per coloro che vi assistono.

Il contributo è tratto da Maria Conforti, La peste neraStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook

 

Attorno al Mille l’indebolimento dei poteri pubblici permette la proliferazione di poteri locali, accompagnata da un’esplosione di disordine e violenza. In questo contesto la fedeltà vassallatica si diffonde ulteriormente e assume sempre più connotati militari. La sua estensione a vari livelli sociali e il suo uso da parte di sovrani e signori locali rendono necessaria una sua regolamentazione normativa. Proprio i testi dedicati al diritto feudale testimoniano come nel pieno e nel basso Medioevo il lessico feudale venga applicato spesso a realtà assai diverse da quelle altomedievali.

Il contributo è tratto da Giuseppe Albertoni, Il feudalesimoStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook

Il movimento crociato nasce nel corso dell’XI secolo, impiantandosi senza dubbio su una lunga tradizione di lotte islamo-cristiane, ma senza alcun rapporto con imminenti pericoli da parte cristiana ad opera di aggressioni musulmane: in realtà, esso è parte del generale processo di risveglio demografico, economico e sociale del mondo euro-occidentale che si proietta sull’universo mediterraneo. Dalla spedizione del 1096-1099, che ormai è in uso definire prima crociata, nasce paradossalmente la prima monarchia feudale europea superiorem non recognoscens.

Il contributo è tratto da Franco Cardini, Le crociate e il Regno di GerusalemmeStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook


La specializzazione del combattimento a cavallo, che si diffonde nel corso dell’XI secolo, si traduce nell’affermazione di una potente élite guerriera, eterogenea in quanto ad estrazione sociale ma profondamente omologata nelle aspirazioni e nello stile di vita. Nasce in tal modo la cavalleria, uno specifico ceto guerriero che elabora col tempo, attraverso precise forme rituali, un proprio universo etico ed esistenziale e che si pone come il riferimento ideale, dal punto di vista socio-culturale, dell’intera società feudale.

Il contributo è tratto da Francesco Storti, La cavalleriaStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook

Le università rappresentano certamente una delle creazioni più significative tramandateci dal Medioevo. Nate tra il XII e il XIII secolo come corporazioni di maestri e studenti, divengono ben presto centri culturali e istituzioni in cui si rinnova lo studio delle arti liberali e si sviluppano programmi scolastici e curricula definiti. Anche la forma di insegnamento e la conseguente stesura dei testi rispondono sempre più a criteri stabili: si va affermando così il “metodo Scolastico”.

Il contributo è tratto da Andrea Colli, Università e ordine degli studi. Il metodo scolasticoStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook