Autunno
VINCENZO CARDARELLI
Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d’agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti,
5 e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest’autunno che incede
10 con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
Commento
Fra il 1919 e il 1923 La Ronda rappresenta il ritorno della letteratura italiana alla tradizione classica, dopo le ‘avanguardie’ vociane e futuriste, sulla scia della poesia leopardiana (e con un’indifferenza alquanto ironica, ma non per questo non del tutto innocente, come è stato notato, per l’affermazione del fascismo) e del tutto immune dalle sirene dell’ermetismo. L’unica strofa di Autunno, pubblicata per la prima volta nel 1931, con versi privi di rime ma ricchi di segrete armonie, rappresenta bene l’arte di Cardarelli: ordinata, aurea, rigorosa, sempre fedele a se stessa e alla propria misura, sia nella prosa d’arte - forse il suo campo più fruttuoso - sia nella lirica: dove, in una sorta di perpetuo allontanamento dalle passioni, già di per sé portatore di un’atmosfera poetica, prevale e dura nella memoria una calma e distaccata malinconia.
VINCENZO CARDARELLI
Vincenzo Cardarelli (Nazareno Caldarelli, Corneto Tarquinia, Viterbo, 1887 - Roma 1959), autodidatta, lavora a Roma dal 1906 come correttore di bozze all’Avanti! di cui diviene redattore della terza pagina e resocontista parlamentare. Nel 1919 è tra i fondatori della rivista La Ronda, che esce fino al 1922; dal 1926 collabora all’ Italiano di Leo Longanesi, fino alla chiusura nel 1942. Nel secondo dopoguerra è condirettore della Fiera letteraria. Tra le opere, miste di prosa e versi, Prologhi, 1916; Viaggi nel tempo, 1920; Terra genitrice, 1924; Favole e memorie, 1925; Il sole a picco, 1928, premio Bagutta; Prologhi, Viaggi, Favole, 1929; Parole all’orecchio, 1929; Poesie, 1936, 1942, 1949 e 1964; Il cielo sulle città, 1939; Lettere non spedite, 1946; Solitario in Arcadia, 1947; Villa Tarantola, 1948; Il viaggiatore insocievole, 1953.Scelta, parafrasi, commento e note bio-bibliografiche a cura di Gigi Cavalli