Al poco giorno e al gran cerchio d’ombra
DANTE ALIGHIERI
Al poco giorno e al gran cerchio d’ombra
son giunto, lasso, ed al bianchir de’ colli,
quando si perde lo color ne l’erba:
e ’l mio disio però non cangia il verde,
5 sì è barbato ne la dura petra
che parla e sente come fosse donna.
Similemente questa nova donna
si sta gelata come neve a l’ombra;
ché non la move, se non come petra,
10 il dolce tempo che riscalda i colli,
e che li fa tornar di bianco in verde
perché li copre di fioretti e d’erba.
Quand’ella ha in testa una ghirlanda d’erba,
trae de la mente nostra ogn’altra donna;
15 perché si mischia il crespo giallo e ’l verde
sì bel, ch’Amor lì viene a stare a l’ombra,
che m’ha serrato intra piccioli colli
più forte assai che la calcina petra.
La sua bellezza ha più vertù che petra,
20 e ’l colpo suo non può sanar per erba;
ch’io son fuggito per piani e per colli,
per potere scampar da cotal donna;
e dal suo lume non mi può far ombra
poggio né muro mai né fronda verde.
25 Io l’ho veduta già vestita a verde,
sì fatta ch’ella avrebbe messo in petra
l’amor ch’io porto pur a la sua ombra:
ond’io l’ho chesta in un bel prato d’erba,
innamorata com’anco fu donna,
30 e chiuso intorno d’altissimi colli.
Ma ben ritorneranno i fiumi a’ colli,
prima che questo legno molle e verde
s’infiammi, come suol far bella donna,
di me; che mi torrei dormire in petra
35 tutto il mio tempo e gir pascendo l’erba,
sol per veder do’ suoi panni fanno ombra.
Quandunque i colli fanno più nera ombra,
sotto un bel verde la giovane donna
la fa sparer, com’uom petra sott’erba.
Parafrasi
Commento
DANTE ALIGHIERI
Dante Alighieri (Firenze 1265 - Ravenna 1321), di piccola nobiltà guelfa, padre di famiglia, uomo di vasta cultura, dedito a un amore idealizzato per Beatrice, l’ ispiratrice della Vita nuova e della Divina Commedia, si dedica all’attività politica fino a raggiungere il priorato, poi è costretto all’esilio. Amico di Guido Cavalcanti e degli altri poeti del Dolce stil novo, scrive opere in latino e in volgare, in prosa e in versi: Vita nuova (1293-94), De Vulgari Eloquentia (1303-05), Convivio (1304-08), De Monarchia (1312-13), Rime, Epistole, Eclogae, probabilmente il Fiore e il Detto d’amore, e soprattutto le tre cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso) della Commedia (1306-21), uno dei capolavori della letteratura mondiale.Scelta, parafrasi, commento e note bio-bibliografiche a cura di Gigi Cavalli