Laude novella
LAUDARIO DI CORTONA
Laude novella sia cantata
a l’alta donna encoronata!
Fresca vergene donzella,
primo fior, rosa novella,
5 tutto ’l mondo a te s’apella;
nella bon’or fosti nata.
Fonte se’ d’aqqua surgente,
madre de Dio vivente:
tu se’ luce de la gente,
10 sovra li angeli exaltata.
Tu se’ verga, tu se’ fiore,
tu se’ luna de splendore:
voluntà avemo e core
de venir a te, ornata!
15 Tu se’ rosa, tu se’ gillio,
tu portasti el dolce fillio,
però, donna, sì m’enpillio
de laudar te, honorata.
Archa se’ d’umilitade,
20 vaso d’ogne sanctitade:
en te venne deitade
d’angel foste salutata.
De le vergin se’ verdore,
de le spose se’ honore
25 a tutta gente port’amore,
tanto se’ ingratiata.
Nulla lingua pò contare
come tu se’ da laudare:
lo tuo nome fa tremare
30 Sathanàs a mille fiata.
Pregot’, avocata mia,
ke ne metti en bona via;
questa nostra compania
sìate sempre commendata.
35 Commendànte questa terra,
che la guarde d’ogne guerra:
ben s’enganna e tropp’erra
ki t’afende, o bëata!
Parafrasi
Commento
LAUDARIO DI CORTONA
Il Laudario di Cortona è la più antica collezione conosciuta di composizioni liturgiche scritte e musicate in volgare (anziché in latino, la lingua ufficiale della preghiera), nonché l’unica del XIII secolo. Attribuibile a confraternite laiche umbre e toscane, risale al 1250, ma i testi sono di qualche decennio prima. Composto di 171 fogli di pergamena, il manoscritto contiene 66 laude (Laude novella è la seconda), con 46 brani musicali; le prime 16 laude sono mariane, mentre le restanti seguono approssimativamente il calendario liturgico.Scelta, parafrasi, commento e note bio-bibliografiche a cura di Gigi Cavalli