Italiano - Le opere in volgare di Dante Alighieri
Dante scrive in volgare opere in versi e in prosa. Tra le prime: il Detto d'Amore e il Fiore, entrambe giunte a noi in un manoscritto anonimo; entrambe sono, però, di dubbia attribuzione. Tra il 1283 e i primi anni dell'esilio Dante scrive Rime incentrate su temi amorosi e influenzate dalla poesia dell'amico Guido Cavalcanti. Queste non furono riunite dal poeta in un'opera unitaria tranne quelle che trovano spazio nella Vita Nova, opera a cui Dante lavora tra il 1292 e il 1293 dopo la morte di Beatrice del 1290. È un prosimetro. La struttura prevede 31 liriche (23 sonetti, 2 sonetti doppi, 1 ballata, 1 stanza di canzone, 1 doppia stanza di canzone, 3 canzoni). Le liriche sono vagamente connesse tra loro da 42 capitoli scritti in prosa. La vita di Dante è 'nuova' perché rinnovata dall'amore per Beatrice. Il racconto comincia dal 1274 quando Dante, a soli nove anni, la incontra per la prima volta. Nove anni dopo, s'incontrano di nuovo e, questa volta, Beatrice gli fa un gesto di saluto. Per qualche tempo, per paura che la donna da lui amata venga identificata con Beatrice, Dante corteggia altre donne. Questa si offende e nega a Dante il saluto. A questo punto, il poeta decide di manifestare i suoi sentimenti, ma Beatrice e le donne che la accompagnano lo scherniscono. Dante capisce così che può accontentarsi di rivolgere alla sua donna la sua loda, cioè parole che la lodano. Arriva il 1290, anno della morte di Beatrice, che non viene raccontata direttamente, ma Dante ci parla del suo smarrimento e del senso di perdita. Un anno dopo, Dante si avvicina a una "gentile donna giovane e bella molto" che lo conforta e che, nel Convivio, scopriremo essere immagine allegorica della filosofia. Alla fine dell'opera, Beatrice appare a Dante con lo stesso aspetto del loro primo incontro e il poeta decide di non scrivere più di lei finché non potrà parlarne più degnamente (si riferisce certo alla Divina Commedia). Tra il 1290 e il 1300, compone le Rime dottrinali, legate agli studi filosofici che Dante compie dopo la morte di Beatrice. Vi sono poi le Rime per la pargoletta e la "donna petra", una donna non più dispensatrice di beatitudine, ma ostile, minacciosa e inafferrabile. La durezza della donna si riflette nella difficoltà del linguaggio usato, che ricorda il trobar clus provenzale. Nelle Rime d'intonazione morale, scritte nei primi anni dell'esilio, Dante, sempre attraverso la poesia amorosa, Dante vuole scagliarsi contro l'ingiustizia del mondo. Infine, la Tenzone con Forese Donati, composta di tre sonetti di Dante e tre di Forese, di linguaggio oltraggioso e violento. Altro prosimetro è il Convivio, composto tra il 1303 e il 1304. È composto di un'introduzione, quattro trattati e il commento a tre canzoni. Ai partecipanti al 'convivio' viene offerta di volta in volta una "vivanda", ossia una canzone, accompagnata da un "pane", cioè un commento che ne spiega i significati. Il pubblico a cui il poeta si rivolge è vasto e comprende anche chi non ha studiato. La lingua volgare arriva a un livello altissimo di elaborazione formale, necessario per una prosa filosofica autorevole e credibile. In quest'opera Dante fa una difesa appassionata del suo operato contro le accuse di coloro che l'avevano costretto all'esilio. Protagonista dell'opera è la filosofia, lodata nel III trattato come "portatrice di felicità".
link utili
Dante Alighieri prosatore, Lezioni d'Autore
La Vita Nuova di Dante. Introduzione, Lezioni d'Autore
Detto d'amore, Enciclopedia Dantesca (1970)
Fiore, Il, Enciclopedia Dantesca (1970)
Roman de la Rose, Enciclopedia Dantesca (1970)
Lo stil novo, Lezioni d'Autore
Sonetto, Enciclopedia dell'Italiano (2011)
Ballata, Enciclopedia dell'Italiano (2011)
Canzone, Enciclopedia dell'Italiano (2011)
Convivio, Enciclopedia Dantesca (1970)
Senhal, Enciclopedia Dantesca (1970)
Rime, Enciclopedia Dantesca (1970)
Trobar clus, Enciclopedia Dantesca (1970)
Tenzone con Forese, Enciclopedia Dantesca (1970)
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