October

OLINDO GUERRINI

       

       Muoio. Cantan le allodole
       ferme sull’ali nel profondo ciel.
       e il sol d’ottobre tepido
       albeggia e rompe della nebbia il vel.
5        Caldo di vita un alito
       sale fumando dall’arato pian.
       Muoio. Cantan le allodole
       e le giovenche muggon di lontan.
       La vostra lieta porpora,
10      roselline d’inverno, io non vedrò,
       le carni mie si sfasciano...
       Domani al mio balcon non tornerò.


Commento

Le tre quartine di settenari sdruccioli ed endecasillabi a rime alternate che concludono il volume Postuma di Lorenzo Stecchetti mostrano la perizia di tipo carducciano del giovane versificatore, e insieme il suo ricercato gioco mistificatorio nell’atteggiarsi a romantico poeta morente, che però si fa sfuggire, con artificio di commediante, quel lampo d’ironia (nell’esagerato le carni mie si sfasciano) che lascia intravedere l’intento tragicomico.
OLINDO GUERRINI

OLINDO GUERRINI

Olindo Guerrini (Forlì 1845 - Bologna 1916) pubblica nel 1877, con lo pseudonimo di Lorenzo Stecchetti - fingendo che si tratti di un suo cugino morto di tisi - un volumetto di versi, Postuma, con il quale suscita scandalo e diviene famoso. Impiegato e poi direttore della Biblioteca universitaria di Bologna, storico ed erudito (La vita e le opere di G.C. Croce, 1879), amico del Carducci, pubblica altri volumi, in cui proclama la sua protesta contro l’ipocrisia borghese, i preti e la morale comune, alternando realismo da poeta “maledetto” ed esagitato e patetico lirismo; tra questi, Polemica e Nova polemica (1878), il poemetto parodistico Giobbe (1882), Le rime di Argia Sbolenfi (1897, con un altro dei suoi molti pseudonimi, irriverenti, provocatorie e qua e là apertamente pornografiche), Brani di vita (1908), Sonetti romagnoli (1920, postumi, in dialetto). Capoconsole del Touring Club e appassionato di fotografia, scrive anche In bicicletta (1915).

Scelta, parafrasi, commento e note bio-bibliografiche a cura di Gigi Cavalli